conte appendino grillo

“IL MOVIMENTO RESTI PROGRESSISTA ALTRIMENTI DOVRÀ TROVARSI UN ALTRO LEADER” – CONTE REPLICA ANCHE ALLA SUA EX COCCA CHIARA APPENDINO CONTRARIA ALL'ALLEANZA COL PD ("I DEM CI STANNO FAGOCITANDO"): “NESSUNO VUOL FARSI FAGOCITARE DAL PD MA LA DENUNCIA DEL RISCHIO NON PUÒ COSTITUIRE DI PER SÉ UN PROGRAMMA POLITICO” – "GRILLO? NON HO MAI INTESO ALIMENTARE QUESTO SCONTRO. E SE DOVESSE ARRIVARE ALL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI ROMA? NON LO TEMO” - "IO L’ULTIMO GIAPPONESE, COME IRONIZZAVA BEPPE? FORSE LA SENSAZIONE DI ISOLAMENTO L’AVVERTE CHI PONTIFICA DAL DIVANO VAGHEGGIANDO UN ILLUSORIO RITORNO ALLE ORIGINI MENTRE HA RINUNCIATO DA TEMPO A VOTARE E PORTARE AVANTI IL PROGETTO DEL MOVIMENTO. L’ULTIMO GIAPPONESE RISCHIA DI ESSERE LUI"

Carmelo Lopapa per repubblica.it - Estratti

 

CHIARA APPENDINO GIUSEPPE CONTE

«Da oggi a domenica i nostri iscritti potranno votare online e decidere quel che saremo. Abbiamo un obiettivo ambizioso, che culminerà con l’assemblea costituente di sabato e domenica: rigenerarci, scuoterci, dare nuove idee al Movimento, riaccendendo l’entusiasmo e facendo sentire tutti protagonisti del nuovo percorso. Nessuno lo ha fatto con coraggio e umiltà, come stiamo facendo noi».

 

Presidente Giuseppe Conte, prima lei deve fare chiarezza: cosa intende dire quando sostiene che “se sarà messo in discussione il percorso fatto finora” ne trarrà le conseguenze?

«Mi sembra evidente che se dalla costituente dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella portata avanti finora dalla mia leadership, mi farei da parte. Si chiama coerenza».

 

appendino conte

E qual è la traiettoria?

«Sia chiaro. Ci teniamo strette le radici, dalle quali discende la radicalità delle nostre battaglie. Ma nel 2021, raccogliendo centinaia di suggerimenti, ho elaborato e messo ai voti una carta dei principi e dei valori approvata a larghissima maggioranza dalla comunità degli iscritti.

 

È un manifesto progressista che marca una distanza netta da questa destra che persegue la frammentazione dell’Italia, la mordacchia ai giudici, l’abbattimento degli equilibri costituzionali con una chiara deriva autocratica».

 

Lo rimetterà ai voti, insomma?

«Se questa scelta di campo progressista venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader».

 

L’indicazione porta a un’alleanza col Partito democratico.

giuseppe conte chiara appendino

«Su questo, la mia linea è stata molto chiara. Non ho mai parlato di alleanza organica o strutturata col Pd, non sarebbe compatibile con il dna del M5S.

 

Ho sempre ragionato di un dialogo da coltivare con le forze del campo progressista per valutare intese, stando sempre attento a difendere la nostra identità e le nostre battaglie».

 

Chiara Appendino sostiene che rischiate di essere “fagocitati” da Schlein e dai suoi.

«Non possiamo avere paura di confrontarci anche con il Pd. Nessun iscritto al M5S aspira a lasciarsi fagocitare, ma la denuncia di questo rischio non può costituire di per sé un programma politico. Dobbiamo avere piuttosto l’orgoglio di rivendicare le nostre battaglie.

 

giuseppe conte beppe grillo

Su alcune ci siamo battuti con tale tenacia da convincere altri partiti prima scettici: è successo anche con il Pd, che ha cambiato idea su salario minimo e jobs act.

 

Poi, il nostro programma passa dal no alla guerra e alle armi in Ucraina, dalla denuncia della condotta criminale che il governo Netanyahu sta realizzando a Gaza, dalle battaglie dalla parte dei più poveri e indifesi contro il caro vita, dal bisogno di sicurezza anche per quelli che non vivono in quartieri non residenziali: su questo, il governo sta fallendo».

 

Con la leadership, in assemblea saranno messi in discussione anche il simbolo e il nome?

«Gli iscritti sono chiamati a decidere e hanno la possibilità di cambiare tante cose. Sì, ci sono quesiti dedicati al nome, al simbolo, alla figura e ai poteri del presidente».

 

E al garante.

GIUSEPPE CONTE VS BEPPE GRILLO

«Anche i quesiti sul garante sono stati decisi dalla base. Io non ho mai inteso alimentare questo scontro. Sono sinceramente dispiaciuto che in questi mesi abbia attaccato il Movimento utilizzando toni e argomenti simili a quelli del sistema mediatico e politico dei nostri avversari.

 

Non posso accettare che qualcuno, fosse pure il fondatore, ponendosi su una posizione sopraelevata, provi a zittire la comunità degli iscritti schiacciandola, subordinandola».

 

Spera o teme che Grillo venga al palacongressi di Roma?

«Non lo temo. Se dovesse venire, potrà partecipare liberamente all’assemblea».

 

Si sente l’ultimo giapponese, come ironizzava ieri il garante con un post dei suoi?

«Non mi sento isolato. Perché io ci metto sì la faccia, ma combatto le nostre giuste battaglie accanto a tanti appassionati attivisti. Forse la sensazione di isolamento l’avverte chi pontifica dal divano vagheggiando un illusorio ritorno alle origini mentre ha rinunciato da tempo a votare e portare avanti il progetto del Movimento. L’ultimo giapponese rischia di essere lui, ponendosi in contrasto con la comunità».

LOTTA CONTINUA TRA GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

I suoi avversari interni possono far leva, ammetterà, sui numeri. Dal 15 per cento delle politiche 2022 siete passati al 9,9 delle Europee di quest’anno, fino alle soglie sotto il 5 delle tre regioni al voto questo mese. Come pensa di fermare l’emorragia?

«Un dato politico non va minimizzato: in Emilia-Romagna e Umbria le coalizioni di cui abbiamo fatto parte hanno vinto, fermando l’avanzata di Meloni. È innegabile che il M5S stia facendo molta fatica sui territori e dobbiamo capire perché questo accade da troppi anni. Per altro senza differenza se andiamo da soli o in coalizione, come comprovato dalle ultime elezioni».

 

correnti nel m5s

(...)

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…