jordan bardella emmanuel macron

“MACRON HA AFFIDATO LA FRANCIA A DEI LIQUIDATORI, A DEI PREDATORI” – IL SEGRETARIO DEL “RASSEMBLEMENT NATIONAL”, JORDAN BARDELLA, HA GIOCO FACILE NELL’ATTACCARE IL TOYBOY DELL’ELISEO, PER L’INCHIESTA SUI PRESUNTI FINANZIAMENTI ILLECITI DI MCKINSEY: “QUESTA VICENDA SI ISCRIVE IN UN FENOMENO UN PO’ PIÙ GLOBALE. SAPPIAMO CHE CI SONO LEGAMI TRA MACRON E QUESTE SOCIETÀ” – IL PRESIDENTE FRANCESE È COPERTO DA IMMUNITÀ FINO AL 2027 (SE CI ARRIVA ANCORA IN CARICA)

jordan bardella

1 - FRANCIA: RN ATTACCA MACRON SUL CASO MCKINSEY

(ANSA) - Il Rassemblement National (RN) attacca Macron sul caso McKinsey. "Emmanuel Macron ha affidato la Francia a dei liquidatori, a dei predatori", ha detto il segretario del partito francese di estrema destra, Jordan Bardella, all'indomani delle notizie pubblicate dal giornale Le Parisien.

 

Per Bardella, che non rimette in discussione l'immunità del capo dello Stato, uffici di consulenza come McKinsey "non lavorano nell'interesse della nazione francese e del popolo francese". "Sappiamo che McKinsey, in ogni caso dei responsabili di McKinsey, hanno benevolmente aiutato Macron durante la sua campagna presidenziale", ha detto ai microfoni di France INfo.

 

emmanuel macron al meeting 'il grido della pace' santegidio 4

L'eurodeputato recentemente eletto alla guida dell'ex Front National al posto di Marine Le Pen ritiene che "questa vicenda si iscrive in un fenomeno un po' più globale". "Sappiamo molto bene che ci sono legami tra Macron e queste società di consulenza americane", ha continuato, citando la vendita di Alstom a General Electric, gli Uber Files o il ruolo di Macron nell'impiantazione di Uber in Francia, ai tempi in cui era ministro dell'Economia.

 

2 - TEGOLA SU MACRON: INDAGINE SUI CONTI DELLE SUE CAMPAGNE PRESIDENZIALI

Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

mckinsey

La giustizia francese indaga sui conti delle campagne elettorali del presidente Emmanuel Macron del 2017 e 2022. Dopo una prima inchiesta preliminare aperta nel marzo scorso a carico della società di consulenza McKinsey per frode fiscale, ieri si è avuta notizia di altre due indagini aperte il 20 e il 21 ottobre: una per «conservazione non conforme dei conti di campagna e sottostima di elementi contabili», riguardo alla partecipazione di McKinsey nella corsa di Macron all'Eliseo del 2017 e del 2022; l'altra per «favoritismi e occultamento di favoritismi». In pratica, i magistrati vogliono verificare la regolarità dei rapporti tra i consulenti McKinsey e il candidato poi presidente Macron.

 

La presidenza francese ha dichiarato in serata di aver «preso atto della comunicazione della Procura finanziaria nazionale relativa all'apertura di due indagini a seguito di denunce presentate da personalità elette e associazioni». E ha aggiunto: «Spetta alla magistratura condurre queste indagini in totale indipendenza».

 

EMMANUEL MACRON

Tre sono i giudici di istruzione incaricati dell'inchiesta, tra i quali Serge Tournaire, noto per avere indagato sull'ex premier François Fillon e sugli impieghi fittizi di sua moglie Penelope (scandalo che era costato a Fillon l'Eliseo), e per l'inchiesta sull'ex presidente Nicola Sarkozy, protagonista del caso Bygmalion.

 

Macron è protetto dall'immunità fino alla fine del suo mandato (2027). Le nuove indagini lo mettono comunque in imbarazzo dal punto di vista politico perché già nella primavera scorsa, alla vigilia del voto presidenziale, aveva dovuto smentire qualsiasi favoritismo nei confronti di McKinsey, ricordando che il governo era soggetto alle «regole degli appalti pubblici».

 

jordan bardella marine le pen

Ciononostante l'inchiesta si allarga, a partire dal fatto che i contratti tra lo Stato francese e le società di consulenza sono più che raddoppiati tra il 2018 e il 2021, raggiungendo la cifra di un miliardo di euro lo scorso anno. Tra queste aziende c'è McKinsey, che non ha pagato alcuna imposta sulle società in Francia tra il 2011 e il 2020, nonostante un fatturato stimato in 329 milioni di euro nel 2020 nel Paese.

 

Nel marzo 2022 il giornale d'inchiesta Mediapart ha raccontato come McKinsey avesse sostenuto Emmanuel Macron già da ministro dell'Economia, ancor prima che si dichiarasse candidato alle elezioni presidenziali del 2017. McKinsey potrebbe avere offerto i suoi servizi pro bono , in modo gratuito e senza contratto, a Macron, in vista di guadagni futuri nel caso fosse in effetti riuscito a conquistare l'Eliseo?

emmanuel macron

 

Alcuni membri di McKinsey hanno partecipato al lancio del movimento En Marche!, base del futuro partito presidenziale oggi ribattezzato Renaissance. E sempre nel marzo scorso un rapporto del Senato ha denunciato gli eccessi del ricorso alle società di consulenza esterne, citando, tra i contratti più controversi, quello tra McKinsey e il ministero dell'Istruzione per la fornitura di un «rapporto sull'evoluzione del mestiere di insegnante», pagato mezzo milione di euro.

 

emmanuel macron

La società McKinsey poi è intervenuta nella gestione della crisi del Covid, e il presidente della regione Hauts-de-France, Xavier Bertrand, ha ipotizzato mesi fa «un trattamento di favore nei confronti di McKinsey rispetto ad altre società di consulenza», alludendo a una sorta di ricompensa per il ruolo dei suoi uomini nelle campagne elettorali di Macron. In quell'occasione il presidente si era difeso con forza: «Si dà l'impressione che esistano combine, ma è falso».

 

emmanuel macron discorso dopo la vittoria 8

Un'inchiesta di Le Monde ha documentato i legami tra McKinsey e Macron: in particolare avrebbero partecipato in modo informale alla campagna elettorale del 2017 Karim Tadjeddine, responsabile del «settore pubblico» del gruppo, Eric Hazan del «settore digitale» e Guillaume de Ranieri (spazio e difesa). Dopo la vittoria di Macron, la consulente Ariane Komorn ha lasciato McKinsey per un ruolo nel partito presidenziale, mentre un altro consulente, Mathieu Maucort (in McKinsey dal 2013 al 2016) è stato poi vicecapo gabinetto del segretario di Stato per il digitale Mounir Mahjoubi. Le indagini vogliono appurare se i legami tra McKinsey e Macron e il suo entourage siano leciti o meno.

CAROLINE CAYEUX EMMANUEL MACRONEMMANUEL MACRON

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...