roberto fiore giuliano castellino massimo cacciari forza nuova

“I MOVIMENTI NEOFASCISTI SONO FARSE” - CACCIARI: “NULLA POLITICAMENTE POTRANNO MAI CONTARE. IL LORO UNICO RISULTATO È E SARÀ QUELLO DI IMPEDIRE OGNI SERIA DISCUSSIONE SULL’INCREDIBILE SUSSEGUIRSI DI EMERGENZE IN CUI VIVIAMO" - LA DAGONOTA: "CACCIARI LEI CI CADE SULLA STORIA DIMENTICANDO LA SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE CHE LEGA I SOVRANISTI D'EUROPA E D'AMERICA. L'UNGHERIA DI ORBAN, GLI AMICI DI TRUMP CHE HANNO ASSALTATO CAPITOL HILL. PER NON PARLARE DELLA..."

Dagonota

 

giuliano castellino

 

Ahi, ahi, prof . Cacciari lei mi  cade sulla storia, direbbe il redivivo Mike Bongiorno. Per tirare acqua al proprio mulino e negare che oggi in Italia esistono nuove forme di fascismo, Massimo Cacciari dimentica la solidarietà internazionale che lega i sovranisti d’Europa e d’America.

 

“Nessuna reale potenza oggi ha il benché minimo interesse a sostenere prospettive analoghe (a quelle che portarono il fascismo al potere, ndr.). Le condizioni storiche, sociali, culturali di quel caratteristico fenomeno totalitario (…) non hanno alcun remoto riscontro nella realtà attuale di nessun Paese”, scrive su “La Stampa”. “Per citare una sola, stranota, di queste condizioni: il fascismo nel momento della sua affermazione di massa trovò l’appoggio, diretto o indiretto, di settori decisivi dell’industria, della finanza e di apparati dello Stato ad altissimo livello”.

 

assalto a capitol hill 4

Le condizioni storiche e sociali del fascismo non hanno nessun riscontro nella realtà attuale di nessun paese, dice letteralmente il prof. E’ veramente così? In “nessun paese” esiste una realtà neofascista? L’Ungheria di Orbàn in cui c’è un prepotente battage antisemita e dove hanno inserito scrittori nazisti nelle antologie scolastiche di letteratura come la chiama il prof Cacciari? Non è un esempio di neo fascismo? E non lo è la Polonia di Duda esponente del partito Diritto e Giustizia che nega i diritti delle donne? Ed è così democratica la Turchia di Erdogan che priva di libertà gli intellettuali?

 

 

roberto fiore

E gli amici di Trump che hanno assaltato Capitol Hill sono tutti per la democrazia? Per non parlare della Russia di Putin. Sono  nazioni in cui “le condizioni storiche e sociali” del fascismo o del fenomeno totalitario non hanno alcun riscontro?  Professore, mi faccia il piacere, direbbe il redivivo Totò. Lei dimentica l’ internazionalismo dei sovranisti e gli aiutini economici, ideologici, identitari e di tanti tipi che questi paesi danno ai “fratelli” o “camerati” di altre nazioni. A ciascuno il suo fascismo, insomma.

 

CACCIARI: “I MOVIMENTI NEOFASCISTI SONO FARSE”

 

Massimo Cacciari per “La Stampa”

 

massimo cacciari accordi e disaccordi

Si fa sempre più arduo richiamare la mente su alcune “verità di fatto” (le “verità di ragione” sono affare di matematici e fisici matematici, cosa assai più complicata). Tra queste vi è quella che un pericolo "fascista", in un senso anche vaghissimamente prossimo a quello che il termine dovrebbe seriamente assumere, è altrettanto realistico dell'entrata di un'astronave in un buco nero.

 

Le condizioni storiche, sociali, culturali di quel caratteristico fenomeno totalitario (non esiste il totalitarismo, come in genere non esiste alcun "ismo" in nessun campo) non hanno alcun remoto riscontro nella realtà attuale di nessun Paese.

giuliano castellino e roberto fiore assalto alla cgil

 

 

 

 

Per citare una sola, stranota, di queste condizioni: il fascismo nel momento della sua affermazione di massa trovò l'appoggio, diretto o indiretto, di settori decisivi dell'industria, della finanza e di apparati dello Stato ad altissimo livello.

