rissa tra igor iezzi e leonardo donno

“HO PRESO CALCI E UN PUGNO NELLO STERNO, FATICO ANCORA A RESPIRARE. SONO TROGLODITI E SQUADRISTI” - LE PAROLE DEL DEPUTATO GRILLINO LEONARDO DONNO  DOPO LA RISSA COL LEGHISTA IGOR IEZZI (CHE LO ACCUSA DI AVER FATTO UNA SCENEGGIATA) – LA DIFESA DI IEZZI: “IL PUGNO NON L’HO SFERRATO IO, ERO TROPPO DISTANTE, DONNO HA INSCENATO UNA SIMULAZIONE: È CADUTO COME UNA PERA ED È USCITO IN CARROZZINA, CI VORREBBE IL VAR” - IL MINISTRO CALDEROLI CONFERMA DI AVER AVUTO PAURA QUANDO HA VISTO DONNO… - VIDEO

 

IGOR IEZZI RACCONTA LA SUA VERSIONE DELLA RISSA CON LEONARDO DONNO A LA ZANZARA
RISSA TRA IGOR IEZZI E LEONARDO DONNO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 - «COLPITO ALLO STERNO, FATICO ANCORA A RESPIRARE ORA LI DENUNCIO TUTTI»

rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 1

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

«Mi stanno portando in ospedale, ho dolore allo sterno, la camicia strappata, fatico ancora a respirare...».

 

Sono le 20.30 di mercoledì sera, il deputato M5S Leonardo Donno, 38 anni, al secondo mandato da parlamentare, risponde dal cellulare di servizio dell’azienda di famiglia, la «Donno impianti» di Galatina. L’altro apparecchio, dopo la rissa di ieri sera in Aula, pare si sia rotto.

 

 

Onorevole Donno, il deputato della Lega, Igor Iezzi, l’accusa di aver fatto una sceneggiata. Dice che lui assolutamente non l’ha colpita...

«Ah no? Io dico che si dovrebbero vergognare, lui e i suoi colleghi, ho ricevuto calci ripetuti, un pugno nello sterno, non c’era solo Iezzi in quella ressa, c’erano altri leghisti come Candiani e poi Amich e Cangiano (di Fratelli d’Italia, ndr ), ma ho deciso che li denuncio tutti».

 

Girano diversi video dell’accaduto, può dirci che è successo?

RISSA TRA IGOR IEZZI E LEONARDO DONNO

«È successa prima un’altra cosa gravissima, e cioè io sono sceso per andare a consegnare una bandiera dell’Italia al ministro Calderoli perché in Aula si stava discutendo di Autonomia e noi stavamo protestando da ore contro la loro porcata. Gli ho detto: “Signor ministro, questa è la bandiera dell’Italia, la porti con sé”».

 

E lui?

«Calderoli invece ha iniziato a indietreggiare, a dire: “No, no...”. Ma come no? Un ministro che rifiuta il tricolore? Poi è scattata l’aggressione di quelli, mi hanno circondato: dicono che ho simulato?

 

IGOR IEZZI AGGREDISCE LEONARDO DONNO ALLA CAMERA

E invece è stato un atto di puro squadrismo, nel parapiglia ci hanno rimesso anche un commesso, anche un assistente parlamentare, anche loro hanno preso dei pugni, è inaccettabile che accada un fatto così grave in Parlamento sotto gli occhi di tutti. E poi c’erano dei medici presenti che sono subito accorsi e mi hanno stabilizzato, chiedete a loro, ma quale sceneggiata! Il cazzotto sullo sterno mi ha fatto letteralmente crollare per terra, non riuscivo più a respirare».

 

Forse lei nel porsi nei confronti del ministro Calderoli è stato aggressivo?

«Riconosco che comunicativamente parlando forse sono apparso aggressivo, (...) Però fanno più male le botte, vi assicuro. Loro sono dei trogloditi, ecco tutto. Trogloditi e squadristi.

