vela luca palamara

“HO BISOGNO DI UN BAGNO DI UMILTÀ DOPO CHE LA MIA IMMAGINE, ANCHE UN PO' PER COLPA MIA, È STATA ASSOCIATA PER MESI A UNA VITA LUSSUOSA” - LUCA PALAMARA, CANDIDATO ALLE SUPPLETIVE PER LA CAMERA A PRIMAVALLE: “TEMO CHE QUALCUNO POSSA AVER SOFFIATO SUL FATTO CHE IO SIA UN IMPUTATO PER CORRUZIONE E QUINDI NON PRESENTABILE, DIMENTICANDO, PERÒ, CHE NON SONO STATO ANCORA CONDANNATO NEANCHE IN PRIMO GRADO. CON QUESTO METRO DI GIUDIZIO, MOLTI ALTRI POLITICI NON DOVREBBERO SEDERE IN PARLAMENTO. MI SORPRENDE CHE ALCUNI ESPONENTI DI FORZA ITALIA, PARTITO CHE HA SPESSO DIFESO I SUOI CANDIDATI SOTTO INCHIESTA, LA METTANO SU QUESTO PIANO…”

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

LUCA PALAMARA

Ieri sera aspettava fiducioso un endorsement di Matteo Salvini al Versiliana festival, endorsement che non è arrivato. L'ex pm radiato Luca Palamara il 6 agosto era sceso in campo, decidendo di candidarsi alle elezioni suppletive per la Camera nel rione di Primavalle, ma lo ha fatto senza un esercito alle spalle. Lui e l'ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta, a inizio ottobre, si contenderanno lo scranno lasciato libero dalla grillina Emanuela Claudia Del Re.

 

A un mese e mezzo dalle elezioni, non sono ancora saliti sul ring i pesi massimi, ovvero i candidati del centrosinistra e del centrodestra. Tre anni fa vinse di misura il Movimento cinque stelle con quasi 40.000 voti e il 34 per cento dei suffragi. Ad arrivare al fotofinish fu il candidato del centrodestra Pasquale Calzetta, esponente di Forza Italia, che portò a casa 38.200 voti.

VELA PUBBLICITARIA DI LUCA PALAMARA A ROMA

 

Per questo qualcuno vorrebbe Calzetta di nuovo in corsa. In realtà il seggio, in base a una dialettica interna ai partiti, dopo l'exploit nei sondaggi di Fratelli d'Italia e alcune incomprensioni interne alla coalizione (come la mancata nomina di un rappresentante del partito di Giorgia Meloni all'interno del Cda Rai), toccherà proprio a un candidato di Fdi. Tra i nomi più quotati Roberta Angelilli, già europarlamentare dal 1994 al 2014, periodo in cui è stata anche vicepresidente dell'Europarlamento.

 

La Angelilli, particolarmente attiva nel denunciare le magagne negli acquisti di mascherine da parte della Regione Lazio, fa parte dell'esecutivo nazionale di Fdi ed è compagna di un altro pezzo da 90 del partito, l'ex senatore Andrea Augello. A quanto risulta alla Verità la Angelilli è in ballottaggio con uno dei leader di Gioventù nazionale, il movimento giovanile del partito. Palamara, sceso in campo sotto le insegne dei Radicali, ma certo del sostegno della Lega, annusato alla festa nazionale del Carroccio, non aveva fatto i conti con i delicati equilibri della politica.

 

VELA PUBBLICITARIA DI LUCA PALAMARA A ROMA

Alla sua candidatura si è opposto con parole pesantissime Maurizio Gasparri, ex compagno di partito della Meloni e oggi responsabile provinciale di Forza Italia, il quale ha definito l'ex consigliere del Csm «protagonista del degrado della magistratura» e ha aggiunto che «il Parlamento non può essere una discarica per i reietti delle altre categorie».

