donald trump 2020conventionrep

“O ME O L’ANARCHIA” – DONALD TRUMP CHIUDE LA CONVENTION REPUBBLICANA DALLA CASA BIANCA CON LA FAMIGLIOLA RIUNITA: SUL GIARDINO ASSEMBRAMENTI E CARTELLONI CON IL SUO NOME – NEL LUNGO DISCORSO NESSUN PROGRAMMA, NOMINA BIDEN 40 VOLTE ("ESTREMISTA DI SINISTRA") E SFRUTTA IL CAOS SCATENATO NELLE STRADE DAI MANIFESTANTI “BLACK LIVES MATTER”, CHE LO STA FACENDO RISALIRE NEI SONDAGGI, MA LO “SPEECH” PIÙ EFFICACE È QUELLO DI IVANKA - VIDEO

 

 

 

1 – ELEZIONI USA, IL DISCORSO DI TRUMP: NIENTE PROGRAMMA, NOMINA BIDEN 40 VOLTE

Massimo Gaggi per www.corriere.it

 

donald trump tra donald r e melania

Una settimana fa, nei suoi 25 minuti di discorso alla convention democratica, Joe Biden, pur attaccando il presidente, non lo aveva mai citato per nome. Ieri sera in 70 minuti Donald Trump lo ha tirato in ballo ben 40 volte attaccandolo con molta più veemenza di quanto aveva fatto la sera prima il suo vice, Mike Pence, al quale era stato affidato il compito di demolire l’avversario.

 

cartelloni trump alla casa bianca

Chi si aspettava che il candidato di un partito repubblicano che non ha presentato un programma per il prossimo mandato avrebbe esposto la sua agenda, l’ha dovuta cercare, in negativo, nella descrizione di tutti i disastri che accadranno in America se Biden verrà eletto. Disastri che Trump sarà, invece, in grado di evitare.

 

la famiglia trump riunita per la convention repubblicana 2020

Come sempre il presidente ha fatto ricorso a frasi iperboliche e a slogan velleitari ma efficaci: «Noi costruiamo il futuro, loro demoliscono il passato dell’America», «Biden non ha salvato l’anima dell’America, ha solo distrutto i suoi posti di lavoro» regalandoli alla Cina, «non ha una soluzione per la pandemia, la sua è solo una resa al virus» con conseguenze economiche e sociali micidiali.

 

ivanka trump discorso alla convention repubblicana 2020 1

Una demonizzazione del candidato democratico che sfiora gli accenti grotteschi di suo figlio, Donald Junior, che due sere fa aveva parlato di Biden come del «mostro di Loch Ness che emerge dalla palude» della politica americana.

ivanka trump convention repubblicana 2020

 

Ma in un discorso comunque molto efficace anche perchè stavolta il leader, costretto alla disciplina del teleprompter, ha seguito il copione studiato dagli strateghi della sua campagna, Trump è riuscito a gettare sale sulle ferite brucianti dei tanti errori commessi da Biden nei suoi 47 anni di carriera politica: il presidente ha sottolineato che l’ex senatore ed ex vice di Obama alla Casa Bianca, ha votato a favore della disastrosa guerra in Iraq, ha promosso accordi commerciali che hanno spinto le imprese Usa a spostare molte produzioni all’estero, si era opposto all’eliminazione di Bin Laden e ha criticato il blitz contro il generale iraniano Souleimani.

il gran finale con assembramento della convention repubblicana 2020

 

E quando, scoppiata l’emergenza coronavirus, Trump ha ordinato lo stop ai collegamenti aerei con la Cina, Biden ha giudicato questa mossa isterica e xenofoba.

il faccione di donald trump per il finale di convention repubblicana 2020

Tutta propaganda il cui impatto sul voto del 3 novembre è difficile da valutare. Ma è curioso notare che la critica più penetrante, quella che potrebbe fare più male a Biden danneggiando il suo patrimonio politico più importante, il rapporto con l’elettorato di colore, è venuto non dal presidente ma dalla figlia Ivanka.

 

 

ivanka trump discorso alla convention repubblicana 2020

Lei, con aria sorridente e senza ricorrere a un linguaggio truce, ha ricordato che l’inasprimento delle pene che ha portato nelle carceri un gran numero di americani, soprattutto neri, responsabili di reati non violenti, è cominciato nel 1994 col Crime Bill: una legge firmata del presidente Bill Clinton ma che è stata in gran parte scritta proprio dall’allora senatore Biden. Un rilievo fondato: quella legge mise al bando le armi d’assalto, combattè la violenza contro le donne, ma segnò anche un’apertura dei democratici alla logica law and order, in anni in cui trionfava la “tolleranza zero” nella lotta contro il crimine.

 

la famiglia trump riunita per il finale della convention repubblicana

Mentre attacca Biden per la sua senilità (non biologica ma politica), Trump celebra la sua conquista definitiva del partito repubblicano: quattro anni fa, benché vincitore, The Donald era un estraneo per il Grand Old Party.