Siamo arrivati al punto che adesso ci picchiano dentro l’aula di Montecitorio. Questa gente non dovrebbe più entrare in Parlamento, chi mi ha colpito rappresenta un pericolo per tutti i cittadini, un pericolo pubblico».

 

Il presidente della Camera, però, ha espulso anche lei dall’Aula.

«Sì, mi hanno avvertito i commessi che ero stato espulso perché avevo lasciato il mio banco ed ero sceso per andare a consegnare la bandiera a Calderoli. Ma se posso permettermi, il presidente Fontana dovrebbe prendere ben altri provvedimenti contro gli autori di questa vergogna».

 

IGOR IEZZI AGGREDISCE LEONARDO DONNO ALLA CAMERA

(...)

 

2 - «ERO TROPPO DISTANTE» «HA ALZATO LE MANI» E ORA SI EVOCA IL VAR

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

«Ci vorrebbe il Var, guardate bene il filmato...». Igor Iezzi, 49 anni, milanese, capogruppo della Lega nella Commissione Affari Costituzionali della Camera, al suo secondo mandato in Parlamento, è l’unico vestito di chiaro. Ma nelle immagini dei video che dopo le otto di sera impazzano sui social è anche il più scalmanato, quello che più volte ripetutamente s’avventa contro il grillino Leonardo Donno, che voleva dare la bandiera d’Italia a Calderoli. È stato lui a colpirlo?

 

rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 7

Il presidente dell’Aula di Montecitorio, Lorenzo Fontana, leghista come Iezzi, ha già chiesto i filmati. Iezzi comunque ammette tutto, ma di una cosa è sicuro: «Io Donno non l’ho colpito — giura —. Ho tentato, sì, più volte di aggredirlo ma davvero il pugno non l’ho sferrato io. E non ci sarebbe bisogno nemmeno del Var, che di solito aiuta a ricostruire l’azione quando si tratta di una questione di centimetri.

 

Ma qui stiamo parlando di metri, io — vedete? — sono ben distante da Donno, ci sono altri deputati che intervengono, lo dice anche lui...». Il grillino, in effetti, ha indicato come presenti nella calca pure il leghista Stefano Candiani e poi Gerolamo Cangiano ed Enzo Amich di FdI i quali respingono le accuse («Ha sbagliato persona», dice Cangiano). «Comunque — continua l’onorevole Iezzi — restando in tema calcistico, io il fallo l’ho fatto, non mi nascondo. Ma Donno ha inscenato una simulazione, un fallo ben più grave: è caduto come una pera ed è uscito in carrozzina dai!».

 

rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 6

Le versioni, come sempre accade in questi casi, sono diverse. E dopo la rissa succede che il Transatlantico quando ormai la seduta è stata sospesa si trasforma davvero in una sala Var con i deputati di tutti i partici politici che rivedono la scena proiettata sugli schermi dei loro cellulari rilanciata dai social: «Una vera e propria aggressione quella subìta da Donno», commentano alcuni suoi colleghi dell’opposizione. Il deputato di Avs, Marco Grimaldi, c’era: «Donno è stato colpito alla testa con dei pugni e si è sentito male».

 

(…)

rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 4

 

Il ministro Calderoli, dal canto suo, conferma di aver avuto paura quando ha visto Donno avvicinarsi: «Se uno vede una macchina che fa? Attraversa o si ferma? Io non so con che intenzioni uno si avvicina...». dice. Adesso però che tutti sono scesi dal ring (e Donno è stato portato in ospedale per accertamenti) Iezzi si ricompone: «Ho sbagliato con lui, certo, ma di sicuro non gli chiederò scusa.

Di che dovrei scusarmi? Lui ha fatto la scena...».

 

E sulla sua pagina Facebook posta un filmato di YouTube su «le simulazioni più assurde ed epiche del calcio», con in testa Dybala juventino che nel 2018 cade contro il Real Madrid.

leonardo donno igor iezzirissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 3rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 5rissa alla camera igor iezzi aggredisce leonardo donno 2

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...