enrico pazzali

“MI FACCIA ARRESTARE, POI QUANDO ESCO GLI TIRO UN PUGNO IN FACCIA” – LE PAROLE DI ENRICO PAZZALI, FONDATORE DI EQUALIZE SOTTO INCHIESTA PER IL CASO DI DOSSIERAGGI ILLEGALI, SUL “CATTIVISSIMO” PM PAOLO STORARI QUANDO VENNE A SAPERE CHE STAVA FACENDO ACCERTAMENTI SU DI LUI – DA SHELL A POSTE, DA SOGEI ALLA FONDAZIONE FIERA DI MILANO: LA GIRANDOLA DI INCARICHI DEL MANAGER RITENUTO VICINO AL CENTRODESTRA, TANTO CHE CIRCOLAVA IL SUO NOME COME CANDIDATO SINDACO - SOCIO CON BOCELLI E BONOLIS NELLA INTERSPAC DI CARLO COTTARELLI, SOCIETÀ DI APPASSIONATI DELL’INTER, "PAZZALONE" E’ STATO CANDIDATO A UN POSTO NEL CDA DI TIM, DOVE NON È RIUSCITO A ENTRARE. AL POSTO SUO SI È SEDUTO GORNO TEMPINI, UNO DEGLI SPIATI (FORSE NON UN CASO) DALLA FABBRICA DI DOSSIER DA LUI PRESIEDUTA. DALLE INDAGINI EMERGE CHE…

Ilaria Carra, Rosario Di Raimondo per repubblica.it - Estratti

 

ENRICO PAZZALI

E’ il capo-fondatore della società, ed è un fatto. Ma quello che più conta è che è soprattutto il principale procacciatore di clienti e affari della premiata ditta che fabbrica dossier. Perché, come emerge, ha agganci un po’ ovunque. Politica, società, economia e non solo. Per dirla come gli investigatori, «è attivo ai massimi livelli della politica nazionale, gode di amicizie e interazioni con i vertici delle principali amministrazioni pubbliche, forze dell’Ordine, magistratura, enti locali ma anche con la stampa e l’editoria».

 

Enrico Pazzali, 60 anni, il fondatore di Equalize, «è il perno per le relazioni del gruppo, ne è il volto istituzionale». Una rete che si è costruito in tanti anni di cariche e poltrone. Bocconiano di studi, e oggi nel board della Bocconi, la sua carriera di manager è di lungo corso. Due anni in Shell Italia, poi entra in Compaq spa e nel 2000 nel cda del Consorzio per la creazione del Bio Parco Tecnologico di Torino e del Corep, il Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente di Torino. Poi un passaggio in Omintel-Vodafone, e in Poste Italiane.

paolo storari

 

 

Dopo un anno in Regione Lombardia, nel 2007 fa il suo ingresso in Fiera Milano, prima come direttore generale poi come amministratore delegato (fino al 2015). Nel frattempo però ricopre anche altre cariche: è nel board di Nolostand Spa, e tra il 2008 e il 2009 si avvicina al mondo della sicurezza informatica con un posto nel cda della romana Sogei. Una rete ben riportata in schemi negli atti d’indagine.

 

Nel 2015 si allontana dai palazzi meneghini per guidare Eur Spa a Roma, salvo poi rientrare a Milano nel 2019 come presidente della Fondazione Fiera. Dove durante il Covid si distingue per i tempi record con cui mette in piedi l’ospedale in Fiera che gli vale l’Ambrogino d’oro nel 2021. E dove siede fino all’autosospensione di lunedì scorso dopo l’indagine. Ma la rete di Pazzali, «Zio bello» come viene citato dai suoi soci nelle carte mentre si accordavano su chi e come spiare, è più ampia.

 

 

 

enrico pazzali

(...) Perché quando un finanziere sua «talpa» gli fa la soffiata che il pm Paolo Storari «starebbe facendo accertamenti su di lui», Pazzali si agita, e con i suoi ipotizza che possa c’entrare proprio un finanziamento forse sospetto che risale a quella sua carica nel Comitato Bergamo-Brescia. Carmine Gallo gli ricorda che «Storari è una persona molto competente ma è cattivissimo (...) l’altra volta voleva a tutti i costi commissariare Fiera Milano per quella vicenda». Pazzali, annotano i carabinieri, «è molto attivo con Gallo per costruire una strategia d’azione» nei giorni successivi al blitz: «Storari mi ha combinato un guaio incredibile, cerca di dimostrare che la Fondazione Fiera è un ente di diritto pubblico», spiega Pazzali a Gallo il 3 agosto 2022.

 

L’ex ispettore di polizia gli consiglia di «non fare assolutamente nulla». Invece il presidente si infuria e replica con sfrontatezza: «Mi faccia arrestare, quando esco poi gli tiro un pugno in faccia». C’è persino spazio per il calcio, nella tela del 60enne, sposato, due figli. Da tifoso, è socio con Andrea Bocelli e Paolo Bonolis nella Interspac di Carlo Cottarelli, società di appassionati dell’Inter.

 

enrico pazzali

È grande uomo di relazioni, Pazzali, «Pazzalone» come lo chiamano alcuni conoscenti. Legami e contatti che mette a frutto nei suoi affari oggi sotto indagine. Lo fa capire quando, il 14 novembre 2022, intercettato, procaccia business grazie alle sue conoscenze: «Mi ha scritto un messaggio il mio contatto di Snam... il tipo ha scritto che ti conosce» dice all’ex ispettore di polizia Carmine Gallo suo socio in Equalize. Il quale poi prenderà contatti: «Sì certo, certo, va beh, va beh, mi metto in contatto io con lui...». Contatti, a volte «marchette» come le definiscono i suoi sodali, quando chiede una mano per trovare lavori a qualcuno che «serve per il futuro», per tessere trame e avere ancora più clienti.

 

giovanni gorno tempini foto di bacco

Ritenuto vicino al centrodestra, tanto che circolava e anche molto il suo nome per la corsa per la prima poltrona a Palazzo Marino nel dopo Sala. Una quasi candidatura affossata ora proprio dall’inchiesta che lo vede indagato per associazione per delinquere finalizzata agli accessi abusivi alle banche dati, che venivano realizzati dalla Equalize, di cui è socio di maggioranza. Ma Pazzali era anche un uomo non inviso al centrosinistra, come dimostra l’atteggiamento a Palazzo Marino di Sala che comunque non lo ha ostacolato nella nomina alla Fondazione Fiera.

 

giovanni gorno tempini foto di bacco 2

Candidato a un posto nel cda di Tim, qui invece non è riuscito a entrare. Al posto suo si è seduto Gorno Tempini, uno degli spiati — forse non un caso — dalla fabbrica di dossier da lui presieduta. Del resto dalle indagini emerge come Pazzali abbia usato la società per «danneggiare l’immagine dei competitors» o di «avversari politici» suoi e di «persone a lui legate». Su tutti, proprio il presidente di Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini e il suo “uomo” per le relazioni istituzionali Guido Rivolta.

ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANAenrico pazzali

 

enrico pazzali 2paolo storariEnrico Pazzalienrico pazzaliENRICO PAZZALI EUR SPAEnrico Pazzali

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO