giulia grillo laura castelli

“È UNA MOSSA PER COPRIRE IL CASO SIRI” – DI MAIO SCHIERA LE PREFICHE GRILLINE A FUCILI SPIANATI CONTRO IL TRUCE. LAURA CASTELLI: “LA NORMA NON È STATA STRALCIATA”. MA, PER CITARE UN SUO CAVALLO DI BATTAGLIA, QUESTO LO DICE LEI – LA GRILLO: “È GIUSTO CHE SIRI SI METTA DA PARTE. NON POSSIAMO ESSERE D’ACCORDO CON CHI PENSA CHE GLI OMOSESSUALI VADANO BRUCIATI COME IN EPOCA MEDIEVALE”

1 – «SONO TUTTI PRETESTI, LA LEGA GIÀ DIEDE L' OK MOSSA PER COPRIRE I LORO GUAI GIUDIZIARI»

laura castelli by gian boy

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

Laura Castelli, viceministro dell' Economia, cosa succede al Salva Roma? Perché questo continuo braccio di ferro all' interno dell' esecutivo giallo-verde?

«Bisogna fare chiarezza, è arrivato il momento di raccontarla tutta, una volta e per sempre, la verità. Non possiamo assistere a questo stillicidio di bugie. Allora, la norma non è stata stralciata come ha detto Matteo Salvini parlando con i cronisti sotto Palazzo Chigi durante il consiglio dei ministri. Anzi, è l' esatto opposto.

 

laura castelli sum #03

Perché fa parte del decreto Crescita votato da tutto il governo, e dico tutto il governo, lo scorso 4 aprile. Dunque, per essere stralciata questa norma andrebbe messa ai voti in cdm e la Lega dovrebbe avere la maggioranza. Cosa impossibile. Eventualità di cui non si è nemmeno discusso. Siamo davanti a due versioni che non coincidono».

 

E quindi cosa accadrà?

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL

«Il provvedimento, all' interno dell' intero decreto, verrà rinviato nelle prossime ore per l' approvazione (sono le 23-ndr). Non esistono stralci, né emendamenti. E nemmeno altri veicoli parlamentari. È ora di essere seri e di rispettare gli impegni presi».

 

Ma perché Salvini secondo lei sta si sta impuntando in questo modo? Va tutto ricondotto alle tensioni per le Europee? Oppure, pesano anche le indagini sul sottosegretario Siri? O forse, meglio ancora, si tratta di una miscela esplosiva con dentro tutte queste tematiche?

LAURA CASTELLI

«Ah, bella domanda. Questo dovrebbe chiederlo a lui. Il ministro dell' Economia Giovanni Tria ha ribadito che si tratta di un provvedimento a costo zero per lo Stato e dunque senza oneri per i cittadini. Stiamo parlando di una azione che permette di chiudere la struttura commissariale del Comune di Roma, che Virginia Raggi ha ereditato, e di alleggerire le tasse ai romani.

Ma la cosa che nessuno dice è un' altra».

 

E qual è?

«Stiamo parlando di un testo che è stato già visto e visionato dalla Lega lo scorso 4 aprile. Il partito di Salvini disse già di sì. E ora cambia idea».

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO INNAMORATI

E quale spiegazione si dà davanti a questa retromarcia? L' agenzia AdnKronos dà conto anche di uno scambio di mail tra il suo omologo della Lega Massimo Garavaglia e il Ministero dell' Economia. Perché questa piroetta?

«Non vorrei che fosse una mossa per coprire il caso Siri che è tutta un' altra partita, ma allo stesso tempo ben più grave».

 

Quindi?

«Quindi quelli usati dal ministro dell' Interno sul cosiddetto Salva Roma non sono altro che dei pretesti accampati negli ultimi giorni».

 

laura castelli

Ma insistiamo: sempre Salvini sostiene anche che i Comuni in dissesto vanno tutti aiutati, non solo quello della Capitale. Dunque dobbiamo aspettarci una norma più estensiva? Un salva tutti?

«No, anche questa è una falsità logica. Il motivo è semplice: siamo davanti a un provvedimento non trasportabile. Perché solo Roma ha una struttura commissariale per la gestione del debito, gli altri comuni non si trovano davanti a questa fattispecie. Mi dispiace dirlo, ma è così: Salvini opponendosi al Salva Roma fa un torto a tutti gli italiani».

 

Il leader della Lega però sostiene il contrario: dice che è un aiuto a Virginia Raggi che tra le altre cose, sostiene sempre il vicepremier, non è in grado di governare.

laura castelli 4

«Anche qui, un' altra falsità: noi non teniamo in ostaggio il decreto Crescita per la norma su Roma. Vi rendete conto che follia? Ne avevamo già parlato tre settimane fa e c' era stato il via libera.

