la russa

“DROGAAATO!” – IGNAZIO LA RUSSA E L'INSULTO URLATO AL SENATORE M5S AIROLA: "GRIDAVA, AVREI POTUTO DIRGLI OSSESSO MA MAI UNA VOLTA CHE VI SIATE INTERESSATI AGLI INSULTI CHE RICEVO IO. VI SVEGLIATE SOLO QUANDO VI PARE” – “IO SOTTOPORREI TUTTI I PARLAMENTARI AL TEST DEL CAPELLO” - IRONIA DELLA SORTE: IL FIGLIO DI ‘LA RISSA’ FA IL RAPPER E CANTA “SONO TUTTO FATTO” - “MA SI CAPISCE CHE E’ UN BRAVO RAGAZZO” - VIDEO

 

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

la russa

Ineffabile La Russa, che a 72 anni torna nei panni di Gnazzzio (cit. Fiorello) e urla Giogaaato ! - Drogaaato! - a un senatore grillino nell' emiciclo di Palazzo Madama. Eterno La Russa, sopravvissuto a faticosi quarant' anni di destra, passando per le avventure con il Cavaliere e il sodalizio con Gianfranco Fini («Ha commesso errori giganteschi») e quindi un po' però sopravvissuto anche a se stesso, con i suoi modi ruvidi e con quel ghigno luciferino, con i resti di un ciuffo nero sulla fronte.

 

Fatale La Russa, straordinario animatore di feste, mai visto arrivare dai paparazzi prima di mezzanotte, che mentre ti parla con la coda dell' occhio ancora continua a non perdersi il passaggio in Transatlantico della senatrice in bilico su tacco 14 (la sobrietà è andata a farsi friggere da tempo).

 

Comunque Ignazio Benito Maria La Russa, vicepresidente del Senato e autorevole esponente di Fratelli d' Italia («Tolga pure l' autorevole: io sono il fondatore del partito») non aveva alcuna intenzione di riprendersi certi titoli sui giornali.

la russa santanchè

Quell' urlo, dice, gli è proprio scappato.

Forse il vecchio istinto.

Forse solo la noia.

 

Stava lì nel suo scranno, seduto accanto all' amica Daniela Santanché. Lui a braccia conserte, lo sguardo su un dibattito come ne aveva ascoltati per anni - giovane e brillante avvocato, fu eletto per la prima volta nel 1992 con il Msi - sebbene stavolta la discussione fosse sull' emendamento per la cannabis light (poi dichiarato inammissibile dalla presidente Elisabetta Casellati): ed è utile ricordare che sul tema delle droghe, pesanti o leggere, La Russa ha sempre avuto una posizione netta - «Io sottoporrei tutti i parlamentari al test del capello» - pure se adesso il più piccolo dei suoi tre figli, Leonardo Apache (gli altri sono Antonino Geronimo e Lorenzo Cochis), fa il rapper, si fa chiamare Larus e canta «sono tutto fatto». «Ma si capisce che canta e basta, e che è un bravo ragazzo!».

 

Va bene: ma torniamo all' altro giorno, a Palazzo Madama.

Cos' è successo?

«Mi sono accorto che quel grillino». Il senatore Alberto Airola?

la russa santanchè

«Esatto, lui: beh, stava lì a gridare come un ossesso, le mani a imbuto, e impediva di parlare al nostro capogruppo, Luca Ciriani, un friulano pacato, un gentiluomo».

Quindi gli ha urlato «drogato». Le sembra normale?

«Oh, sembrava sul serio uno drogato Comunque, d' accordo: avrei potuto urlargli "ossesso", e forse non sarei finito sui giornali. Anche se poi voi giornalisti». Continui, è interessante.

 

«Mai una volta che vi siate interessati agli insulti che ricevo io. Vi svegliate solo quando vi pare, diciamo così».

Un perseguitato.

«Beh, un pochino».

airola

E un sopravvissuto.

 

«Effettivamente, della vecchia guardia siamo rimasti in pochi c' è Casini, c' è Gasparri e pure». Chi? «Quella di Europa». La senatrice Emma Bonino?

«Sì, bravo. Siamo rimasti noi quattro, mi sembra. Per fortuna, però, ci sono giovani validi».

Insomma.

«Mi creda, ce ne sono».

Mah.

«La Meloni, scusi, è bravissima».

 

È brava, certo: però ormai ha 42 anni, ed è parlamentare da 13.

«Vabbé, non è più giovanissima: comunque è formidabile. Il mio orgoglio. Dissi a Crosetto e agli altri: questo partito nuovo e piccolo, che chiameremo Fratelli d' Italia, dev' essere guidato da una leader fresca e brava. Eccola, è Giorgia. Diciamo che, sondaggi alla mano, non mi sono sbagliato».

la russa

 

La Russa continua ad essere una formidabile risorsa narrativa. Una volta arrivò a vantare una parentela con Dario Fo. Ora s' è dato una calmata: ma c' è stato un tempo in cui litigava con tutti, allenatori di calcio e generali (fu ministro della Difesa). Da un palco urlò «culattone» ad un attivista Lgbt. Sferrava pestoni davanti alle telecamere, metteva le mani addosso - a Milano, da giovane segretario del Fronte della Gioventù, era soprannominato Ignazio La Rissa - poi si pentiva, smetteva di essere sovraeccitato e ti portava a fare pace alla buvette.

 

la russa

Un giorno Berlusconi ordinò a Fini: «Devi dire a La Russa di tagliarsi il pizzetto». Ma Fini non osò riferire.

ALBERTO AIROLAIGNAZIO LA RUSSA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”