giuseppe conte soldi

“DOPO L'ADDIO A PALAZZO CHIGI HO RIFIUTATO INCARICHI VANTAGGIOSI DA ALCUNE MULTINAZIONALI” - SE E’ VERO, GIUSEPPE CONTE DEVE SOLO MANGIARSI LE MANI: HA PREFERITO IL CATORCIO GRILLINO AI SOLDONI DI QUALCHE GRANDE AZIENDA - LO SCHIAFFONE SUBITO PER LA RIELEZIONE DI DAVIDE CRIPPA A CAPOGRUPPO ALLA CAMERA, I GUAI DI CHIARA APPENDINO, LA SCARSA PARTECIPAZIONE ONLINE PER L’OK ALLA SQUADRA DI COMANDO (HA VOTATO 1 SU 5), I DUBBI SUL TERZO MANDATO, I MAL DI PANCIA DI CHI E’ RIMASTO FUORI…

1 - «VOLEVANO ASSUMERMI MA RESTO COI GRILLINI»

Estratto dell’articolo di Salvatore Dama per “Libero quotidiano”

 

giuseppe conte atreju

Giuseppe Conte ha rifiutato incarichi per alcune multinazionali subito dopo l'addio a Palazzo Chigi. «Ho avuto proposte economicamente molto vantaggiose, e avrei potuto accettarle perché non c'era una proposta concreta» ha spiegato ieri il capo dei Cinquestelle. «Tuttavia ho preferito declinarli perché una volta che mi sono predisposto ad assumere un ruolo politico, ho preferito non mischiare affari e politica».

 

Insomma, pur di guidare i grillini ha detto no a nuovi posti di lavoro prestigiosi. Una volta decisosi a guidare il partito, Conte ha però inanellato una serie di gaffe e sconfitte interne. Continuando la metamorfosi del Movimento 5 Stelle. Già negli ultimi tempi i grillini hanno perso quote di verginità importanti.

 

Ultima, in ordine di tempo, l'adesione al finanziamento pubblico, assicurato dal 2 per mille raccolto con le dichiarazioni dei redditi. Ora la nuova frontiera è l'addio alla regola dei due mandati, che impedisce ai dirigenti grillini di candidarsi una terza volta e, quindi, di passare dal "turismo politico" al professionismo vero e proprio. Il limite, in realtà, è già saltato per gli amministratori locali un po' di tempo fa. Ma ora potrebbe riguardare anche i parlamentari. […]

giuseppe conte atreju 5

 

2 - M5S SENZA PACE, DUE SPINE PER CONTE

Estratto dell’articolo di Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

Con la votazione sui comitati direttivi e la ratifica dei cinque vicepresidenti prende finalmente forma la struttura del nuovo M5s di Giuseppe Conte. Ma, nonostante le 90 poltrone interne distribuite per placare gli animi nel partito, il percorso dell'ex presidente del Consiglio prosegue tra le difficoltà. La conferma di Davide Crippa come capogruppo a Montecitorio segna un altro punto a sfavore di Conte. Crippa giovedì è stato eletto per la terza volta alla guida del gruppo più numeroso dell'emiciclo. Così il parlamentare vicinissimo a Beppe Grillo gestirà in prima persona la difficile partita del Quirinale, dove il leader M5s prospetta addirittura un voto tra gli iscritti per scegliere il candidato al Colle.

giuseppe conte l'aria che tira

 

Alla Camera nessun contiano ha sfidato il capogruppo uscente. Una dopo l'altra sono sfumate le candidature più forti. Prima Alfonso Bonafede, quindi Lucia Azzolina, infine Vittoria Baldino. Decisiva la paura di un altro ribaltone dopo il pasticcio dell'elezione del capogruppo al Senato a novembre scorso. Quando Ettore Licheri, uomo di Conte e Paola Taverna, ha dovuto lasciare spazio all'outsider Mariolina Castellone.

 

[…] I 17 comitati e i cinque vicepresidenti sono stati confermati a larga maggioranza dalla base con un voto online caratterizzato da una partecipazione ancora bassa. In calo di 6mila votanti rispetto alla consultazione di fine novembre sul 2 per mille. Numeri non entusiasmanti: 28.332 partecipanti su 131.790 aventi diritto. 90 incarichi che però hanno aumentato la quota degli scontenti. […] Tra i big rimasti fuori i siciliani Dino Giarrusso e Giancarlo Cancelleri, critici sull'alleanza con il Pd alle regionali, nell'Isola previste nel 2022. […]

Maria Castellone, Stefano Patuanelli, Giuseppe Conte

 

