claudio graziano ucraina guerra

“DOBBIAMO IMPEDIRE CHE IL CONFLITTO SI ALLARGHI A GEORGIA E MOLDAVIA” - IL GENERALE CLAUDIO GRAZIANO, CAPO DEL COMITATO MILITARE DELLA UE (E PROSSIMO PRESIDENTE DI FINCANTIERI) METTE IN GUARDIA DALL’ALLARGAMENTO DELLA GUERRA: “SE LE FORZE UCRAINE NON RIUSCIRANNO A RESPINGERE L'INVASORE IL RISCHIO REALE È QUELLO DI UN CALO, ANCHE FISIOLOGICO SE VOGLIAMO, DELL'INTENSITÀ DELLE OPERAZIONI CHE PERÒ POTREBBERO PROLUNGARSI PER ANNI, SCAVANDO UNA PROFONDA TRINCEA NELLE RELAZIONI FRA LE GRANDI POTENZE, GENERANDO DEFINITIVAMENTE UN CONFLITTO D'ATTRITO - SENZA L'INVIO DI ARMI ALL'UCRAINA OGGI PUTIN AVREBBE IL CONTROLLO DEL GOVERNO DI KIEV MINACCIANDO DIRETTAMENTE I CONFINI DELL'UNIONE EUROPEA”

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

CLAUDIO GRAZIANO

«Supportare l'Ucraina con armi pesanti e uomini serve a isolare la governance russa dai contesti internazionali e sostenere quegli Stati che rischiano di essere il prossimo obiettivo di Mosca». Il generale Claudio Graziano è il capo del Comitato militare della Ue, un ruolo strategico soprattutto nel conflitto in corso.

 

Per questo Nato e Stati Uniti chiedono il massimo sforzo?

«Noi siamo di fronte a una ingiustificata invasione da parte di uno Stato, la Russia di Putin, ai danni di uno Stato libero, sovrano e democratico che ha il diritto, e il dovere, di difendersi. Per evitare che questa assertività russa si estenda ulteriormente è importante essere al fianco dell'Ucraina e impedire che il conflitto si allarghi».

 

A chi si riferisce?

«Certamente a Georgia e Moldavia».

 

VLADIMIR PUTIN

Lo dice perché la situazione sul campo è addirittura più grave di come appare?

«No, anzi. Io posso dire che gli aiuti occidentali continuano ad arrivare e hanno permesso di modificare gli equilibri, invertendo l'andamento delle operazioni sul terreno.

Nelle ultime ore l'esercito ucraino continua ad espandere il successo iniziale della sua controffensiva limitata intorno a Kharkiv. In quell'area, le forze russe sono state spinte in una sottile striscia di territorio con una profondità media di soli 10 km. Gli sforzi offensivi russi, invece, in altri settori del Donbass, rimangono bloccati e inefficaci. Le forze russe potrebbero prepararsi a rivedere le priorità degli assi di combattimento. E poi c'è Mariupol, che è stata completamente distrutta ma dove ancora si combatte».

 

È il conflitto di attrito?

TRANSNISTRIA

«Con le locali controffensive ucraine siamo sicuramente nella terza fase di questa guerra. Il Piano A di Putin, infatti, prevedeva una campagna "veloce, economica e facile" per impadronirsi di Kiev e di altri punti chiave, catturare i leader del governo e forzare un accomodamento politico dall'Ucraina, ossia l'instaurazione di un governo asservito.

Entro le prime 48 ore, le perdite in combattimento russe hanno indicato ai comandanti che questo piano era fallito.

 

guerra in ucraina 1

Successivamente abbiamo avuto una seconda fase in cui il popolo ucraino nella sua totalità si è battuto per il sacro dovere della difesa della patria. La loro determinazione, unita al sostegno internazionale, sembra stia palesando un cambio di passo lasciando immaginare che potremmo essere all'inizio di una nuova fase: quella di fermare l'offensiva riguadagnando parte dei territori caduti sotto il controllo russo in questi 77 giorni».

 

Quanto durerà?

CLAUDIO GRAZIANO

«Se le forze ucraine non riusciranno a respingere l'invasore il rischio reale è quello di un calo, anche fisiologico se vogliamo, dell'intensità delle operazioni che però potrebbero prolungarsi per anni, scavando una profonda trincea nelle relazioni fra le grandi potenze, generando definitivamente un conflitto d'attrito».

 

L'invio di armi e uomini non rischia di vanificare le trattative?

«Senza l'invio di armi all'Ucraina oggi, molto probabilmente, Putin avrebbe il controllo del governo di Kiev minacciando direttamente i confini dell'Unione Europea.

guerra in ucraina 1

Senza considerare che Moldavia, Georgia e Bosnia, in assenza di una ferma risposta europea e occidentale, avrebbero probabilmente subito le stesse attenzioni di Putin».

 

Cosa deve fare l'Europa?

«Il 27 febbraio l'Unione nella sua totalità ha deciso di sostenere l'Ucraina anche attraverso la fornitura di armi alle forze armate ucraine. Vedo l'accentuarsi di iniziative diplomatiche dei singoli Paesi, va tutto bene per arrivare alla pace il prima possibile ma è fondamentale che l'Unione Europea trovi la forza per parlare finalmente con una sola voce, forte e autorevole, per l'avvio di un serio, credibile e duraturo tavolo negoziale e l'Europa può ancora giocare un ruolo importante».

 

MARIO DRAGHI JOE BIDEN

La guerra in Ucraina ha cambiato il mondo?

«Tra qualche giorno lascerò l'uniforme dopo 5o anni e ho visto il mondo cambiare molte volte e sempre più pericolosamente. Prima nell'89 con la caduta del Muro, poi nel 2001 con le Torri gemelle, nel 2011 le Primavere arabe, e poi la pandemia, la ritirata dall'Afghanistan e ora l'invasione russa. Io penso che mai come oggi la guerra minaccia così da vicino il Vecchio continente ma anche che arriveremo ad un nuovo equilibrio tra le potenze».

CLAUDIO GRAZIANO

 

Parla della Cina?

«Sì, ma non solo. Sto parlando dell'Africa e della sua crescita demografica e dei conflitti in atto, ma anche dell'Indo-Pacifico con le sue sfide e questioni insolute. E questo senza dimenticare l'importanza dei nuovi domini di spazio e protezione delle reti cibernetiche. Ovviamente in tutte queste aree la Cina è presente con una strategia di lungo respiro. È giusto preoccuparsi della guerra di oggi ma alla luce della mia esperienza è doveroso richiamare l'attenzione su quello che si profila all'orizzonte».

 

Che futuro ci attende?

«Grandi innovazioni tecnologiche, chi ne guiderà lo sviluppo potrà condizionare anche le nostre libertà. Oggi Pechino fa tanto per contendere il primato tecnologico agli Stati Uniti e in Europa si parla di sovranità tecnologica ed autonomia strategica ma la guerra ci insegna che senza adeguati strumenti si è esposti alle volontà altrui. Dobbiamo attrezzarci per evitare che l'Europa dei nostri figli sia come il manzoniano vaso di coccio tra i vasi di ferro. E questo lo dobbiamo fare ora. Rimandare ancora non ci sarà perdonato dalla storia».

GENERALE CLAUDIO GRAZIANOMARIO DRAGHI E JOE BIDENMARIO DRAGHI JOE BIDEN claudio graziano capo di smd

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)