giuseppe conte luigi di maio sergio mattarella mario draghi

“MA CONTE A CHE GIOCO STA GIOCANDO? VUOLE RIPRISTINARE L’ASSE GIALLOVERDE?” – I PARLAMENTARI DEL PD DUBITANO DELLE BUONE INTENZIONI DI PEPPINIELLO APPULO E INVADONO LE CHAT DEI GRILLINI – L’EX AVVOCATO DEL POPOLO GIOCA DI RINCORSA SUL QUIRINALE E NON TOCCA PALLA: GLI ALTRI LEADER TRATTANO E LUI VA A RIMORCHIO, CAUSANDO L’IRRITAZIONE DEI GRUPPI E DI LUIGINO DI MAIO. CHE CONTINUA A PREMERE PER DRAGHI AL COLLE (COSÌ, MAGARI A PALAZZO CHIGI CI FINISCE LUI)

CONTE SALVINI

1 - QUIRINALE: PARLAMENTARI PD IN SUBBUGLIO, 'MA CONTE A CHE GIOCO STA GIOCANDO?'

(Adnkronos) - Spaesamento, irritazione, dubbi. Non è dei migliori l'umore dei grandi elettori quando hanno saputo che ieri, sul tavolo dell'incontro tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte, si è fatto il nome di Franco Frattini.

 

franco frattini

"Ma Conte a che gioco sta giocando? Vuole ripristinare l'asse gialloverde?", si chiede un deputato Pd in un capannello di grandi elettori dem. Stamattina le chat dei parlamentari M5S, a quanto apprende l'Adnkronos, sarebbero state invase da messaggi dei colleghi Pd che chiedevano chiarimenti dopo aver letto l'indiscrezione sulla possibile carta Frattini uscita nel colloquio Salvini-Conte.

 

ROBERTO SPERANZA ENRICO LETTA

Sospetti e timori attraversano la truppa Pd: quello maggiore è che l'alleato faccia sponda a Salvini su un nome di centrodestra. Sospetti rafforzati anche dalla frase di Conte nell'assemblea M5S di domenica sera che ieri rimbalzava in Transatlantico: "A differenza di Pd e Leu, non abbiamo remore a considerare una candidatura che venga dal centrodestra", ha detto l'ex-premier.

 

matteo salvini vota elezione presidente della repubblica

Posizione rilanciata anche oggi da Riccardo Ricciardi: "Nessun veto sui candidati di centrodestra, se ci propongono persone veramente di alto profilo istituzionale", dice il vicepresidente M5S. "Qualcuno faccia capire a Conte che se fa il gioco di Salvini, il governo salta, si va a votare e i 5 Stelle scompaiono", è lo sfogo di un parlamentare Pd. C'è chi invece cerca di gettare acqua sul fuoco, ricorda che l'avversario è e resta Salvini. "Non è Conte il nostro avversario, certo sta facendo mille giochi e ormai ci stiamo chiedendo tutti quanto controlli i gruppi...".

 

riccardo ricciardi 1

C'è chi compulsa i colleghi di area 'dimaiana' per capire quanto i gruppi M5S seguirebbero Conte su un nome di centrodestra. "La risposta è che i gruppi imploderebbero", si riferisce. I parlamentari dem sperano di avere rassicurazione del vertice già fissato alle 15 tra Letta, Conte e Speranza: "Ci aspettiamo che esca un chiarimento da quell'incontro".

 

2 - I DUBBI DI CONTE

Antonio Bravetti per "La Stampa"

 

DRAGHI DI MAIO

È iniziata la rincorsa di Giuseppe Conte. Staccato dagli altri leader, rimasto indietro mentre intorno a lui iniziano a ragionare seriamente su come mandare Mario Draghi al Quirinale, il presidente del Movimento Cinquestelle prova ora a colmare la distanza. Non può e non vuole restare fuori dalla partita. Il veto su Mario Draghi è destinato a cadere. Lentamente, ma a cadere. Con gioia di tanti grillini che fanno il tifo per il capo del governo.

 

ENRICO LETTA VOTA PER IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Di Maio rimprovera all'ex premier di non toccare palla, mentre «si sta scivolando verso l'elezione di Draghi» al Colle. Conte, ieri, ha provato a rimettere il Movimento in pista. Una girandola di incontri iniziata la mattina con Enrico Letta e Roberto Speranza. Poi Tajani, Salvini, Toti, Brugnaro. Ma soprattutto la telefonata con Mario Draghi, l'inizio del disgelo. Non è un mistero che l'attuale inquilino di palazzo Chigi parli spesso con Di Maio ( «L'ho sentito più volte- dice il ministro degli Esteri- come potrei non farlo, con la crisi ucraina in corso? »).

