“LA PIÙ A SINISTRA IN QUESTO GOVERNO È MARA CARFAGNA (E CHE LE DONNE LE PORTA SILVIO)” - CONCITA DE GREGORIO TORNA ALL’ATTACCO DI ZINGARETTI CHE AVEVA DEFINITO “UN ECTOPLASMA” BECCANDOSI DELLA RADICAL CHIC - LA RIVOLTA DELLE PARLAMENTARI DEM CONTRO ZINGARETTI - C'E' CHI CHIEDE UNA DONNA AL POSTO DI ORLANDO COME VICE-SEGRETARIO. PER FRANCESCA PUGLISI SAREBBE PRONTA LA NOMINA A SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA ALLO SPORT...

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Da liberoquotidiano.it

 

zingaretti de gregorio 9 zingaretti de gregorio 9

Il botta e risposta tra Concita De Gregorio e Nicola Zingaretti non si ferma. La prima “discussione” a distanza tra i due è nata qualche giorno fa, quando la giornalista di Repubblica ha criticato la performance del segretario del Pd al Quirinale, definendolo “un ectoplasma, tutto fuorché un leader”. Per il suo giudizio, la De Gregorio si era beccata della radical chic dallo stesso leader del Partito. Adesso invece la firma di Repubblica mette nel mirino il Pd per la mancanza di una donna tra i ministri espressi dal partito.

 

 

 

zingaretti de gregorio zingaretti de gregorio

“Si osserva che la più a sinistra in questo governo è Mara Carfagna (e che le donne le porta Silvio)”, ha scritto la De Gregorio su Instagram. Un vero e proprio attacco alle recenti scelte del Pd. Come scrive il Tempo, probabilmente adesso si cercherà in ogni modo di impedire a Zingaretti di rispondere ancora una volta, evitando così di dare inizio a un botta e risposta infinito.

 

 

ZINGARETTI ZINGARETTI

 

All’interno del Pd, però, ci sarebbero – rivela il Tempo - molte  parlamentari dem schierate contro Zingaretti per la risposta data alla giornalista dopo le prime critiche: “Il tono della replica di Nicola, che non avrebbe mai fatto una cosa simile se a scrivere quel fondo fosse stato un uomo. Vergognosa prova di machismo, e proprio contro una donna di sinistra", questa una delle frasi sussurrate al Nazareno.

 

 

lia quartapelle foto di bacco (2) lia quartapelle foto di bacco (2)

 

LA RIVOLTA DELLE DIRIGENTI DEM

Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”

 

Nemmeno la promessa di «rimediare» allo sgarbo con i posti da sottosegretario placa la rivolta delle donne del Pd, escluse dai tre ministeri che Draghi ha assegnato ai democratici. E la proposta di Nicola Zingaretti accontenta forse solo chi è in odore di nomina.

 

LIA QUARTAPELLE CLAUDIO MARTELLI LIA QUARTAPELLE CLAUDIO MARTELLI

«Nel partito esiste un problema di leadership, non di riconoscimento di ruoli, incarichi o di competenze specifiche non valorizzate, lettura questa che sconta un principio di subalternità», arringa l' onorevole dem Marianna Madia. «Il problema del partito è un correntismo esasperato che condiziona le scelte e riduce ogni passaggio alla ricerca di un equilibrio burocratico». Concorda la collega Lia Quartapelle: «Ha ragione, il problema che emerge è la leadership. E anche la politica, aggiungo».

 

Realista Lucia Bongarzone, responsabile Pari opportunità del Pd: «Le aspettative stavolta erano alte, per questo il tonfo è ancora più pesante. La domanda è una: nel partito c' è una cultura di genere o no?

simona bonafe' ritiro del pd all'abbazia di contigliano 29 simona bonafe' ritiro del pd all'abbazia di contigliano 29

Perché altrimenti le belle proposte restano carta straccia».

 

Indignata Simona Bonafè, eurodeputata e segretaria regionale Pd Toscana: «La scelta del gruppo dirigente del Pd di indicare solo figure maschili è una ferita aperta, uno sfregio alla storia della sinistra».

 

Sostiene Cecilia D' Elia, coordinatrice nazionale Donne democratiche, che «il tema non è un risarcimento per la scelta di aver nominato ministri uomini, ma è a monte: bisogna chiedersi perché le figure apicali del Partito democratico sono tutte maschili».

E rilancia: «Se Andrea Orlando lascerà la vicesegreteria, spero possa esserci una donna al suo posto».

 

FRANCESCA PUGLISI FRANCESCA PUGLISI

La senatrice Francesca Puglisi sposta la prospettiva: «Tra noi donne del Pd c' è poca capacità di promuovere una leadership femminile e molta timidezza a mettersi in gioco per cariche di primo piano, anche perché è difficile raccogliere il sostegno delle altre intorno ad una candidatura». Con inevitabili conseguenze: «Spesso il rinnovamento è stato fatto sulla pelle delle donne, tant' è che è difficile trovare in Parlamento politiche di lungo corso». Per lei, che nel Conte 2 era sottosegretario al Lavoro - ministero dove adesso è approdato Orlando, esaurendo la quota dem - sarebbe pronta la nomina a sottosegretario con delega allo Sport.

 

«Il problema bisognava porselo prima», ragiona l' onorevole Alessia Morani, sottosegretaria uscente allo Sviluppo economico. «Ci sono tre ministri per il Pd? E allora discutiamone, pretendiamo che uno sia donna, non che stiamo zitte e poi ci stupiamo se gli uomini si sistemano tra loro».

 

 

 

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