3 - IL SÌ SUL WEB PER LA SQUADRA DI CONTE MA VOTA SOLTANTO UN ISCRITTO SU CINQUE

Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”

 

Dal voto online, sulla piattaforma SkyVote, arriva il disco verde degli iscritti M5S alla proposta del leader Giuseppe Conte sulla nomina dei 5 vice: Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Paola Taverna, Alessandra Todde e Mario Turco. I sì sono stati 25.061, 3.261 invece i no. Questa mattina, dice l'ex premier, «ci sarà la prima riunione dei vicepresidenti e di tutti comitati. Iniziamo subito a lavorare. I motori sono accesi, si sente il ruggito di questo motore, di questo nuovo corso?».

GIUSEPPE CONTE ALLA CONFERENZA The Revolution of Hope AD AMSTERDAM

 

L'ex premier, intanto - mentre assicura che «dopo l'esperienza a Palazzo Chigi ho declinato offerte multinazionali, difendo gli italiani» - ha già evocato una nuova chiamata degli iscritti sulla corsa al Quirinale: «Non escludo un passaggio sulla Rete per la scelta del candidato al Colle», ha detto ieri in un'intervista all'Adnkronos anticipando anche che «dopo la manovra coinvolgerò Meloni e Salvini in un dialogo» sul prossimo capo dello Stato ed escludendo che uno «spostamento di Draghi dal governo» possa essere «indolore» - e comunque «non è nell'ordine delle cose»

 

mario draghi giuseppe conteu

«Non è vero - ha precisato poi - che sento spesso Berlusconi. Stento a ricordarlo, l'ultima volta che ci siamo sentiti risale a 6 mesi fa...». Tornando al via libera alla squadra del leader, se la percentuale dei sì è una buona notizia per l'ex premier, non lo è affatto quella della partecipazione. Il livello di interesse della base, fattore chiave che ne aveva sancito l'ascesa ai tempi d'oro, continua infatti a crollare. Su 131.790 aventi diritto hanno partecipato al voto solo in 28.322: poco più del 20%.

 

GIUSEPPE CONTE

L'affluenza è stata ancora più bassa di quella registrata il 30 novembre, quando appena un iscritto su quattro si era spresso sul 2 per mille, uno storico tabù (ricevere i soldi pubblici) superato anche per incassare risorse essenziali per rimettere in sesto le casse in rosso del Movimento. «La nostra base si è espressa con alte percentuali, con una media che sfiora il 90%, a favore della nuova organizzazione. Partiamo con entusiasmo a sostegno dell'Italia», ha detto Conte dopo l'esito del voto.

 

giuseppe conte enrico letta

Tra i vicepresidenti, Paola Taverna ha il ruolo di vicario di Conte, di fatto quello con il peso politico più rilevante. E dei 17 coordinatori dei comitati, solo 4 entreranno a far parte della segreteria: Chiara Appendino, Alfonso Bonafede, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli. La base, poi, ha approvato anche l'elezione dei componenti dei comitati previsti dallo Statuto: dal lavoro alla giustizia, dalla sicurezza all'economia e agli enti locali. Gli ultimi passaggi non erano stati positivi per Conte, che dopo aver dovuto cedere sulla conferma del fedelissimo Ettore Licheri alla guida del gruppo al Senato (sostituito da Mariolina Castellone), ha poi dovuto incassare anche la conferma di Davide Crippa (fedelissimo di Beppe Grillo) al timone dei 5 Stelle alla Camera.

giuseppe conte e matteo salvini alla confesercenti

 

Il rapporto tra i due è sì migliorato nell'ultimo periodo, ma la riconferma è lo specchio di una situazione a dir poco ingarbugliata per i vertici. Ogni passo sembra costellato di insidie. E anche gli apprezzamenti a Berlusconi finiscono per essere non graditi da buona parte della truppa parlamentare. I solleciti per il saldo delle restituzioni si contrappongono all'impossibilità di sanzionare chiunque: il collegio dei probiviri ancora non è disciplinato da un regolamento e sulla questione Conte non ha avuto modo di confrontarsi con i tre membri che ne fanno parte. «Congratulazioni e in bocca al lupo ai colleghi eletti - ha commentato Luigi Di Maio, ministro degli Esteri ed ex leader M5S -. Il nostro impegno prosegue, anche grazie a strumenti nuovi e a persone che lo porteranno avanti con la massima dedizione».

PAOLA TAVERNA GIUSEPPE CONTEMARIO TURCO AL TG2GIUSEPPE CONTE MARIO TURCO RICCARDO FRACCARO

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)