giuseppe conte beppe grillo luigi di maio virginia raggi

“MIRACOLATI” SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI - SONO 109 I CINQUE STELLE AL SECONDO MANDATO CHE RISCHIANO DI ESSERE SILURATI DOPO IL NIET DI GRILLO A UNA DEROGA - LE IPOTESI: DARE UN SALVACONDOTTO AI “PESI MASSIMI” (FACENDO INCAZZARE LA BASE) O DIROTTARLI IN LISTE APPARENTATE (SVUOTANDO IL MOVIMENTO “UFFICIALE”) – E LA RAGGI? UNA BLINDATURA DEL TETTO AI DUE MANDATI POTREBBE FAR PARTIRE IL PRESSING PER FARLA MOLLARE SULL’ALTARE DELL’ALLEANZA CON IL PD PER ROMA

beppe grillo luigi di maio

CHE CAZZO DEVE FA' GRILLO PER CONSEGNARE A CONTE UN PARTITO! - PRIMA LI HA PERCULATI COME "MIRACOLATI". QUINDI LI HA GELATI: "IL LIMITE DEI DUE MANDATI NON SI TOCCA". UN VAFFA AI DI MAIO, FICO, FRACCARO, PATUANELLI E COMPAGNIA STONANDO - L'ELEVATO HA CAPITO CHE DOVEVA FARE PIAZZA PULITA DELLE CAMARILLE DELLE CORRENTI E DEI VARI LEZZI E DIBBA. ARIA! ARIA! FUORI DALLE PALLE! DEVO DARE A GIUSEPPE CONTE UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE, GENTE SCETATA DA PRENDERE MAGARI NELLE AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI, TIPO L'APPENDINO. CHE BEPPEMAO VEDREBBE BENE COME IN DUPLEX CON L'AVVOCATO DI PADRE PIO

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/che-cazzo-deve-fa-39-grillo-consegnare-conte-partito-prima-li-265145.htm

 

BEPPE GRILLO CON IL CASCO DA ASTRONAUTA

1 - I GRILLINI TROVANO IL TRUCCO: LISTE CIVETTA PER RIELEGGERE I BIG AL TERZO MANDATO

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

Il problema stavolta è enorme. Ma ci sono già un piano A e un piano B.

Non manca nemmeno chi evoca un piano C. Il nodo nel M5s è la regola del doppio mandato. Blindata a sorpresa da Beppe Grillo durante un' improvvisata in un' assemblea dei parlamentari su Zoom. I big pentastellati si arrovellano sugli stratagemmi per aggirare l' ostacolo. Come è accaduto tante volte nel Movimento. Con tutti gli idoli fatti crollare uno dopo l' altro a suon di trucchi ed escamotage. Eppure in questi giorni il clima è diverso. Ha parlato l' Elevato.

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

 

Un deputato al secondo mandato consegna questo messaggio al Giornale: «Nel M5s abbiamo visto che puoi fare tutto, ma quando parla Beppe solo Beppe può smentire le sue cose. Lui è quello che mette il punto, solo lui potrebbe smentire se stesso, non può farlo Conte, non può farlo Di Maio».

 

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

Una bella grana. Tanto che tutti i grillini adesso non sanno che pesci prendere. Grillo ha detto che non vuole abbandonare chi è già al secondo giro, probabilmente li farà candidare sui territori, ma nessuno vuole lasciare Roma e il Parlamento. Le ipotesi in queste ore si rincorrono. C' è pure chi si guarda intorno, in cerca di altri approdi.

PAOLA TAVERNA PRIMA DOPO

 

«Però non tutti possono permettersi di creare magari una lista personale per farsi eleggere, molti big hanno bisogno del Movimento per prendere i voti», è la voce che arriva dai Cinque Stelle.

 

Ed ecco il piano A, che darebbe un salvacondotto a un ristretto nucleo di pesi massimi. Si tratta di una deroga al tetto dei due mandati, da far votare agli attivisti, riservata solo ai «meritevoli». Si parla da tempo di questa come di una strada possibile per aggirare la decimazione della classe dirigente stellata.

IL SIMBOLO DI ITALIA PIU 2050

 

Se ne è discusso anche in presenza di Grillo, che non ha disapprovato. In questo modo si salverebbero alcuni big, mentre altri si candiderebbero nei territori. Il punto debole della strategia? Il rischio di dare fuoco alle polveri di un partito già in perenne subbuglio.

 

C' è poi il piano B. Di cui si era parlato in alcuni capannelli all' indomani del lancio dell' iniziativa Italia Più 2050 da parte di alcuni parlamentari governisti di rito contiano, tra cui il sottosegretario Carlo Sibilia. Il disegno prevede il dirottamento degli eletti al secondo mandato (che sono 65) in una o più liste apparentate al M5s.

AULA MONTECITORIO DALILA NESCI SIBILIA

 

Era balenata l' ipotesi di utilizzare il simbolo con il 2050 depositato da Sibilia e compagni. Ma anche qui non mancano le controindicazioni. Una lista zeppa di personalità di primo livello rischierebbe di superare i consensi del Movimento, creando confusione tra gli elettori. E però fioccano le iniziative personali e correntizie di gruppi di parlamentari.

