matteo salvini mascherina

“OCCORRONO INVESTIMENTI ILLIMITATI. SERVONO 100 MILIARDI? METTIAMOLI” - IL PIANO ANTI-CRISI DI SALVINI: “DOBBIAMO MUOVERCI PRIMA CHE SI ARRIVI ALLO SCONTRO SOCIALE. IL DEBITO ESPLODEREBBE? L'EUROPA S'È MOSSA TARDI E MALE. DOBBIAMO DIFENDERCI CON LE UNGHIE. GLI EUROBOND? BASTA CHE LA BCE SOTTOSCRIVA TITOLI ITALIANI. IL MES? RISCHIA DI INFILARCI IN UN TUNNEL DA CUI NON USCIREMMO PIÙ. QUANDO LEGGO CHE IL MINISTRO DEL SUD SOSTIENE CHE SI DEVE AIUTARE IL LAVORO NERO MI SI GELA IL SANGUE..."

Andrea Malaguti per “la Stampa”

SALVINI CON LA MASCHERINA

 

Come se sentisse il silenzio un po' scomodo che gli si è fatto intorno, Matteo Salvini cerca con fatica di riprendere il centro della scena appellandosi al Presidente della Repubblica e ottenendo un incontro con il premier. L'uomo che chiedeva per sé pieni poteri, e che rappresenta circa il 30% degli elettori, scopre la bellezza della condivisione democratica. Rimpiangendo, forse mai come in queste settimane, l'addio al governo nel famoso agosto del Papeete.

 

In questa intervista a La Stampa, il leader della Lega racconta perché teme che senza interventi economici immediati si rischi lo scontro sociale e che cosa contesta a Giuseppe Conte nel giorno dell' ennesima stretta per chi viola le norme anti-contagio.

 

giuseppe conte roberto gualtieri mes

Senatore Salvini, il nuovo decreto del governo inasprisce fino a tremila euro le multe per chi è in strada senza motivo e dà la possibilità ai prefetti di mobilitare l' esercito. Lei l'avrebbe scritto diversamente?

«Premesso che non è il momento dell'"io l' avevo detto", è chiaro che se si fossero ascoltati subito i sindaci, i governatori e i medici - vale a dire la voce del territorio - forse non saremmo a questo punto. Però le sanzioni di oggi sono sacrosante. Chi mette a rischio la salute degli altri va punito e non ci sono biciclettate o corsette che tengano».

 

giuseppe provenzano foto di bacco

Se fosse stato lei a prendere queste misure l'avrebbero accusata di ducismo?

«Noto una gran voglia di pensiero unico e sono convinto che un governo di centrodestra sarebbe stato linciato su alcune di queste scelte. Non importa. Il nostro obiettivo è dare una mano. Certo, quando leggo che il ministro del Sud sostiene che si deve aiutare il lavoro nero mi si gela il sangue. Per noi avrebbero chiesto l' arresto immediato per istigazione a delinquere. Sorvolo. Mi basterebbe che ci lasciassero la libertà di portare le nostre idee e di esprimere il nostro dissenso quando serve. Ad esempio quando il Cura Italia prevede l'uscita dal carcere di chi non ha concluso la pena. Invece qui volano insulti come se piovesse. Assurdo».

 

Che ruolo ha avuto il Presidente della Repubblica nel suo incontro con Conte?

MATTEO SALVINI CON LA MASCHERINA

«Non mi permetto di entrare nel merito delle scelte del Presidente. È curioso notare che il giorno dopo la nostra richiesta di un intervento del Colle abbiamo ricevuto l'invito del primo ministro. Certamente una coincidenza».

 

Davvero in una fase come questa lei, da premier, non avrebbe avocato i famosi pieni poteri?

«Quella frase mi perseguita. Invocavo la possibilità di agire concretamente nel rispetto della Costituzione. Cosa che - come dimostrano gli appelli di molti intellettuali - non sono sicuro stia succedendo in questi giorni».

 

sergio mattarella giuseppe conte 8

Il premier ha promesso un confronto costante con le opposizioni.

«Ne prendono atto. Se l'avesse fatto prima delle nostre pressioni sarebbe stato meglio. E anche più normale. Certo, se poi a quel tavolo troviamo ministri come Gualtieri le cose si complicano. Gli abbiamo fatto molte proposte, ricevendo sempre la stessa risposta: nel decreto non ci sono più soldi. E allora di che cosa parliamo?».

