“IN ITALIA IL GOVERNO È STATO SEPARATO DAL POPOLO” - VICTOR ORBAN VA AD “ATREJU”, LA FESTA DI GIORGIA MELONI, A VANTARSI CHE IN UNGHERIA C’È “ZERO IMMIGRAZIONE MUSULMANA” - MA EVITA DI SOTTOLINEARE TUTTE LE DISTANZE CON DI FRATELLI D’ITALIA: LUI HA VOTATO LA COMMISSIONE VON DER LEYEN, LORO NO. LUI VEDE LA RUSSIA COME UN NEMICO, MOLTI DI LORO SUBISCONO IL FASCINO DI PUTIN. LUI È NEL PARTITO POPOLARE EUROPEO CON LA MERKEL, LORO STANNO CON GLI EUROSCETTICI…

-

Condividi questo articolo


Flavia Perina per “la Stampa”

 

MELONI E ORBAN MELONI E ORBAN

La battaglia di ieri contro il comunismo è vinta, la nuova lotta contro l' immigrazione è altrettanto dura ma si vincerà perché «siamo minoranza nelle istituzioni ma maggioranza tra il popolo». Il premier ungherese Victor Orban incanta la platea della festa romana di Fratelli d' Italia disegnando un ideale filo di continuità tra il vecchio anticomunismo e la nuova narrazione sovranista, la difesa dei confini, il rifiuto dell' ideologia dell' integrazione.

 

Parte con l' omaggio a una canzone di Leo Valeriano sulla rivolta del '56 contro i sovietici, «Avanti ragazzi di Buda», molto cara alla destra, che tutti cantano in coro. Chiude disegnando uno zero con le dita a cerchio: in Ungheria «zero immigrazione musulmana, da noi c' è una società cristiana».

 

Abile, e anche furbo. Il premier ungherese evita accuratamente i temi che lo metterebbero in contraddizione con i suoi ospiti. Lui ha votato la Commissione di Ursula Von der Leyen, loro no. Lui continua a vedere la Russia come un nemico, molti di loro subiscono il fascino di Vladimir Putin. Lui è nel Partito Popolare Europeo con Angela Merkel, loro stanno con gli euroscettici del gruppo dei Conservatori. Dettagli.

 

ORBAN E MELONI ORBAN E MELONI

L'intervento di Orban guarda altrove, e soprattutto a qualificarsi come campione della «Seconda Europa», quella che è fuori dai grandi flussi migratori e vuole rimanerci senza farsi carico dei problemi altrui. È il ruolo a cui aspirava anche Matteo Salvini, e forse anche per questo Orban lo cita quasi di malavoglia, raccontando del «contropiede» che nel 2015 ha fatto avanzare il sovranismo austriaco, bavarese e italiano. «Poi, se ho capito bene, in Italia il governo è stato separato dal popolo»: una frase che susciterà l' ira di Luigi Di Maio, forse irritato dall' implicita accusa di aver gestito un' operazione di Palazzo, forse desideroso di collaudare il suo nuovo ruolo di ministro degli Esteri. «È ingerenza, parli del suo popolo, non del nostro».

 

MELONI ORBAN MELONI ORBAN

Orban ha confermato che l' Ungheria non si farà carico in nessun caso di quote di redistribuzione di migranti. È disposta ad aiutare i Paesi nei guai con un contributo ai rimpatri, niente di più. Non crede alla possibilità di integrare persone che arrivano da altre culture. Non crede che fuggano dalla guerra. Anche all' epoca della crisi siriana, dice, nove su dieci erano migranti economici. Teme la cosiddetta sostituzione etnica, stranieri usati per sostituire i bambini che non nascono più («e per me il bambino nato è sempre meglio del migrante»).

 

Teme pure la sostituzione politica: migranti che conquistano la cittadinanza e diventano elettori, ovviamente di sinistra. La sua opposizione alla «Prima Europa», quella che accetta la sfida multietnica, è radicale e identitaria: il problema non è il lavoro, il welfare, la concorrenza salariale, ma la cultura, la religione, l'alterità rispetto al «modello cristiano» che il Continente dovrebbe difendere.

 

MELONI E ORBAN MELONI E ORBAN

«Sono più a destra di voi», dice alla platea. E forse è pure vero. La frase di incoraggiamento che consegna alla standing ovation della sala, invitando a combattere anche se gli avversari sono «grandi, ricchi, ben organizzati», è sulla stessa lunghezza d'onda delle t-shirt dannunziane che tantissimi indossano: «Fidati di Dio e tieni asciutta la tua polvere da sparo», dice Orban scandendo le parole.

 

Trattasi di Oliver Cromwell, non del Vate, ma fa lo stesso. Scrosciano gli applausi. Tutti ricorderanno quell' incitamento anziché il veloce passaggio con cui il premier ha dato atto alla signora Von der Leyen di essersi mossa nella direzione giusta istituendo un portfolio che mette insieme immigrazione e difesa dello stile di vita del Vecchio Continente. Una mediazione fra le due Europe forse è possibile, o addirittura si sta già realizzando, ma se si vuole elettrizzare il pubblico è meglio sorvolare.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE IENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO