“LA MASSONERIA INGLESE E' IN DECADENZA. È DESTINATA AD ALBERGARE IN UN MUSEO” – LE RIVELAZIONE DEL GRAN MAESTRO GIULIANO DE BERNARDO: “LA REGINA ELISABETTA? COME TUTTE LE DONNE NON POTEVA FAR PARTE DELLA MASSONERIA. ECCO PERCHE' IL RUOLO DI GRAN MAESTRO DELLA LOGGIA UNITA D'INGHILTERRA E' ANDATO AL DUCA DI KENT. IL RE CARLO SI E' RIFIUTATO DI PRENDERE IL RUOLO, MA I VERTICI INGLESI SPERANO CHE..."

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Marco Antonellis per www.ilgiornaleditalia.it

 

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D. Professore, la morte della regina Elisabetta II potrà avere conseguenze sulla Massoneria inglese?

R. Indubbiamente, è l’occasione per riflettere sulla Massoneria e i suoi rapporti con la monarchia inglese, la quale non esclude le donne dall’ordine dinastico. Infatti, al trono d’Inghilterra sono ascese regine che hanno esercitato il potere esattamente come i re. La prima regina è stata Jane, pronipote di Enrico VII. Proclamata regina il 10 luglio 1553 fu deposta da Maria I nove giorni dopo.

 

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Maria I, figlia di Enrico VIII, ha governato dal 1553 al 1558.

Elisabetta I, figlia di Enrico VIII, è stata sul trono dal 1558 al 1603.

Maria II regnò congiuntamente con il marito Guglielmo III, dal 1689 al 1694.

Anna, figlia di Giacomo II, regnò dal 1707 al 1714.

Vittoria, nipote di Giorgio III, fu regina dal 1837 al 1901.

Elisabetta II, figlia di Giorgio VI, restò sul trono dal 1952 al 2022.

Alcune di queste regine hanno lasciato una traccia indelebile nella storia d’Inghilterra e di Europa. Maria I Tudor è stata regina d’Inghilterra e Irlanda dal 19 luglio 1553 alla morte (17 novembre 1558, Londra). È nota come “Maria la Cattolica” e “Maria la sanguinaria”, avendo fatto giustiziare almeno 300 oppositori religiosi. Maria I è ricordata soprattutto per il tentativo di restaurare il Cattolicesimo in Inghilterra dopo lo scisma del padre Enrico VIII.

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La regina più famosa è stata Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, chiamata anche la “regina vergine”, ultima monarca della dinastia Tudor. Il suo lungo regno fu segnato da molti avvenimenti importanti. La sua politica di pieno sostegno alla Chiesa d’Inghilterra, dopo i tentativi di restaurazione cattolica da parte di Maria I, provocò forti tensioni religiose e diedero vita a congiure contro di lei.

 

Uscì vittoriosa dalla guerra contro la Spagna, che le consentì di avviare le premesse per una futura potenza commerciale e marittima, che trovò attuazione nella colonizzazione dell’America settentrionale. La sua epoca, denominata “Età elisabettiana”, produsse anche un periodo di straordinaria fioritura artistica e culturale. Ma fu nella “filosofia occulta”, che segnò il passaggio dal Medioevo al Rinascimento, che raggiuse il suo apice. Si tratta di un movimento quasi sconosciuto, anche se i suoi sostenitori sono molto noti.

 

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Faccio riferimento, in particolare, a Marsilio Ficino e Pico della Mirandola in Italia, a Francis Bacon, John Dee e William Shakespeare in Inghilterra, al Albrecht Dürer e Johannes Reuchlin in Germania. È nel Rinascimento elisabettiano che la filosofia occulta europea si trasforma in “rosacrocianesimo” ed è proprio tale visione a ispirare la Confraternita dei Rosacroce in Germania agli inizi del XVII secolo (per approfondimenti su questi temi, si veda il mio volume “La Massoneria. Splendore e decadenza”, Amazon 2022). La regina Elisabetta I, anche per l’impulso dato alla filosofia occulta, sarà ricordata come uno dei più grandi sovrani d’Inghilterra.

