alan fabbri salvini

“DOPO FERRARA, CI PRENDIAMO ANCHE LA REGIONE” – IL NEO-SINDACO LEGHISTA ALAN FABBRI SCATENATO: “CANDIDEREMO FERRARA CAPITALE DELLA CULTURA. PER MOLTI ANNI ABBIAMO AVUTO UN FERRARESE COME MINISTRO (FRANCESCHINI) E NULLA È STATO FATTO…” - LA SUA AGENDA: “RIVEDRÒ I REGOLAMENTI PER LE CASE POPOLARI, OGGI IL 50% DELLE ASSEGNAZIONI PREMIA GLI IMMIGRATI. SUBITO PRIORITÀ AI QUARTIERI OSTAGGIO DELLE BANDE AFRICANE” (LA SINISTRA PRENDA NOTA)

Carlo Piano per “la Verità”

 

alan fabbri

Si chiama Alan Fabbri, il sindaco che fece l' impresa. Il leghista con il codino che ha strappato Ferrara alla sinistra dopo oltre 70 anni di monopolio. Studia la cultura hippie, adora il rock duro e ogni anno organizza una mini Woodstock sulle rive del suo Po. Inoltre legge e rilegge, fin da quando era ragazzo, Il giovane Holden. Insomma il sindaco che fece l' impresa è un leghista atipico.

 

Che significa la sua vittoria?

«Come avete scritto è una svolta storica. Una vittoria che mi entusiasma e responsabilizza in una città che si è risvegliata dal torpore di un' amministrazione latitante. Penso che in parte dipenda dal cambiamento del clima politico italiano, però è vero che a Ferrara la sinistra si era arroccata nel palazzo».

 

Lei invece?

«Guardi io sono diventato sindaco perché ho ascoltato tutti. Ci siamo aperti al dialogo senza offendere nessuno. I miei genitori mi hanno cresciuto insegnandomi la buona educazione e il rispetto per gli altri».

 

Sta dicendo che vuole essere il sindaco di tutti?

alan fabbri salvini

«Di tutti i ferraresi, chi mi ha votato e chi no. Non mi interessano il colore politico, neppure la fede religiosa o i gusti sessuali. A differenza di quelli che mi hanno preceduto, che premiavano sempre il loro stretto entourage, parlerò con tutte le anime della città. E poi intendo lavorare con i sindaci di tutti i partiti per risollevare l' intera provincia».

 

Lei ha battuto sul tasto dell' immigrazione, che è un cavallo di battaglia del Carroccio.

«Non ho fatto campagna contro l' immigrazione, ma per la sicurezza. C' è una bella differenza: io voglio unire e non dividere. Quella per la sicurezza è stata una battaglia determinante perché certi quartieri sono stati abbandonati al degrado e alla delinquenza. Io voglio collaborare da subito con le forze dell' ordine coinvolgendo anche la nostra polizia locale, inoltre c' è da aumentare la videosorveglianza e ripristinare il decoro. Ma lo farò dialogando prima con i cittadini, che fino a oggi sono stati presi in giro».

dario franceschini

 

Il governatore Stefano Bonaccini ha detto che la Lega non deve stappare lo champagne per le prossime regionali.

«Io invece al suo posto sarei piuttosto preoccupato. Con il candidato giusto la Lega può conquistare anche l' Emilia Romagna. In Regione si respira un' aria di rinnovamento e il gruppo del Pd ha paura eccome di perdere. Mi pare che le vittorie a Ferrara, Forlì, Mirandola e Sassuolo siano segnali non tranquillizzanti per i sonni di Bonaccini, che tra l' altro rispetto come persona».

 

Un altro tasto dolente è l' occupazione, che fare?

alan fabbri

«Ferrara è il fanalino di coda dell' Emilia, bisogna portare lavoro su questo territorio che ha una fame enorme di occupazione. C' è da riorganizzare l' agenzia per lo sviluppo Sipro che è stata usata male, cambierò subito il presidente. Poi intendo varare una riforma per agevolare la fiscalità: abolire l' Imu sui fabbricati agricoli, togliere le imposte comunali su pubblicità e passi carrabili.

Sono tutte novità che inserirò nel prossimo bilancio, perché quello attuale è già fatto e si può solo correggere. Ci vuole una semplificazione della burocrazia per aiutare aziende e imprenditori che devono tornare ad assumere».

 

E per il problema degli alloggi? Anche quelli mancano.

«Uno dei progetti a cui tengo di più è inserire il criterio della residenzialità storica per l' accesso alle graduatorie delle case popolari. Non è numericamente possibile che oggi vengano assegnate per il 50% agli immigrati. Non voglio lasciare indietro nessuno, però c' è una questione di giustizia sociale».

alan fabbri ferrara

 

E un altro progetto a cui tiene particolarmente?

«Candideremo Ferrara come capitale italiana della cultura. Chiederò un incontro con Lucia Borgonzoni, sottosegretario ai Beni culturali. Per molti anni abbiamo avuto un ferrarese come ministro della Cultura (Dario Franceschini, ndr) e nulla è stato fatto.

È ora di dare un segnale di discontinuità con l' inerzia passata».

 

Cosa pensa dell' autonomia?

«Come capogruppo della Lega in Consiglio regionale ho sempre spinto per l' autonomia, l' ho sempre portata avanti perché è la soluzione più efficace a tanti problemi».

 

Quindi lei è per l' autonomia, anche se l' Emilia la governasse il Pd?

«L' autonomia è del territorio, non appartiene a un partito politico o l' altro. Ci vuole un passaggio culturale».

 

Quale sarà la sua prima decisione?

«Mi sono insediato oggi (ieri, ndr) e ho deciso di convocare il consiglio comunale nel quartiere Gad. Una volta era il fiore all' occhiello della città, oggi invece è occupato da bande di origine nigeriana. Vogliamo far tornare la zona Gad bellissima. Mi sembra un segnale doveroso nei confronti di chi ci vive. Per me il concetto di integrazione fa sempre rima con rispetto, libertà e voglia di lavorare».

dario franceschini

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...