 

giuliano castellino

Nessuna reale potenza oggi ha il benché minimo interesse a sostenere prospettive analoghe. La “verità di fatto” è che i movimenti che si richiamano a quella tragedia sono farse, per quanto dolorose, che nulla politicamente potranno mai contare, e il cui unico risultato è e sarà quello di ridurre tutto al bianco-o-nero, di impedire ogni seria discussione sull’incredibile susseguirsi di emergenze in cui viviamo e sulla possibilità di affrontarle con spirito democratico.

 

manifestazione no green pass a roma 76

Se volessimo dirla tutta, che ancora esistano ghetti culturali in cui dei giovani si dicono “fascisti” dovrebbe anzitutto farci ragionare sulle straordinarie qualità del nostro sistema formativo e della nostra azione politica, sull’esemplare funzionamento delle nostre istituzioni. Ma altra “verità di fatto” è che risulta sempre assai più facile deprecare e accusare che auto-criticarsi e “riformarsi”.

 

Il professor Irti ha perciò del tutto ragione nel ritenere insensato il riferimento nel mio precedente articolo allo “Stato etico”, cosa serissima, di cui gli sciagurati all’assalto della Cgil non hanno la più pallida idea. A discolpa posso dire che lo intendevo in senso un po’ ironico come l’opposto di quel relativismo in materia di “gerarchia di valori” connaturato all’idea stessa di democrazia, eppure così arduo da definire e difendere.

manifestazione no green pass a roma 68

 

Qui sta il problema stesso dell’“essere o non essere” di un regime democratico: il suo relativismo non può essere assoluto, deve essere relativo anch’esso, se non altro per difendersi da chi ritiene di possedere “valori” e di voler giungere sulla loro gerarchia a tiranneggiare.

 

manifestazione no green pass a roma 67

D’altra parte, la democrazia, nel difendersi, trova un limite insuperabile, che è anche il suo vero, unico “valore”: mai può esercitare il proprio governo, e quindi anche la “violenza legittima” di cui deve disporre, sopra individui-massa, ma solo in rapporto a persone. Il termine persona è l’opposto di “individuo”. I medievali lo interpretavano come significasse “per se ad alium”.

 

roberto fiore forza nuova san lorenzo

Ognuno esiste soltanto in rapporto all’altro, sodale con l’altro ed è chiamato a conferire a questa solidarietà il senso più ricco, più pieno. Ma sempre per sé, a partire dal sé, altrimenti tale relazione si trasforma in alienazione.

 

Dunque, il governo si esercita su chi per sé, cosciente di sé, preparato e informato, può vedere nel nomos, nella legge, l’espressione, per quanto sempre relativa, della propria stessa libertà. Condizione-limite, si dirà. Ma questa e solo questa è la prospettiva in cui può muoversi un regime democratico, a questo orizzonte esso deve tendere in ogni suo atto se vuole difendere davvero se stesso.

 

 

giuliano castellino biagio passaro

È una “verità di fatto” che decenni di stati di emergenza variamente dichiarati vanno rendendo tale orizzonte sempre più lontano, quasi spettrale. Dobbiamo realisticamente riconoscerlo. Ma più difficile è tener salda quell’idea di democrazia, più diventa necessario. E, per carità, tranquilli: nessun fascismo sarà comunque nei nostri destini.

 

Il pericolo che cresce quotidianamente è tutto un altro: che la persona scompaia fagocitata dalle paure, dalle avarizie, dalle invidie, dai risentimenti dell’individuo, in cerca affannosamente di chi lo rassicuri, lo protegga, lo consoli – quell’individuo che non riconosce nessuno oltre se stesso e che insieme esige forti pastori – che in nessuno confida se non in chi di volta in volta gli sembra potente abbastanza da servire al proprio individuale interesse.

matteo salvinin e giorgia meloni

 

Se le forze e le culture politiche si divideranno nella rappresentanza di queste pulsioni, “specializzandosi” ciascuna nel rassicurare intorno a questo o quell’altro “pericolo”, affidandosi a mezzi anch’essi sempre più di emergenza, invece di individuarne e affrontarne le cause strutturali, dove finiremo nessuno lo sa o può dirlo – ma certo sarà un regime che assolutamente nulla ha a che fare con i mantra democratici che continuiamo a ripetere, pietoso velo del naufragio che ha subito fino a oggi ogni tentativo di riforma del nostro sistema istituzionale e del rapporto tra le sue funzioni e i suoi poteri.

giuliano castellino di forza nuova 3Giuliano Castellino1

massimo cacciari a otto e mezzo 1manifestazione no green pass a roma 66ROBERTO FIORE E GIULIANO CASTELLINO

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO