zaia salvini giorgetti draghi

“EVITIAMO ERRORI GIÀ FATTI DURANTE IL VOTO PER IL QUIRINALE” - I GOVERNISTI DELLA LEGA, ZAIA E GIORGETTI IN TESTA, SPINGONO PER GARANTIRE PIENO APPOGGIO A DRAGHI “SENZA SE E SENZA MA” E METTONO LA MORDACCHIA A SALVINI CHE CHIEDE CONTROPARTITE (AD INIZIARE DAI MINISTERI DELL’INTERNO E DELLE POLITICHE AGRICOLE) – ANCHE SULLA PREGIUDIZIALE RISPETTO AI PENTASTELLATI (“MAI PIÙ CON CONTE”) I GOVERNISTI DEL CARROCCIO HANNO UNA LINEA DIVERSA DA QUELLA DEL CAPITONE: “SE VOTANO LA FIDUCIA, E DRAGHI LA ACCETTA, COME FACCIAMO A DIRGLI DI NO?».

Cesare Zapperi per corriere.it

 

zaia salvini

Negare le differenze di vedute e buttare la palla nel campo avversario (quello di M5S e Pd). Per dissimulare le difficoltà a conciliare due posizioni opposte, quella di chi vuol dare soddisfazione agli umori che salgano dalla base per un repentino scioglimento delle Camere e quella di chi al contrario ritiene che il vuoto determinato dalle elezioni sarebbe una sciagura per il Paese, da giorni la Lega sta conducendo una intensissima campagna propagandistica a suon di comunicati e indiscrezioni mirati ad accreditare l’immagine di un partito compatto intorno al suo segretario.

Tutte le news sulla crisi di governo

 

 

Ma la realtà è diversa e ne sono stati testimoni quanti hanno partecipato al vertice, parte in presenza a Montecitorio e parte in videoconferenza, con ministri, sottosegretari, capigruppo parlamentari e governatori. E proprio dal fronte di questi ultimi si è levata, con più decisione del consueto, la voce di Luca Zaia. Da sempre convinto sostenitore della necessità di sostenere Draghi fino alla fine della legislatura, ha richiamato con forza il partito ad abbandonare i tatticismi.

zaia salvini

 

«Non dobbiamo ripetere gli errori commessi nella partita per il Quirinale», ha ricordato il governatore veneto ripensando ai giorni caldissimi di fine gennaio quando la Lega arrivò a mettere il cappello sulla riconferma di Sergio Mattarella dopo aver tentato una manovra spericolata con Giuseppe Conte a sostegno di Elisabetta Belloni . E il faccia a faccia a Palazzo Chigi richiesto da Enrico Letta ben prima di quanto fatto dagli esponenti del centrodestra è suonata come un’occasione perduta per guadagnare credito.

 

Per l’ala governista del Carroccio (in cui rientrano i ministri, a partire da Giancarlo Giorgetti, e quasi tutti i governatori) bisogna garantire pieno appoggio a Draghi «senza se e senza ma». Una posizione che si discosta, e non di poco, da quella di Salvini che invece è (o era, la situazione è molto fluida) personalmente più propenso ad interrompere l’esperienza governativa o, in subordine, a continuare ad appoggiare il premier ma chiedendo pesanti contropartite. Quali? I ministeri dell’Interno e delle Politiche agricole. Perché secondo il leader leghista il nuovo assetto della maggioranza richiederebbe un riequilibrio nella composizione dell’esecutivo, a vantaggio di quello che è diventato il primo partito.

MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI

 

Anche alla luce dell’incontro in serata con Draghi, alla fine sembra aver prevalso la linea dei governisti, anche se l’epilogo è nelle determinazioni del presidente del Consiglio. Per tutta la giornata di ieri lo stato maggiore leghista ha mantenuto il fuoco di sbarramento contro il M5S e il Pd. La pregiudiziale rispetto ai pentastellati («mai più con Conte») è stata ribadita più volte e da più esponenti. Ma anche su questo i governisti si sono espressi con maggiore cautela: «Se votano la fiducia, e Draghi la accetta, come facciamo a dirgli di no?». Del resto, è la stessa differenza di vedute che si è registrata in Forza Italia tra esponenti di partito e ministri. E che è stata al centro anche del lungo vertice a casa Berlusconi a Roma.

matteo salvini luca zaia e le ciliegie 1matteo salvini luca zaia e le ciliegie 2

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...