Per il momento per tentare di contare qualcosa nella segreteria che dovrebbe affiancare Conte.

 

beppe grillo virginia raggi

Nello scenario bellico e balcanizzato, spunta il piano C. Suggestivo. Un' altra voce che circola vorrebbe un Grillo deciso a utilizzare la regola dei due mandati per mandare in crisi Virginia Raggi, che a Roma impedisce un accordo con il Pd.

 

È vero che ad agosto gli attivisti hanno votato il mandato zero che permette la ricandidatura della Raggi, al terzo mandato perché già consigliere comunale prima di diventare sindaco nel 2016, ma «Virginia» è sempre più ingombrante. Una blindatura del tetto ai due mandati potrebbe innescare un pressing per farla mollare. «Intanto salterebbe la Raggi, poi col tempo troveremmo un punto di caduta prima di votare per le politiche», suggeriscono dal M5s.

GIUSEPPE CONTE INCONTRA BEPPE GRILLO

 

2 - I CENTONOVE M5S A RISCHIO CHE SPERANO IN CONTE

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

Centonove senza lode, ma con ansia: sono i 5 Stelle al secondo mandato. Un piccolo esercito che Beppe Grillo - con la scelta di mantenere il tetto attuale che vieta una terza legislatura (tranne per chi ne ha spesa una da consigliere comunale) - ha mandato in tilt.

 

ALFONSO BONAFEDE NEGLI ANNI '90 QUANDO FACEVA IL DJ ALL'EXTASY

Tra chi rischia ci sono tutti i big - da Luigi Di Maio a Paola Taverna, da Alfonso Bonafede a Danilo Toninelli - e anche i volti noti delle Regioni come Roberta Lombardi, Antonella Laricchia e Sara Marcozzi. Una cinquantina di deputati, diciannove senatori e una quarantina di consiglieri regionali si stanno confrontando su come muoversi.

 

Chiedono chiarimenti e agitano i gruppi del Movimento, specie a Montecitorio e a Palazzo Madama. Neofiti delle Aule contro parlamentari ormai navigati: uno scontro generazionale che sta diventando anche geografico.

 

Eppure, almeno stando alle dichiarazioni pubbliche, lo scontro non esiste. Gli eletti al secondo mandato non vogliono parlare. La maggioranza è contro Grillo. Molti glissano con un eloquente «no comment». C' è chi spiega: «Non posso esprimermi su una questione in cui sono in conflitto di interessi». Chi interviene è perché si professa favorevole a mantenere una delle regole auree del Movimento.

paola taverna

 

«È bene che Grillo si sia espresso sul doppio mandato in maniera più che chiara», dice la ministra Fabiana Dadone. Sulla stessa linea anche l' ex sottosegretario Angelo Tofalo: «Due mandati sono più che sufficienti». E prosegue: «Chi vuole continuare a fare la propria parte può farlo in mille modi».

FABIANA DADONE

 

Il vicecapogruppo al Senato Andrea Cioffi spiega al Corriere che lui è favorevole al tetto «per evitare che si formino posizioni di potere. Il potere, come diceva una vecchia canzone, è l' immondizia della storia degli umani. L' esperienza è fondamentale ma bisognerebbe vaccinare chi fa politica contro il virus del potere».

 

IL BUCO NERO DI DANILO TONINELLI

«In realtà non sono mai stato particolarmente favorevole perché in un movimento politico ancora giovane è deleterio rinunciare a molti e rende più debole la figura del politico, qualunque carica occupi», controbatte invece il deputato Stefano Vignaroli. Che però precisa: «Ma ho accettato questa regola e non vedo perché cambiarla ora per comodità personale. Ci si poteva pensar prima». Una posizione, quella di Vignaroli, condivisa anche da Tiziana Ciprini: «In questa legislatura abbiamo assistito all' inesorabile erosione di gran parte dei pilastri su cui ci ergevamo per ragioni ad personam».

 

LUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 6

«Se vuoi cambiare le regole semmai lo devi fare dal prossimo giro», chiarisce Ciprini. La deputata umbra lancia la sua proposta: «Sarei favorevole al mandato a ritroso, ovvero permettere un terzo mandato solo per fare i consiglieri comunali, dato che si ha difficoltà a trovare candidati per questo ruolo, che non da né gloria né visibilità».

 

Ciprini si colloca nel solco di Grillo. Il garante - secondo i ben informati - avrebbe in mente proprio questa soluzione per i 5 Stelle uscenti: una candidatura a sindaci o a consiglieri comunali, in modo da permettere loro di rimanere nell' agone politico e da «rimpolpare» quei territori con volti noti, territori che sono stati in passato il tallone d' Achille alle Amministrative. Ma la pattuglia dei 110, più che a Grillo, ora guarda a Conte.

STEFANO VIGNAROLI

 

«Aspettiamo un suo messaggio: solo dopo aver ascoltato cosa dirà, decideremo il da farsi», confida un M5S di peso. E non a caso c' è chi, come l' ex sottosegretario Vincenzo Santangelo, attende: «Ad oggi la regola esiste. Se domani verrà confermata anche da Conte, la rispetterò con la massima serenità tornando al mio lavoro di architetto, nel caso contrario valuterò la mia eventuale terza candidatura» .

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."