Senza problemi. Poi è successo tutto quello che abbiamo visto.

 

Fino a questa sera: all' annuncio di uno stralcio che non c' è mai stato e che tecnicamente, in assenza di un voto del consiglio dei ministri, era ed è anche impossibile da attuare».

 

Tutta colpa del caso Siri che sta agitando il governo visto che Di Maio non molla e vuole che il sottosegretario esca dal governo?

«Preferisco parlare della norma. Il resto è sotto gli occhi di tutti».

 

GIOVANNI FLORIS INFORMA LUIGI DI MAIO DEL CASINO AL CDM

2 – «NEL CARROCCIO POSIZIONI MEDIEVALI NON SO SE ABBIAMO I GIORNI CONTATI»

Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”

 

Ministra Giulia Grillo, il sottosegretario Armando Siri si deve dimettere come chiede Di Maio?

«Non è una questione di garantismo o non garantismo ma fino a quando la nube molto pesante che grava su di lui non si sarà dissolta è giusto che si metta da parte. Noi abbiamo un incarico pubblico e quindi sono d' accordo con chi ritiene necessarie le sue dimissioni fino a quando non dimostrerà di essere senza macchia».

 

ARMANDO SIRI

Spera dunque che il premier Conte chieda a Siri di farsi da parte?

«Non mi sento certo di suggerire a Conte come muoversi, è persona assennata e intelligente. Lui lo sa bene. Quando il caso uscì fuori, eravamo assieme in Calabria, per il Consiglio dei ministri. Ci siamo parlati e lui mi ha spiegato che aveva la necessità di chiarire direttamente col sottosegretario».

 

Il governo continua a essere trafitto da conflitti e divisioni. Ha i giorni contati?

«Non lo so, è un' esperienza nuova. Questo governo è il frutto dell' unione tra una forza politica non ideologica, il Movimento 5 Stelle, e una forza con valenza ideologica, la Lega, di destra. I conflitti ci sarebbero stati anche col Pd.

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

Le posso assicurare però che quando dobbiamo lavorare sul contratto di governo noi siamo molto affiatati, quando invece c' è da mettere i puntini sulle i diventiamo affilati».

 

Nega le diversità?

giulia grillo

«Ci sono eccome ed è bene che vengano stigmatizzate. Non ci potrà mai e poi mai essere un accordo con la Lega se mettono in discussione l' aborto e pensano che la donna nell' interrompere la gravidanza commetta un omicidio.

 

Non possiamo essere d' accordo con chi pensa che gli omosessuali vadano bruciati come in epoca medievale. Noi in questa epoca medievale non ci riconosciamo. Loro sono oltre il medioevo. Poi però ci ritroviamo sui programmi di buon senso».

 

Un esempio?

giulia grillo 2

«Prendo le distanze dalla politica buonista sugli immigrati che ha fatto danni enormi. Se si attuasse la seconda parte dell' azione sui rimpatri saremmo a posto».

 

Un altro motivo di frizione con la Lega riguarda la sanità. In Campania lei vorrebbe proporre un nuovo commissario al posto di Vincenzo De Luca in rispetto alla legge sull' incompatibilità tra la carica di presidente della Regione e quella di commissario. Ma Garavaglia è contrario.

«La Lega si è messa di traverso. Ha una posizione un po' così, non aderente a una legge da loro votata. Noi continuiamo a sostenere che il commissario non può essere De Luca, il Mef ha alzato il muro. Andrà avanti fino a quando qualcuno non molla e certo non sarò io».

 

Sanità in Calabria, con un decreto è stato imposto un super commissario alle Asl. Non era mai successo.

giulia grillo

«Abbiamo trovato una situazione devastante. Assenza di contabilità, inefficienza totale, un buco di 160 milioni, milioni di interessi pagati per cause non seguite in tribunale. E i cittadini senza cure. Ora ripartiamo da un punto zero».

 

In Umbria i vertici della Asl di Perugia azzerati per l' inchiesta della Procura. Lei è intervenuta in maniera forte: commissario e ispettori.

giuseppe conte armando siri

«Non mi sbagliavo sulla gravità. Storia bruttissima, dimostra come in Regioni completamente diverse ci sia un comun denominatore, il legame tossico tra politica e poltrone. Se non cambiano sistema la sanità sarà sempre a rischio, vittima di un sistema di potere che genera corruzione a tutti i livelli. Ho preteso si calendarizzasse una legge in Parlamento per spezzare l' intreccio malefico. La presidente Marini si è dimessa e ha fatto bene. Il problema non è la battaglia politica col Pd, prima viene l' interesse generale. Dobbiamo dare risposte efficaci a chi paga il prezzo della corruzione».

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...