 

I soldi saranno nel decreto di aprile.

«Bene. Speriamo allora di essere consultati prima e di non venire a sapere quello che succede solo a cose fatte da una diretta su Facebook».

 

È tardivo il richiamo di Conte alla centralità del Parlamento?

«L'importante è che non sia di facciata».

 

Senatore, esiste una contrapposizione tra le Regioni del Nord e Roma?

ANTONIO TAJANI E MATTEO SALVINI FUORI DA PALAZZO CHIGI CON LA MASCHERINA

«No. I governatori affrontano ogni giorno problemi molto concreti. Respiratori, mascherine, tute protettive, camici, reparti di terapia intensiva. Banalmente vanno ascoltati. In Lombardia e in Campania. Se qualcuno pensa di scaricare sugli amministratori locali le evidenti inefficienze dello Stato centrale si sbaglia di grosso. Non lo permetteremo. Il Friuli aspettava 50 respiratori dal governo, ne ha avuti zero. In Umbria ne sono arrivati 5. L'autonomia è importante».

 

LAVORO NERO

Non teme che la pazienza degli italiani presto si trasformi in rabbia?

«Diversi segnali ci sono già. La gente si sta comportando in maniera eccezionale, però pretende garanzie. A partire dall' occupazione. Parlando con lavoratori, imprenditori, commercianti, liberi professionisti, abbiamo sempre la stessa risposta: siamo pronti a fare sacrifici, ma il governo deve coprirci le spalle. Se così non fosse la rabbia monterebbe. I soldi promessi devono arrivare. Ora, non tra due mesi. La gente ha bisogno di fare la spesa adesso. Il tema della rabbia che potrebbe esplodere mi è ben chiaro».

 

Non pensa che questa tensione spieghi anche le parole infelici del ministro Provenzano?

lagarde merkel macron

«Quando tu hai milioni di lavoratori regolari scoperti è a loro che devi pensare. Non al lavoro nero. Ma al lavoro bianco. Non ha idee di quanta gente furiosa mi ha scritto dal Sud per le parole del ministro».

 

Per salvare vite stiamo mettendo in ginocchio un Paese?

«Quando ci sono mille morti al giorno niente viene prima. È un problema enorme, reale e urgente. E ha due dimensioni. Una sanitaria e una economica. Per questo occorrono garanzie di investimenti illimitati. Il resto d' Europa si sta muovendo con cifre enormi. Dobbiamo muoverci prima che si arrivi allo scontro sociale tra garantiti e non garantiti. Servono cento miliardi? Mettiamo cento miliardi».

 

Il debito esploderebbe.

MATTARELLA LAGARDE

«Il rigore e lo zerovirgola hanno fatto dell' Italia il Paese con la crescita più bassa d' Europa. L' emergenza ci impone di cambiare».

 

La Bce mette a disposizione mille miliardi, la Bei 400 e altrettanti ne mette la Commissione europea. Ritiene ancora che l' Unione non faccia nulla per noi?

«Il problema sono i tempi. L'Europa si è mossa tardi e male. E il rischio è che questi soldi non arrivino mai alle imprese. Sulle lacune dell'Unione ho più certezze di prima. Dobbiamo difenderci con le unghie, come stanno facendo la Germania e la Cina. E proteggere le nostre aziende quotate in Borsa dallo shopping straniero».

EUROBOND

 

Pensa anche lei agli eurobond?

«Ne parlavo oggi col professor Sapelli. Non servono gli eurobond. Basterebbe che la banca centrale sottoscrivesse titoli italiani. Chi parla del meccanismo europeo di stabilità, poi, rischia di infilarci in un tunnel da cui non usciremmo più. Dobbiamo solo garantire i titoli di Stato e i risparmi degli italiani. Tutto qui».

 

Sono cambiate le sue abitudini in queste settimane?

«Certo. Stavo in ufficio il necessario e in mezzo alla gente tutto il resto del tempo. Oggi lavoro da casa. Non vedo i miei genitori e mio figlio grande da un mese. Credo che il nostro stile di vita cambierà per sempre».

 

MARIO DRAGHI

Senatore, sparito il coronavirus, appoggerebbe un governo Draghi per ricostruire il tessuto economico del Paese?

«Ogni volta che parlo di governo qualcuno mi attacca. Non faccio nomi. Ma ho molte idee da mettere a disposizione. Anche di quelli che ci danno degli sciacalli. A me importa solo una cosa: avere la coscienza pulita con mio figlio».

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