 

Anche la Lega, dopo aver lanciato a Palamara qualche segnale incoraggiante per bocca di esponenti locali, ha fatto ieri marcia indietro, preferendo non entrare in collisione con Fdi, i cui vertici, in queste ore, hanno escluso categoricamente di poter appoggiare la ex toga: «Il centrodestra avrà un suo candidato. Ma Palamara sta dimostrando coraggio, denunciando la vergogna delle correnti e delle spartizioni in magistratura» è svicolato Salvini.

maurizio turco luca palamara giuseppe russodivita foto di bacco

 

Una posizione che non è cambiata neanche nell'intervista rilasciata al Versiliana festival al direttore di Libero Alessandro Sallusti, coautore con Palamara del best-seller Il Sistema. E adesso l'ex pm rischia di aver chiuso la sua carriera politica, ancor prima di iniziarla.

 

Palamara, un uomo della sua esperienza come ha fatto ad annunciare la propria discesa in campo senza aver fatto i conti con i partiti?

«In realtà, visti i temi che ho sollevato in questi mesi sulla giustizia e l'interesse che ha destato il mio libro, soprattutto tra i militanti del centrodestra, che in queste settimane di presentazione ho avuto modo di incontrare, mi aspettavo il sostegno di Salvini. Se non ci sarà per dinamiche interne alla coalizione me ne dispiacerò, ma di più non posso fare».

maurizio turco luca palamara edoardo sylos labini col simbolo foto di bacco

 

Tutti si chiedono se lei abbia visto il leader della Lega e ricevuto la sua investitura prima dell'annuncio del 6 agosto, anche perché tre giorni prima aveva parlato del suo libro alla festa nazionale del Carroccio

«Personalmente non l'ho mai incontrato, ma in occasione della presentazione è intervenuto telefonicamente riconoscendo l'importanza del racconto da me fatto».

 

Non le ha mai promesso il suo sostegno?

«No».

 

E su Giorgia Meloni non contava?

«Di lei mi ha colpito il coraggio di raccontarsi e di mettersi in discussione nella sua autobiografia di successo. Certo mi aspettavo che lei e i suoi elettori potessero appoggiare la mia candidatura».

luca palamara scende in politica e presenta il simbolo del partito foto di bacco

 

Sembra che non sarà così. La Meloni, a quanto ci risulta, punterà su una donna d'area. Perché gli ex missini a Primavalle, un quartiere simbolo per loro a causa della tragica aggressione alla famiglia di un ex segretario di sezione, dovrebbero votare lei e non una loro vecchia militante?

«Perché ritengo che il tema della riforma della giustizia che tanto ha interessato quella parte politica possa essere un collante di unificazione tra le forze impegnate a dare al Paese una giustizia moderna e deideologizzata».

 

Sa che a Primavalle senza i voti di Fratelli d'Italia o, in sub ordine, del Pd, secondo partito del collegio nel 2018, non si va da nessuna parte?

«Ne sono consapevole, per questo continuerò a inseguire il rapporto diretto con i militanti, auspicando di attirare anche il voto organizzato sul tema della giustizia».

 

Ci risulta che, su questo argomento, lei abbia cercato contatti anche con i vertici dei partiti, trovando diverse porte chiuse. Perché?

maurizio turco luca palamara foto di bacco

«Come candidato ho cercato e cercherò interlocuzioni con tutti i leader. Temo che qualcuno possa aver soffiato sul fatto che io sia un imputato per corruzione e quindi non presentabile, dimenticando, però, che non sono stato ancora condannato neanche in primo grado. Inoltre, con questo metro di giudizio, molti altri politici non dovrebbero sedere in Parlamento. Infine, mi sorprende più di quanto mi addolori che alcuni esponenti di Forza Italia, partito che ha spesso difeso i suoi candidati sotto inchiesta, la mettano su questo piano, soprattutto dopo che io ho denunciato la strumentalizzazione di alcune inchieste a fini politici, proprio come Berlusconi e i suoi hanno giustamente denunciato per decenni».