 

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Un’atra regina, che ha lasciato un’impronta importante, è Vittoria, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda dal 20 giugno 1837 e Imperatrice d’India dal 1876 fino alla sua morte. Il suo regno, durato 63 anni, è il secondo più lungo di tutta la storia britannica, superato solo da Elisabetta II. Il suo fu un periodo di sviluppo industriale, culturale, politico, scientifico e militare e fu segnato dall’espansione dell’Impero britannico.

 

Arriviamo alla regina appena scomparsa, Elisabetta II. A differenza degli altri sovrani, è difficile tracciarne un profilo preciso. Il suo lungo regno, durato 70 anni, non è stato caratterizzato da eventi eclatanti. Si è trovata a svolgere il ruolo di regina, espressione più alta della Monarchia, in una società democratica e repubblicana. Lo ha svolto con grande realismo e saggezza.

 

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Fatta questa premessa di ordine storico, riflettiamo sul ruolo svolto da Elisabetta II nei confronti della Massoneria inglese (la Gran Loggia Unita d’Inghilterra). La prima cosa che appare è una contraddizione circa il modo di considerare la donna. Nell’ordine dinastico, la donna ha esattamente gli stessi diritti dell’uomo. L’uomo o la donna possono assurgere al ruolo di regnante senza alcuna differenza.

 

La donna è considerata esattamente alla stessa stregua dell’uomo. In Massoneria, viceversa, la donna non solo è subordinata all’uomo, ma ne è esclusa. Infatti, quando la Massoneria nasce modernamente a Londra il 24 giugno del 1717, alla donna non è consentito farne parte. Tale divieto, ribadito nelle Costituzioni massoniche del 1721 di James Anderson, è ancora vigente nella Massoneria inglese, ritenuta Gran Loggia Madre del mondo. Ciò significa che tutte le Massoneria esistite ed esistente riconosciute dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra, non possono ammettere le donne.

 

regina elisabetta regina elisabetta

Io stesso, quando sono divenuto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, in seguito al riconoscimento inglese, ho dovuto escludere le donne. Ho continuato a farlo anche quando ho fondato la “Gran Loggia Regolare d’Italia”, dopo essermi dimesso dal Grande Oriente d’Italia. La regola da seguire, dalle origini del 1717 ai nostri giorni, se si aspira ad avere il riconoscimento della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, è quella di escludere le donne.

 

Questa regola vale per la stessa Massoneria inglese e per tutte le Massonerie da essa riconosciute. Le donne saranno ammesse se, e solo se, lo delibererà la Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Un tentativo in tal senso è stato compiuto dal marchese Lord Northampton, nel periodo in cui ha svolto il ruolo di Pro-Gran Maestro (2001-2009), ma non ha ottenuto alcun successo.

cattedrale st giles edimburgo feretro elisabetta 8 cattedrale st giles edimburgo feretro elisabetta 8

 

D. Però, in molti paesi, le donne fanno parte della Massoneria.

R. È vero. Ciò non significa che non esistono Massonerie che ammettono le donne ma sono tutte al di fuori del mondo massonico governato dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra. In molti paesi, vi è la proliferazione di Massonerie (Gran Logge o Grandi Orienti) cosiddette “miste”, proprio perché accettano uomini e donne. In Italia, ve ne sono molte tra cui primeggia la “Gran Loggia d’Italia”. Qual è il loro significato? In che rapporto sono con la Massoneria inglese?

 

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La risposta a queste domande ci porta a indagare i concetti di “regolarità” e di “riconoscimento”. Una Gran Loggia è regolare se è stata riconosciuta dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Il Grande Oriente d’Italia, dopo che il Gran Maestro Costantino Nigra ne fece richiesta nel 1862, l’ha ottenuta nell’ agosto del 1972, esattamente 110 anni dopo. L’ha mantenuta fino al 1993, anno in cui l’ha persa (e mai più riavuta), dopo la mia fondazione della Gran Loggia Regolare d’Italia. Da allora ai nostri giorni, l’unica Gran Loggia riconosciuta in Italia dalla Massoneria inglese è quella da me fondata.

la regina elisabetta e carlo la regina elisabetta e carlo

 

La Gran Loggia che riceve il riconoscimento inglese diventa “regolare” poiché presenta tutti i requisiti richiesti dalle Gran Logge d’Inghilterra, di Scozia e di Irlanda. Tra questi requisiti, vi è anche quello di escludere le donne. Da ciò segue che, in questo mondo massonico, le donne saranno ammesse se, e solo se, sarà stato deciso e deliberato dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Fino ad allora, le donne restano fuori. Le Gran Logge “miste”, dal punto di vista della Massoneria inglese, non sono Massoneria.

