conte di maio

“DI MAIO E’ PRONTO A FARE PIPPA SUL MES” – LA CONFESSIONE DI UN MINISTRO DEM SULLA GIRAVOLTA DI LUIGINO E LE MOSSE DI ‘VANITY’ CONTE CHE USERA’ LA PASSERELLA DEGLI STATI GENERALI PER PREPARARE IL VIA LIBERA DI LUGLIO SUL FONDO SALVA STATI QUANDO FINALMENTE, PORTERÀ A CASA I MILIARDI DEL MES (IN COMPAGNIA DI SPAGNA E PORTOGALLO). CON BUONA PACE DEL M5S E CON TANTI SALUTI A DI MAIO.

Adalberto Signore per il Giornale

 

 

conte di maio

Giuseppe Conte apre i lavori, Giuseppe Conte chiude i lavori e, soprattutto, Giuseppe Conte è l' unico a veicolare informazioni, notizie (vere e presunte tali) per tutta la durata di questi insoliti Stati generali dell' Economia.

 

Inventati come un format televisivo per rimettere il premier al centro della scena, conditi da un palcoscenico di prim' ordine come Villa Pamphilj e destinati a durare dieci giorni dieci. Così, per dare un metro di valutazione, un G7 si conclude in due, massimo tre giornate di lavoro. Ma, evidentemente, i leader dei Paesi più industrializzati del mondo devono essere alquanto approssimativi nei loro confronti.

 

Così, ieri si è aperto questo gigantesco Conte-show, con la presenza di ospiti illustri - ma solo collegati in videoconferenza, qualcuno per giunta pure per pochi minuti - e i ministri del governo giallorosso a fare da spalla al premier.

 

stati generali conte

Alcuni con l' entusiasmo di chi non riesce a fare a meno dei riflettori, altri con il dubbio che questi Stati generali possano essere un gigantesco autogol. Una kermesse ad uso e consumo della propaganda di un premier che inizia ad arrancare. E che in prima battuta cerca di ritagliarsi l' abito giusto per restare nel salotto buono: il Casino del Bel Respiro di Villa Pamphilj, infatti, è la location perfetta per chi ha l' ambizione di non fermarsi alla poltrona più alta di Palazzo Chigi ma guarda da tempo ben oltre. Ma Conte vuole anche «conquistare» i media.

 

E per farlo serve che i lavori siano a porte chiuse, che i giornalisti non possano stazionare nei dintorni, magari volessero rubare un commento a chi arriva o a chi va via. E che tutto quello che accade dentro gli Stati generali sia veicolato all' esterno da Palazzo Chigi, trasformato per l' occasione in una sorta di personale Agenzia Stefani del premier.

 

stati generali conte visco

È il governo italiano, infatti, a fornire ai media qualunque notizia su quanto accade - o si presuma accada - in questi strampalati Stati generali.

 

Compresi gli interventi degli ospiti internazionali. Poi, a sera, la conferenza stampa con Conte, con lo sfondo dei giardini di Villa Pamphilj, per essere come sempre - come nei tempi bui del Covid-19 - in prima linea.

 

A ripensare al M5s che teorizzava di aprire il Parlamento come una scatola di tonno, si fatica a trattenere una fragorosa risata davanti a un premier e un governo che si sono arroccati nella Casina del Bel Respiro che tanto aveva affascinato molti suoi illustri predecessori.

 

stati generali conte 1

Ma la politica, si sa, è fatta di cambi di passo e pure di giganteschi ripensamenti. Come quello che sta per portare a compimento il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, sempre pronto a smentire con un misto di violenza e saccenza le ricostruzioni che lo raccontano pronto a cambiare passo sul Mes. «Come dite a Roma, a fare pippa», confida usando una colorita chiosa un ministro dem.

 

di maio

E già, perché è il Mes uno dei punti di caduta di questa kermesse che per dieci giorni occuperà giornali e tg come fosse un secondo sbarco sulla Luna. Conte la userà per rafforzarsi in chiave esterna (verso i partner europei), ma soprattutto sul fronte interno. Agli euroscettici del M5s, infatti, potrà opporre che la partecipazione dei vertici Ue agli Stati generali - seppure con qualche sfuggente videochiamata di prassi - è la conferma che il suo governo e che il Paese non sono certo commissariati dall' Europa.

 

Sarà questo il primo passo per poi arrivare a luglio. E, finalmente, portare a casa i miliardi del Mes (in compagnia di Spagna e Portogallo). Con buona pace del M5s e con tanti saluti a Di Maio.

stati generali contestati generali conte 5Conte Ursula Stati Generali

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…