 

Ieri sera, epurati o isolati gli ormai pochissimi oppositori, il presidente ha mostrato di avere un controllo totale del fronte conservatore, probabilmente destinato a durare anche in caso di sconfitta alle elezioni presidenziali e congressuali di novembre. Un cambiamento che quattro anni fa nessun avrebbe immaginato e che Ivanka ha sintetizzato in uno slogan efficace e difficile da contestare: «Washington non ha cambiato Donald Trump. Donald Trump ha cambiato Washington».

donald trump discorso finale convention alla casa bianca

 

2 – "BLOCCHERÒ LA VIOLENZA" TRUMP ORA PUNTA SULLE PAURE DELL'AMERICA

Estratto dell’articolo di Federico Rampini per “la Repubblica”

 

«Non permetterò i saccheggi, gli incendi, le violenze, l'anarchia per le strade d'America. Ho mandato la Guardia Nazionale a Kenosha, Wisconsin, per imporre la legge e l'ordine!».

 

guerriglia a kenosha, in wisconsin 14

Donald Trump ha chiuso la convention repubblicana su un terreno ideale. Le immagini di una nazione nel caos fanno per lui. Anche se una parte dell'emergenza di queste ore è dovuta alla pandemia (mal gestita dal governo, ma in declino da settimane), e un'altra evoca il cambiamento climatico (uragano in Louisiana e Texas, incendi in California), quel che conta è il disordine sociale.

manifestanti blm fuori dalla casa bianca

 

(…) Gli scontri violenti possono fare rieleggere Trump? Non importa se a scatenarli sia stato ancora una volta il comportamento della polizia che ha sparato a un nero paralizzandolo; non importa se in seguito alle proteste un giovane presunto suprematista bianco abbia a sua volta ucciso. Il fatto è che il governatore del Wisconsin deve chiedere aiuto alla Casa Bianca per riprendere il controllo e riportare l'ordine in quella città.

 

jacob blake

(…) Se si aggiungono altri episodi recenti come i saccheggi di Chicago, e la recrudescenza di criminalità in molte metropoli americane (da New York a Minneapolis), il clima può favorire chi sta dalla parte della legge anche quando il braccio che la fa rispettare è violento e contestato.

 

(…) Quasi tutte le rilevazioni degli ultimi giorni - e in modo particolare quelle che riguardano gli Stati in bilico - indicano una rimonta del presidente. Se si aggiunge l'economia che continua ad essere il terreno di forza di Trump (una leggera maggioranza di americani lo considera il più adatto a governare la ripresa), mentre i dati sui contagi di coronavirus migliorano, il quadro è perfetto per una finale da thriller, pieno d'incertezza fino all'ultimo. (…)

i trump finale della convention repubblicana 2020i trump finale convention repubblicana 2020i trump alla casa bianca per il finale della convention repubblicana 2020 mascherina trump kyle rittenhouse aggredito sparajaron smith RUSTEN SHESKEY 4pubblico assembrato alla casa bianca per donald trump guerriglia a kenosha, in wisconsin 25black lives matter campo di baseballguerriglia a kenosha, in wisconsin 19la nba si ferma per jacob blake guerriglia a kenosha, in wisconsin 24guerriglia a kenosha, in wisconsin 18guerriglia a kenosha, in wisconsin 26guerriglia a kenosha, in wisconsin 27guerriglia a kenosha, in wisconsin 8rusten sheskey 1cortei e proteste a kenosha, wisconsinguerriglia a kenosha, in wisconsin 2guerriglia a kenosha, in wisconsin 11 guerriglia a kenosha, in wisconsin7guerriglia a kenosha, in wisconsin 13guerriglia a kenosha, in wisconsin 12guerriglia a kenosha, in wisconsin 3guerriglia a kenosha, in wisconsin 1jacob blake guerriglia a kenosha, in wisconsin 15rusten sheskey guerriglia a kenosha, in wisconsin 6fuochi d'artificio per il finale della convention repubblicanaguerriglia a kenosha, in wisconsin 28manifestanti blm fuori dalla casa bianca 1i trump e i pencemike pence a fort mchenry convention repubblicana 2020 1hope hicks ben carson ivanka donald melania trump assembramenti alla casa bianca per il discorso di trump donald e melania trump convention repubblicana 2020 black lives matter manifestazioni fuori dalla casa bianca ivanka trump 1ivanka trump tiffany donald melania barron discorso convention repubblicana 2020 la famiglia trump finale della convention repubblica 2020 donald trump bacia il nipote theodore rand paul rudy giuliani donald trump alla casa bianca finale convention repubblicana 2020donald trump con melania barron e donald jr discorso finale della convention il discorso di donald trump alla convention repubblicana barron e melania trump i trump finale di convention repubblicana 2020

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...