giorgia meloni sondaggio intenzioni di voto

“FORZA ITALIA PAGA IL PREZZO DELLE DIVISIONI, DELLE LITI E DEGLI AUDIO DI BERLUSCONI” – ALESSANDRA GHISLERI CERTIFICA IL CALO DEL PARTITO DI SILVIO, A VANTAGGIO DELLA LEGA MA SOPRATTUTTO DI FRATELLI D’ITALIA, CHE ORMAI SI AVVICINA AL 30%: “LA GENTE DÀ CREDITO A MELONI, C’È IL DESIDERIO DI VEDERE ESAUDITE LE PROMESSE” – “L'OPPOSIZIONE SAREBBE MOLTO FORTE, SE RIUSCISSE A TROVARE COMPATTEZZA. IL PD PARLA MOLTO DEGLI AVVERSARI E POCO DELLE SUE PROPOSTE. UNA LINEA CHE NON FA ALTRO CHE DARE UNA MANO ALLA MELONI…”

Federico Capurso per “La Stampa”

 

giorgia meloni all altare della patria omaggio al milite ignoto 4

Vive un momento positivo, Giorgia Meloni. I dati in continua crescita di Fratelli d'Italia sono lì a dimostrarlo: il 2,2 per cento guadagnato in meno di un mese. «Ma è troppo presto per parlare di luna di miele», avverte la direttrice di Euromedia research, Alessandra Ghisleri, commentando le ultime rilevazioni del suo istituto. D'altronde, l'unico strumento di valutazione, in questo momento, «consiste nel discorso fatto da Meloni alle Camere. La gente le dà credito, c'è il desiderio e l'auspicio, soprattutto tra chi ha votato la coalizione di centrodestra, di veder esaudite le promesse elettorali».

 

intenzioni di voto sondaggio euromedia 30 ottobre 2022

Il primo vero banco di prova? La legge di bilancio da mettere in cantiere e le risposte sui temi economici, tra energia e bollette, che spaventano gli italiani. Clima d'attesa, dunque, eppure l'elettorato si muove. A destra FdI e Lega crescono a discapito di Forza Italia, che «paga il prezzo delle divisioni, delle liti, degli audio rubati in cui Berlusconi parla di Russia e Ucraina», spiega Ghisleri. Voti che in gran parte sono stati assorbiti dagli alleati.

A sinistra, invece, il Movimento 5 Stelle mette il naso davanti al Pd. È il segno, questo, che l'atteggiamento di Giuseppe Conte paga, a differenza di quello di Enrico Letta.

 

SILVIO BERLUSCONI LICIA RONZULLI MEME

«Da quando è iniziata la campagna elettorale il M5S è risalito - sostiene Ghisleri - anche grazie al suo modo di fare opposizione, che è sembrato più concentrato sui temi rispetto al Pd». I dem, al contrario, «parlano molto degli avversari e poco delle loro proposte. Una linea, questa, che non fa altro che dare una mano alla Meloni».

 

Così, fa notare la direttrice di Euromedia research, «si ottiene la fotografia di un Paese spaccato a metà». Da una parte c'è la coalizione di governo che ottiene il 45,4 per cento dei consensi, in crescita rispetto al 44 per cento delle elezioni; dall'altra, le forze di opposizione attualmente presenti in Parlamento, se unite, ottengono il 48,6 per cento.

«L'opposizione sarebbe molto forte, se riuscisse a trovare compattezza, perché i loro elettori non sono d'accordo con le soluzioni pensate dai partiti di maggioranza per il Paese».

alessandra ghisleri

 

Siamo all'inizio. Si può quindi parlare di «fiducia» nelle capacità del governo di risolvere le criticità più urgenti, non di «soddisfazione». Eppure, sui temi economici, c'è già una prima incrinatura nell'elettorato di centrodestra: si dà poco credito a Meloni e al suo governo. Solo il 38,9 per cento degli intervistati crede che interverrà positivamente su "lavoro e occupazione". Ancora più basso è il dato sulla "ripresa economica nazionale".

 

VIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI E SILVIO BERLUSCONI

Risultati deludenti «perché sui temi economici l'elettorato di Forza Italia è molto più severo rispetto a quello dei suoi alleati». Gli elettori di Lega e FdI, prosegue Ghisleri, sono «molto simili» e i loro giudizi restano «buoni soprattutto sui temi che riguardano "migranti", "sicurezza" e "gestione della pandemia Covid"». Nel complesso però non c'è un singolo tema, di quelli trattati dalla rilevazione, su cui gli intervistati si mostrino in maggioranza fiduciosi.

 

C'è un'altra questione, poi, legata alla presenza dei partiti moderati in un governo che mostra al mondo un volto di destra. E non riguarda solo le emergenze economiche da affrontare. Il giudizio sulla squadra di ministri, da parte degli elettori di Forza Italia e della quarta gamba centrista (Noi Moderati, che tiene dentro da Lupi a Brugnaro, da Toti a Cesa), non riesce a essere troppo positivo.

 

letta meme 56

Solo il 48,9 per cento di chi ha votato Fi, e addirittura il 21,8 per cento degli elettori centristi, ritiene che questo sia "un governo di alto profilo". Diametralmente opposto il giudizio del mondo leghista e di FdI, positivo per il 72,3 e l'82,9 per cento dei loro elettori. «C'è un tema forte», sottolinea la direttrice dell'istituto: «Nel momento in cui si alzano le attese sull'alto profilo del governo, c'è il desiderio di vedere i propri beniamini nominati ministri». I risultati molto bassi di Fi e Noi moderati «significano che c'è una certa delusione, sotto molti punti di vista».

SILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONI - 2008

 

Resta il desiderio di vedere realizzato il programma elettorale, ma «senza grosse partecipazioni nei ministeri chiave, i loro elettori si sentono sguarniti». Così, opposizioni comprese, solo il 33 per cento degli italiani ritiene che sia un governo di alto profilo. E questa è la prima bruciatura dell'era Meloni. -

fiducia nei risultati del governo meloni sondaggio euromedia 30 ottobre 2022 CONTE LETTAletta meme 32letta meme 5letta meme 24berlusconi meloni salvini alle consultazioni fiducia nel governo meloni sondaggio euromedia 30 ottobre 2022 silvio berlusconi e matteo salvini si guardano mentre giorgia meloni parla di unanimita' nella coalizionemeloni berlusconi salvini al quirinale berlusconi meloni salvini al quirinale silvio berlusconi matteo salvini giorgia meloni al quirinale LA FACCETTA DI BERLUSCONI MENTRE MELONI PARLAVA DI COALIZIONE UNANIMEmeloni salvini berlusconi al quirinale di maio meme 5

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”