andrea severini virginia raggi

“IL PASSATO È GIÀ QUI E PURTROPPO CI HA GIÀ TRAVOLTO” – IL MARITO DI VIRGINIA RAGGI ANDREA SEVERINI ESCE DAL FREEZER PER UN COMMENTO SCONSOLATO SUI RISULTATI DELLE EUROPEE: “TORNO A CASA DAL SEGGIO INCREDULO. IL PD A ROMA SEMBREREBBE IL PRIMO PARTITO” – “HA SENSO ANCORA STARE IN QUESTO GOVERNO?” – MA DELLA FUGA DEGLI ELETTORI ROMANI DAL M5S, PIÙ CHE A DI MAIO, DOVREBBE CHIEDERE CONTO ALLA MOGLIE...

 

 

1 – 2CADUTA M5S, RESA DEI CONTI E NOMINE (IN ATTESA DA MESI)

Andrea Arzilli e Maria Egizia Fiaschetti per il “Corriere della Sera – ed. Roma”

 

VIRGINIA RAGGI E IL MARITO ANDREA SEVERINI

Brucia il crollo di consensi ai Cinque stelle, che a Roma si fermano al 17,58% dietro il Carroccio (25,78%) e il Partito Democratico (30,62%). I grillini perdono sei elettori su 10, in linea con il trend nazionale: risultato che, se oggi si tornasse a votare per il Campidoglio, disegnerebbe uno scenario rovesciato rispetto a tre anni fa, con le coalizioni di centrodestra e centrosinistra a contendersi la vittoria. Sarebbe un testa a testa tra dem e leghisti, registi delle alleanze messe in campo per l' Opa su Palazzo Senatorio, con i grillini terzi, ovvero tagliati fuori dai giochi.

 

andrea severini insulta i giornalisti

La bocciatura alle elezioni europee è stata al centro del vertice di maggioranza che, ieri, si è protratto fino a sera. Riuniti per metabolizzare lo schiaffo, soppesare il risultato e interpretare il voltafaccia dei romani, sindaca, assessori e consiglieri. Per i pentastellati alla guida della città si è trattato dell' ennesimo confronto, dal quale è riemerso lo scollamento tra Giunta e attivisti della prima ora, espressione della base dura e pura che più ha accusato la normalizzazione dai meetup nei quartieri all' ingresso nelle istituzioni come forza di governo.

 

pinuccia montanari 1

Rabbia, delusione, scoramento di fronte a numeri che certificano la perdita di consensi e la disaffezione degli elettori, ancor più nei Municipi di cintura dove nel 2016, al ballottaggio, Raggi aveva superato il 76%. Come reagire? In Campidoglio la riflessione attraversa gli ultimi accadimenti che, talvolta, hanno portato a galla la distonia tra grillini di Comune e di governo: in molti nella riunione sottolineano come, a fronte di una debacle nazionale, Roma abbia gli stessi numeri e non sia stata appesantita da un «effetto Raggi», quasi a voler prendere le distanze da una sconfitta che fa male. Ma alla quale bisogna reagire subito.

 

Con una nomina, tipo quella dell' assessore all' Ambiente che manca dall' addio di Pinuccia Montanari: Dario Tamburrano è pronto ad entrare in Giunta, dopo non essere riuscito ad andare in Europa. O un provvedimento, magari una conferenza stampa in periferia. Un segnale, insomma.

dario tamburrano

Valutazioni che spingono la sindaca a correre ai ripari: «Ai romani daremo di più. Dobbiamo fare i conti con il Pd che in centro è fortissimo anche grazie a Zingaretti, segretario del partito. Ma è soprattutto il dato delle periferie che va analizzato bene per l' avanzata della Lega».

 

A colloquio con i fedelissimi la prima cittadina avrebbe tratto le sue conclusioni e indicato la linea: una «fase tre», di ripartenza dalle zone più disagiate, dopo che «la due» è rimasta al palo. Era il novembre 2018 quando, rinvigorita dall' assoluzione nell' inchiesta sulle nomine in Campidoglio, l' avvocata grillina incalzava le truppe chiedendo maggiore impegno e una presenza capillare nei territori difficili. E però, nei fatti la campagna «pancia a terra» non è mai decollata.

 

VIRGINIA RAGGI E IL MARITO ANDREA SEVERINI

Ieri, l' input ai suoi è suonato più o meno lo stesso: «Finito il tempo della semina, dobbiamo raccogliere puntando sulle periferie». La sua strategia per ritrovare il feeling con i cittadini che si sono sentiti abbandonati? «Rimanere legati alla realtà». E non è certo una coincidenza, ma una strategia di pronto intervento per risalire la china, la conferenza stampa convocata per stamane al Teatro di Tor Bella Monaca, nella quale verranno annunciate nuove linee di bus.

