meloni salvini egonu vannacci mattarella pisani

“IN ITALIA C’E’ UNA FORMA DI POTENZIALE RAZZISMO ISTITUZIONALE” – IL CONSIGLIO D’EUROPA SBATTE SUL BANCO DEGLI IMPUTATI IL GOVERNO E LE FORZE DI POLIZIA CON UN REPORT IN CUI SEGNALA IL CASO DEL ROM HASIB OMEROVICH CHE SI BUTTÒ DALLA FINESTRA PER SFUGGIRE ALLE TORTURE DEGLI AGENTI, LE ACCUSE DI PAOLA EGONU E LE “PAROLE D’ODIO” DI SALVINI E VANNACCI – LA MELONI INSORGE: “LE NOSTRE FORZE DELL’ORDINE MERITANO RISPETTO” – SALVINI MENA DURO: “SE A QUESTI SIGNORI PIACCIONO TANTO ROM E CLANDESTINI, SE LI PORTINO TUTTI A STRASBURGO” – LO “STUPORE” DI MATTARELLA CHE CHIAMA IL CAPO DELLA POLIZIA PISANI: UNA MOSSA PER...

Giuliano Foschini per repubblica.it - Estratti

 

salvini meloni

In Italia «ci sono numerosi resoconti di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine che prendono di mira in particolare i rom e le persone di origine africana (…) Si tratta di una forma di potenziale razzismo istituzionale». La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) del Consiglio d’Europa mette sul banco degli imputati il Governo e le sue forze di Polizia.

 

Lo fa con un report che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere uno strumento tecnico, poco più di un sasso lanciato in uno stagno. E che, invece, nel giro di poche ore si è trasformato in uno tsunami: la premier Giorgia Meloni ha attaccato per prima, appena letti i primi titoli sui siti. «Le nostre forze dell’ordine — ha detto — meritano rispetto, non simili ingiurie».

 

Immediatamente sulla stessa linea il ministro Matteo Salvini: «L’Ecri è un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani. Se a questi signori piacciono tanto Rom e clandestini, se li portino tutti i casa loro a Strasburgo». E subito a ruota, sulla stessa linea, l’intero Governo. Fino all’intervento in serata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto esprimere al capo della Polizia. Vittorio Pisani, lo stupore per il report e il suo rispetto per il lavoro del Corpo.

hasib omerovic

 

 

«Ma noi non abbiamo mai voluto mettere in discussione il lavoro della Polizia italiana, né accusarla di razzismo, voglio dirlo al presidente Mattarella. C’è stata non da parte sua una strumentalizzazione rispetto al nostro lavoro», ha detto in serata a Repubblica Johan Friestedt, il segretario esecutivo dell’Ecri. «Con il nostro report, un lavoro collegiale che si basa su fonti solide e anche dichiarate, abbiamo voluto mettere in risalto alcuni particolari comportamenti della politica perché possano essere corretti. Ci sono delle nostre indicazioni al Governo, così come lo facciamo a tutti i Governi. Non c’è nulla di politico: noi siamo un organo indipendente, come indipendenti sono le nostre fonti».

 

 

 

salvini meloni

L’Ecri è un organismo tecnico che nasce dopo la Convenzione europea per i Diritti dell’uomo e ha il compito, sulla base di visite periodiche, di monitorare i problemi di razzismo, xenofobia, antisemitismo, intolleranza. È composto da membri indipendenti, scelti da ciascuno dei Stati membri. Il report oggetto dello scandalo è lungo quarantasei pagine divise in quattro capitoli: i primi tre uguali per tutti i paesi sull’uguaglianza, i discorsi d’odio e l’integrazione. Un quarto specifico che per l’Italia — alla quale comunque Ecri riconosce una serie di azioni e di passi in avanti contro le discriminazioni — ha riguardato il razzismo e l’intolleranza, anche all’interno delle forze dell’ordine. Il punto dello scontro, appunto.

 

 

L’Ecri, senza in realtà indicare casi specifici, ha detto di «aver appreso di numerosi casi di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine». E ha accusato il Governo di «non raccogliere dati adeguatamente disaggregati sulle attività di controllo della polizia». «La profilazione razziale ha effetti negativi considerevoli, generando un senso di umiliazione e ingiustizia tra i gruppi colpiti, portando alla stigmatizzazione e all’alienazione. È inoltre dannosa per la sicurezza complessiva, poiché erode la fiducia pubblica nella polizia e contribuisce alla sottodenuncia dei reati». L’Ecri chiede quindi «una revisione indipendente» delle autorità, commissionando «al più presto uno studio completo e indipendente».

ROBERTO VANNACCI SUL PALCO DI PONTIDA 2024 - FOTO LAPRESSE

 

(…)

 

Il leghista di Firenze che filma una donna rom: «Votateci e non la vedrete più». Le denunce degli sportivi Mike Maignan, Paola Egonu, Romelu Lukaku che hanno raccontato di essere stati vittime di episodi razzisti fuori e dentro il campo. Il ministro Matteo Salvini e le sue “parole di odio”, “quelle piene di omofobia” del generale Roberto Vannacci.

 

La storia di Hasib Omerovic, il 36enne di etnia rom che si buttò dalla finestra per sfuggire alle torture di quattro poliziotti (uno ha patteggiato, per altri tre è stato chiesto il processo).

migranti in albania - vignetta by vukic

 

E ancora i report di istituti accreditati su le discriminazioni sui temi Lgbtq+, l’antisemitismo e islamofobia, gli attacchi del governo Meloni ai giudici che si occupano di migranti. Ecco le accuse dell’Ecri all’Italia.

 

MATTARELLA

Estratti da repubblica.it

 

(...) Una doppia operazione. Necessaria, quasi obbligata. Innanzitutto per difendere un corpo dello Stato e l’immagine del nostro Paese all’estero. Ma anche per sottrarre la polizia dalla presa della destra. E non lasciarla nelle mani di una parte. Ecco come nascono le sei stringate righe con cui Sergio Mattarella interviene sul rapporto europeo dedicato alle forze dell’ordine italiane. «Il Presidente della Repubblica – si legge a sera sulle agenzie di stampa - ha telefonato al capo della polizia, il prefetto Vittorio Pisani, esprimendogli lo stupore per le affermazioni contenute nel rapporto del Consiglio d’Europa e ribadendo stima e vicinanza alle forze di polizia».

PAOLA EGONU

 

 

Non c’è nulla di casuale, si diceva. Perché il Capo dello Stato si muove dopo aver letto attentamente il rapporto che è stato giudicato – riferiscono fonti del Colle - molto discutibile. Non siamo una Repubblica basata sull’arbitrio, su questo garantisce il Capo dello Stato. La polizia è un pezzo dello Stato, è lo Stato, è di tutti. Ed opera a difesa della intera collettività. Mattarella ha buon gioco nel sostenerlo visto che in passato non ha mancato di criticare alcuni abusi.

 

 

L’intento del Presidente è scongiurare così una radicalizzazione. Anche perché Meloni e alcuni solerti alfieri del sovranismo si sono subito scagliati a difesa delle forze dell’ordine, come fossero cosa loro. E invece nessuno se ne può avvantaggiare, né tentare strumentalizzazioni. Soprattutto se si considera che dalla maggioranza la critica al report è diventata in un istante contestazione dell’Europa, ultimamente aspra verso le mosse del governo italiano su altri dossier.

mattarella pisaniMEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

 

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)