 

Gasparri l'ha definita un «pentito» e ha detto che candidare lei sarebbe come candidare il boss Tommaso Buscetta

«Io penso che ci debba essere un livello minimo di decoro nella dialettica politica e paragonare me, un ex magistrato, a un mafioso è un colpo davvero basso. L'equivalente di chi durante una partita di pallone fa un fallo da dietro».

luca palamara foto di bacco (11)

 

Si aspettava un simile attacco da parte di Forza Italia, dopo che lei ha scritto un libro con l'ex direttore del giornale della famiglia Berlusconi e ha fatto le fortune della Mondadori con il suo tomo?

«Certo i dirigenti della casa editrice mi hanno ringraziato, ma qui la politica non c'entra»

 

Silvio Berlusconi l'ha sentito?

«Mai».

 

E Marina Berlusconi?

«Nemmeno».

 

Pensa che qualcuno abbia suggerito loro di starle alla larga e di evitare scontri frontali con i magistrati?

«È una bella domanda. Qualche voce mi è arrivata, ma non è un quesito da rivolgere a me».

 

luca palamara foto di bacco (1)

Ritiene davvero, come ha detto in conferenza stampa, di poter pescare voti a sinistra, dove viene considerato un ex amico passato con il nemico?

«Non penso di essere considerato tale. Ci sono delle idee sulle quali destra e sinistra possono convergere. Basti pensare che alcuni esponenti del Pd hanno firmato i quesiti referendari».

 

Vive ai Parioli e in questi giorni, impegnato com' è tra cene e presentazioni del libro in spiagge esclusive, appare più come un personaggio da rotocalco o da «Dagocafonal» che un candidato adatto a un quartiere popolare come Primavalle

«Sono cresciuto a Montesacro, un rione quasi altrettanto popolare. L'idea di tornare alle mie origini mi intriga e mi fa risentire ragazzo. E certamente ho bisogno di un bagno di umiltà dopo che la mia immagine, anche un po' per colpa mia, è stata associata per mesi a una vita lussuosa, cene eleganti e viaggi all'estero».

luca palamara roberto rampioni

 

Sostiene di conoscere bene Roma e di essere a sua volta conosciutissimo, ma i problemi delle nomine tra magistrati a chi possono interessare nelle botteghe, nei mercati e nei centri per l'impiego di Primavalle?

«Sono d'accordo, infatti andrò a cercare di captare nei mercati gli umori e le istanze di chi ogni giorno deve sbarcare il lunario e che per tanti anni avevo smesso di frequentare».

 

Parla già in politichese. Insisto: perché una vecchietta di Primavalle dovrebbe scrivere il nome di Palamara sulla scheda?

«In realtà le basterà mettere una croce. E davanti al lotto di candidati realizzerà che nessuno ha mai fatto parlare di Primavalle quanto io nelle ultime due settimane».

 

luca palamara al csm 1

Si rende conto che se prenderà pochi voti avrà disperso un potenziale politico che oggi nessuno è in grado di quantificare?

«Io confido che nelle urne verranno confermate le mie buone sensazioni e lo dico sulla base dei miei primi giri nel quartiere»

 

Non sta immaginando una possibile exit strategy, una ritirata dignitosa?

«Assolutamente no. Lo escludo. Sono più determinato che mai ad andare sino in fondo».

 

Come pagherà la sua campagna essendo oggi senza lavoro? Per Roma girano già automezzi con sue gigantografie. Sta utilizzando i soldi del libro?

«Mi sto autofinanziando anche con i proventi del volume e, comunque, conto di essere aiutato dalle persone a me vicine e da quelle che apprezzano le mie battaglie, nel pieno rispetto delle prescrizioni di legge».

 

luca palamara a non e' l'arena 3

Niente cene elettorali pagate dall'imprenditore Fabrizio Centofanti, il suo presunto corruttore, o da altri lobbisti della sua risma?

«Per favore non scherziamo. Io, come dimostrerò, non sono mai stato corrotto e farò politica ricordandomi di essere stato un magistrato».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...