 

MATTEO SALVINI E GIUSEPPE CONTE

E, a sentire alcuni parlamentari del Movimento, succede anche che ogni tanto Beppe Grillo e Draghi si telefonino. «Se Conte non si sbriga finisce che parla Grillo», confidava ieri un ex ministro. Ecco perché Conte si è messo a correre. Dopo il vertice con Letta e Speranza, l'ex premier spiega che «va scongiurata la paralisi istituzionale, che sarebbe la cosa peggiore in questo momento.

 

Non possiamo fermare l'azione di governo neanche di un giorno solo. Questo non significa un veto a Draghi, che è un profilo alto, super partes e ci renderebbe orgogliosi di essere rappresentati come italiani, ma adesso Draghi si è assunto una grande responsabilità di governo che va portata avanti».

 

BEPPE GRILLO

Proprio mentre incontrava Letta e Speranza, il Transatlantico accoglieva i primi grandi elettori. Stefano Buffagni e Michele Gubitosa conversavano nervosi sul divanetto accanto alla buvette. «Draghi è un nome di alto profilo- diceva poco più tardi Buffagni- ma ci sono anche altre questioni per dare risposte ai cittadini».

 

Eccolo il nodo che resta: l'accordo sul governo che verrà. Negli incontri del pomeriggio con Tajani, Salvini, Toti e Brugnaro, Conte ha capito che la palla sta rotolando nella direzione di Mario Draghi. Come un tiro alla fune: un passo alla volta, ma inesorabilmente, Conte sta scivolando nel campo degli avversari.

 

ANDREA RICCARDI

Per non parlare del fronte interno. Dall'assemblea dei grandi elettori grillini sono arrivati molti inviti a correggere la rotta. Generoso Maraia, Danila Nesci, Gianfranco Di Sarno, Marialuisa Faro, Andrea Caso, Gianluca Vacca, Antonio Del Monaco, Davide Serritella. L'elenco è lungo: tutti rimproverano a Conte il veto su Draghi.

 

Lui prende tempo, prova a strattonare la fune. Tiene il punto sulla candidatura di Andrea Riccardi, non vuole essere il primo a fare il nome di Draghi. Aspetta che siano Pd e Lega a lanciare il banchiere. Dopo gli incontri pomeridiani, in serata riunisce la cabina di regia del movimento. Ai suoi spiega che «la linea del Movimento 5 Stelle non cambia: massima apertura al dialogo con le altre forze politiche per la ricerca di un profilo condiviso, senza fermare l'azione dell'attuale governo.

giuseppe conte e matteo salvini alla confesercenti

 

Dobbiamo accelerare per dare al Paese non solo un autorevole presidente della Repubblica, ma anche una soluzione che non faccia perdere neanche un giorno di lavoro al governo». La fune scivola via dalle mani in una sfumatura: il veto a Draghi non c'è più, l'imperativo diventa trovare «una soluzione» per far proseguire l'azione di governo. «L'eventuale nascita di un altro esecutivo- ragiona- avrebbe bisogno di un passaggio sulla rete degli attivisti».

 

Mentre Conte incontra Salvini, in Transatlantico Luigi Di Maio si fa protagonista. Saluta Giorgetti, l'amico ministro con cui si concede una pizza ogni tanto, conversa fitto fitto con Brunetta, chiacchiera con Paola De Micheli e Alessandro Zan. A cercarlo, mentre staziona in bella mostra davanti alla buvette, sono molti deputati di Forza Italia.

 

giuseppe conte e luigi di maio con la card del reddito di cittadinanza

Chi ha parlato con lui racconta che la soluzione preferita da Di Maio sarebbe congelare il presente: Sergio Mattarella al Quirinale e Mario Draghi a palazzo Chigi. Ma è quasi impossibile, e lo sa. Si sta scivolando verso l'elezione di Draghi al Colle, osserva, e i Cinquestelle non hanno giocato la partita. Per Di Maio è ora che il Movimento scenda in campo. Anche perché, a sentire gli umori dei palazzi, l'ascesa di Draghi al Colle potrebbe portare proprio lui a palazzo Chigi.

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO