di battista renzi

“UN GOVERNO SENZA RENZI VAL BENE UNA MESSA. QUINDI BEN VENGANO ANCHE CIAMPOLILLO E LA ROSSI”. MA DI BATTISTA E’ LO STESSO CHE 4 ANNI FA VOLEVA MULTARE I VOLTAGABBANA? (VIDEO) – IL CHE GUEVARA DI ROMA NORD BOMBARDA MATTEUCCIO: "INAMMISSIBILE CHE CON IL 2% VOLESSE DETTARE LEGGE AGLI ALTRI". E SU CONTE: “RESISTERA’? NON LO SO. L'UNICA COSA DI CUI SONO CERTO È CHE...” - VIDEO

Grazia Longo per “la Stampa”

 

Maglioncino grigio, jeans, sneakers grigio-blu, senza cappotto nonostante il freddo, regolare mascherina chirurgica sul volto, Alessandro Di Battista esce dalla sua abitazione, sulla collina di Roma Nord, con un grosso scatolone tra le braccia. «Sto facendo il trasloco. No, scherzo: devo portare delle cose alla scuola del mio figlio maggiore Andrea».

di battista renzi

 

Ex deputato del M5S, da tre anni non ricopre incarichi politici, eppure continua ad essere un prezioso punto di riferimento di una parte dei pentastellati. Non a caso viene spesso interpellato anche dai giornalisti.

 

Al telefono, ad esempio, ha appena dichiarato alle agenzie di come sia necessario prendere le distanze dall' Udc, per un suo eventuale ingresso nel governo, a causa dell' inchiesta della procura di Catanzaro contro la 'ndrangheta e lo scambio dei voti, che vede indagato anche il segretario Udc Lorenzo Cesa che ieri si è dimesso dall' incarico.

 

Su questa questione Di Battista non ha dubbi: «Con chi è sotto indagine per associazione a delinquere nell' ambito di un' inchiesta di 'ndrangheta non si parla. Punto. Tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva, ma non tutti possono essere interlocutori in questa fase. Si cerchino legittimamente i numeri in Parlamento tra chi non ha gravi indagini o condanne sulle spalle».

luigi di maio giuseppe conte by osho

 

Ma il chiodo fisso di Di Battista è un altro: si chiama Matteo Renzi. E, mentre carica lo scatolone sulla sua automobile, lo ribadisce a più riprese. Allora, è contento del fatto che l' ex premier fiorentino non sia più al governo?

«Eccome se lo sono. Era ora: Renzi rappresenta ciò che è rimasto del Giglio magico, il peggio dell' establishment politico. Il governo andava assolutamente derenzizzato perché non è ammissibile che uno che ha il 2 per cento dei consensi si metta in testa di poter dettare legge agli altri».

di battista

 

Come mai, secondo lei, Renzi e Italia Viva si sono astenuti invece di votare contro alla fiducia del governo? Vogliono tenersi aperta la porta per un potenziale nuovo coinvolgimento?

«Io sono convinto che Renzi, da pessimo soggetto qual è, in realtà volesse votare contro. Ma i suoi di Italia Viva lo avranno boicottato. Lo avranno convinto a sposare la strada dell' astensione. Molti di loro sono solo dei politicanti, ma non nego che in mezzo ai tanti ci possano essere anche brave persone».

 

Però il presidente del consiglio Giuseppe Conte in Senato ha solo la maggioranza relativa. Ce la farà a resistere?

«Non lo so. Staremo a vedere. Io, ovviamente, me lo auguro».

di maio zingaretti conte

 

Ma non trova nulla da ridire sul sostegno di alcuni responsabili come il senatore Alfonso Ciampolillo, ex-M5S, espulso dal partito al termine dell' istruttoria sui mancati rimborsi, poi confluito nel gruppo Misto o l' ex fidatissima di Berlusconi, la senatrice Fi Mariarosaria Rossi?

«Un governo senza Renzi val bene una messa. Quindi ben vengano anche Ciampolillo e la Rossi. Guardi, a mio avviso, l' importante è non stare dietro alle farneticazioni di Matteo Renzi. Continua a dire che il premier Conte ha fatto l' inciucio con Clemente Mastella. Ma che inciucio e inciucio se Mastella non siede neanche in Parlamento! Sono tutte polemiche sterili figlie del peggior renzismo».

di battista renzi

 

Che cosa vede profilarsi all' orizzonte? Un rimpasto?Una nuova squadra di governo?

«Non so quello che succederà. L' unica cosa di cui sono certo è che il Paese in questo momento non si può permettere di andare alle elezioni. Siamo in piena pandemia e ci sono mille problemi: dal rischio contagio ai seggi al fatto che gli italiani non apprezzerebbero certo di andare a votare per una crisi di governo in un momento tanto delicato a causa del Covid e delle sue drammatiche conseguenze economiche. Non solo».

 

Cos' altro?

renzi a porta a porta

«Non mi pare certo eticamente giusto spendere 350 milioni di euro per mettere in piedi la macchina elettorale. Lo ripeto, l' unica soluzione impercorribile e inaccettabile alla crisi sono le votazioni. Abbiamo un capo del governo, Giuseppe Conte, e dobbiamo andare avanti. L' importante è non avere più Matteo Renzi tra i piedi».

 

Ora che Renzi non c' è più, lei potrebbe far parte del nuovo governo?

«Guardi io parlo in tutta libertà, senza nessun attaccamento alle poltrone. Non rivendico nulla, parlo da privato cittadino che crede nella politica del M5S».

 

Qual è l' aspetto più determinante dei pentastellati in questa fase così delicata?

alessandro di battista contestato

«La gestione del Recovery fund da parte del M5S è una garanzia perché abbiamo sempre dato prova di essere un movimento parsimonioso che agisce nell' interesse degli italiani».

renzi a porta a porta 1matteo renzidi battista

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)