 

D. La regina Elisabetta in che modo ha condizionato la Massoneria inglese?

R. Innanzi tutto, essendo donna, ha precluso la possibilità che il Gran Maestro potesse essere il re. Come conseguenza di ciò, è si è dovuto cercare all’interno dell’aristocrazia il nobile più vicino alla Corona. La scelta è caduta sul Duca di Kent (1935 -), che è Gran Maestro della Gran Loggia Unita d’Inghilterra da oltre 50 anni.

massoneria massoneria

 

Nel 1992, quando partecipai a Londra alla celebrazione del 275° anno dalla fondazione della Gran Loggia di Londra del 1717, il Duca di Kent espresse il desiderio di essere sostituito nel rango di Gran Maestro, ma ancora oggi è seduto sul Trono di Re Salomone. La sua sostituzione non è ancora avvenuta perché i vertici inglesi sperano che, dopo il rifiuto categorico di Carlo (oggi Carlo III), uno dei suoi figli diventi Gran Maestro

 

La Massoneria inglese, come tutte le altre Massonerie, mostra segni di decadenza. Il tempo in cui il Gran Segretario Michael Higham governava con rigore ed esigeva il più alto formalismo nell’applicazione delle Costituzioni e dei Regolamenti Generali, in Inghilterra e all’estero, appartiene ormai a un mondo morto e sepolto, anche se riguarda il tempo breve della mia Gran Maestranza nel Grande Oriente d’Italia (1990-1993).

INCONTRO DELLA GRAN LOGGIA DELLA MASSONERIA A RIMINI INCONTRO DELLA GRAN LOGGIA DELLA MASSONERIA A RIMINI

 

Sono passati solo 30 anni. Oggi la Massoneria sta perdendo sempre di più la capacità, che le è stata propria per secoli, di guidare e innovare importanti regioni del pianeta Terra. Sembra che sia destinata ad albergare in un museo, dove potrà narrare la sua storia che è quella di una società di uomini che ha dato all’umanità una concezione della vita e dell’uomo che si ispira ai più alti valori morali (chi avesse interesse per ulteriori approfondimenti, può leggere “La mia vita in Massoneria”, Amazon 2021).

 

MASSONERIA MASSONERIA

Ho elaborato e presentato questa concezione (che chiamerei più appropriatamente “antropologia”) nel mio già citato volume “La Massoneria. Splendore e decadenza”, in cui la Massoneria è presentata come un ideale, un dover essere, che trova un fondamento storico in documenti emanati dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra.

 

banchetti della massoneria a rimini banchetti della massoneria a rimini

Dovrebbe esistere un rapporto biunivoco tra il piano ideale (l’antropologia) e il piano reale (attuazioni storiche dell’antropologia). Nel passato, soprattutto al tempo delle origini moderne, tale rapporto è esistito, soprattutto in Inghilterra, Scozia e Irlanda. Successivamente, lo scarto tra il piano ideale e il piano reale è andato sempre più aumentando fino ad arrivare alla perdita di ogni rapporto. Quando questo accade, la Massoneria non è più Massoneria.

 

massoneria massoneria

L’antropologia massonica da me attuata vivrà finché vi sarà un solo uomo che crede in essa e lo fa assurgere come idealità per la sua condotta pratica. Anche quando non esistesse più quest’unico uomo, essa manterrebbe la sua validità perché le concezioni dell’uomo e della vita non sono falsificabili. Sono concezioni staccate e separate dalla realtà sociale.

 

Potrebbero restare tali per tutto il tempo a venire, oppure nel futuro vi sarà un uomo (o più uomini) che la porteranno nel profondo della loro coscienza e la faranno rinascere come l’araba fenicia. È questa la mia speranza.

 

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