 

Nonostante l' esercizio di autocoscienza collettiva, nelle chat si recita il mea culpa e «a voce» scattano le accuse reciproche. Mentre tra i consiglieri c' è chi offre un' altra lettura della batosta ai seggi: «I romani non hanno capito che serve una transizione per cambiare le cose», ragiona Pietro Calabrese, subentrato a Enrico Stefàno alla guida della commissione Trasporti.

andrea severini virginia raggi

Ma negli ultimi mesi a pesare è stato anche l' esodo, tutt' altro che indolore, di figure chiave nell' organigramma capitolino e ai vertici della municipalizzata dei rifiuti: «Il nuovo Cda dell' Ama, per quanto ne so, è in dirittura di arrivo - rivela Calabrese con riferimento a Massimo Ranieri, Luisa Melara e Paolo Longoni-. Per quanto riguarda l' Ambiente, se non siamo riusciti a trovare un assessore finora è perché evidentemente il problema c' è ed è difficile trovare qualcuno che se ne faccia carico. Speriamo che le valutazioni delle persone interpellate diano esito positivo in tempi rapidi». Così rapidi che per colmare il vuoto lasciato da Montanari, l' amica di Beppe Grillo, si accelera per Dario Tamburrano, ex europarlamentare ed ambientalista di grido, che non è riuscito nella doppietta a Bruxelles ma che potrebbe ripescato per l' Ambiente del Campidoglio.

 

2 – L' AFFONDO DEL MARITO -MILITANTE: «VIA DAL GOVERNO, CI DANNEGGIA»

Lorenzo De Cicco per “il Messaggero – Cronaca di Roma”

 

ANDREA SEVERINI IN BICI

«E fatevele 2 domande...», lascia scritto tra i commenti in calce al post un utente, dopo avere letto di quanto il marito di Virginia Raggi si senta «incredulo» per la batosta elettorale rimediata dai 5 Stelle a Roma e non solo. All' 1 e 54 di domenica notte, Andrea Severini, capo tecnico del suono a Rds e consorte della sindaca di Roma, oltre che militante stellato della primissima ora, verga il suo sconforto social per la disfatta grillina: «Torno a casa dal seggio incredulo - annota lasciando intendere un certo pathos sulla sua pagina Facebook - leggo i dati e non ci credo.

 

ANDREA SEVERINI

Il Pd a Roma sembrerebbe il primo partito seguito dalla Lega». Previsione azzeccata, come si saprà a spoglio finito. «Il passato è già qui e purtroppo ci ha già travolto», la chiosa sconsolata del first gentleman. Che poi, passata la nottata, «a mente fredda ma non troppo», stavolta via blog (il suo, non quello del Movimento), forse per difendere la moglie dall' accusa di avere contribuito, in qualche misura, allo sbaraglio pentastellato, se la prende coi vertici del partito al massimo grado, con velenose stoccate alle scelte compiute in quest' ultimo anno a tinte gialloverdi.

 

andrea severini

«Ha senso ancora stare in questo governo?», si chiede il marito di Raggi. Domanda retorica: «Valuterei un' uscita dignitosa e se proprio vogliamo rimanere valuterei di riportare il movimento ad essere il movimento che lavora con la rete dei cittadini, eviterei questa lenta e incontrovertibile agonia. Perderemo credibilità? Mai come lo abbiamo fatto in questo anno rincorrendo Salvini sul suo terreno».

 

Una frecciata a Di Maio con cui la moglie, nel frattempo, scambiava messaggini e considerazioni sulla debacle. «Non permettiamo di essere gli ostaggi di Salvini. Siamo entrati nel loro campo e ci hanno sparato alle spalle, ci siamo cascati come fessi». E avanti così: «Abbiamo tralasciato le nostre battaglie e stiamo cedendo su molti temi promessi in campagna elettorale. Ci siamo chiusi come un partito tradizionale, ci siamo uniformati a quelli che abbiamo sempre combattuto». Parole solo sue o anche della consorte? Più d' uno se lo domanda, nel Movimento.

ANDREA SEVERINI

 

«UN GRANDE VAFFA»

Resta la rabbia, «che è veramente tanta». «Uscito dalla sezione avrei voluto gridare un grande andate tutti a F... - non proprio da first gentleman, questo - Perché come genitori stiamo sacrificando tempo a nostro figlio?».

 

VIRGINIA RAGGI E IL MARITO ANDREA SEVERINI

Rabbia che pare condivisa, a casa Raggi. «Questa mattina le prime parole che ci siamo detti sono: Che incubo! Nulla più, sguardi bassi e morale a terra».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!