giuseppe conte giorgia meloni

“QUELLA DEL GOVERNO MELONI E’ UNA MANOVRA PAVIDA, CHE APRE UNA GUERRA SENZA SCRUPOLI AI POVERI E AGLI ULTIMI” – CONTE NON SI PENTE DEI TONI DURISSIMI A DIFESA DEL REDDITO: “SE NON AVESSIMO ALZATO LA VOCE, MELONI LO AVREBBE CANCELLATO. LA NOSTRA BATTAGLIA È APPENA INIZIATA” – “L’AUSTERITY MELONIANA FARÀ FELICI SOLO EVASORI E CORROTTI, PRECIPITERÀ IL PAESE NELLA RECESSIONE E AUMENTERÀ LE INGIUSTIZIE SOCIALI. SIAMO PRONTI A RICORRERE ANCHE ALLA PIAZZA” – E POI SPIEGA PERCHE’ IL M5S IN UE SI È ASTENUTO SU UNA RISOLUZIONE ANTI-RUSSIA…

Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera

 

Giuseppe Conte, il governo ha cancellato di fatto il Reddito di cittadinanza.

MELONI CONTE 2

«Non ci sorprende questa manovra pavida, senza coraggio, che apre una guerra senza scrupoli ai poveri e agli ultimi. Anche per questo non mi pento di aver usato toni duri a difesa del Reddito di cittadinanza in campagna elettorale: se non avessimo alzato la voce, già con l’inizio del nuovo anno Meloni lo avrebbe cancellato. La nostra battaglia è appena iniziata».

 

Fico ha detto che teme per la tenuta sociale del Paese.

«Il governo ha agito con pregiudizio ideologico. Il 70,8% dei percettori “occupabili” ha titoli di studio che non superano la terza media, 53mila sono over 60 e 135mila hanno fra i 50 e i 59 anni. Come si può pensare di potenziare l’efficacia del sistema delle politiche attive in soli otto mesi? Il centrodestra nelle Regioni non è riuscito nemmeno a spendere i fondi stanziati dal mio governo tre anni fa per rafforzare i centri per l’impiego».

 

MELONI CONTE

Lei ha annunciato una manifestazione.

«Questa manovra, al contrario delle dichiarazioni propagandistiche della Meloni, precipiterà il Paese nella recessione e aumenterà le ingiustizie sociali. Siamo pronti a ricorrere anche alla piazza, tra i vari strumenti che intendiamo mettere in campo. L’importante però è che ci sia un percorso quotidiano — anche nei territori — che porti a costruire un’ampia coalizione sociale e politica, con la società civile, l’associazionismo e le forze sociali del Paese».

 

Anche il Pd ha indetto una piazza: sarà una sfida tra voi?

«Non esiste una sfida tra piazze e non ci interessa la “paternità politica” di una mobilitazione: non abbiamo ansie da prestazione. Piuttosto, vogliamo creare un metodo di convergenza. Il problema non è chiamare una piazza, ma riempirla di contenuti e di persone. Noi siamo aperti ad una partecipazione ampia con tutte quelle forze che condivideranno le nostre forti preoccupazioni contro questa manovra indecente».

Alle Regionali invece?

MELONI CONTE 2

«Per noi è sempre una questione di temi e di programmi: non ci interessano fughe in avanti su candidati o progetti tarati su qualche calcolo politico. Chi condivide i temi e le priorità della nostra agenda è il benvenuto al nostro tavolo».

 

Evocare la piazza può alimentare tensioni sociali?

«La piazza è da sempre simbolo della dialettica politica, il luogo in cui la cittadinanza prende voce. Le manifestazioni violente vanno scongiurate e soprattutto stigmatizzate. Però la miccia della tensione sociale la sta accendendo questo governo: l’unica violenza che si vede oggi è nell’attacco del governo verso gli ultimi».

 

Voi siete molto critici con diversi punti della manovra. Ma in Parlamento potete fare ben poco.

«Non direi. Già la nostra ferma opposizione sul tetto al contante ha ridimensionato il piano iniziale della destra di portare la soglia a 10.000 euro. Continueremo a non dare tregua contro una manovra misera, che penalizza lavoratori e ceto medio e prevede zero investimenti per le imprese. Che fine ha fatto la Meloni che in pandemia proponeva bonus da 1.000 euro al mese con un click per tutti? Ora, con gli italiani in crisi per il caro-prezzi, prospetta ai lavoratori 10 euro in più al mese sulla busta paga, che bastano per una pizza.

 

giuseppe conte giorgia meloni atreju

Si fa cassa a danno dei pensionati recuperando 3 miliardi di euro dalle rivalutazioni delle pensioni proprio adesso che abbiamo un’inflazione altissima. La nuova normativa sui voucher farà dilagare un precariato selvaggio nei settori turistico e agricolo. Più in generale si prevedono interventi per il caro-bollette solo per i primi tre mesi del nuovo anno. Il governo sembra trascurare che questa non è una trimestrale, ma il piano finanziario del nostro Paese per tutto il 2023. L’austerity meloniana farà felici solo evasori e corrotti».

 

La flat tax fu votata nel 2018 con il supporto M5S.

«Ma quello fu un intervento per le partite Iva con ricavi più modesti, entro i 65 mila euro. Estendere quel regime, con la stessa aliquota del 15% anche ai ricavi sino a 85mila euro, finisce per aprire una forte sperequazione rispetto ai lavoratori dipendenti ai quali si applicano gli scaglioni Irpef fino al 43%».

 

Anche il Superbonus è stato ridimensionato.

giuseppe conte giorgia meloni atreju 1

«Meloni ha cambiato idea rispetto alla scorsa legislatura. Le ricordo che, secondo autorevoli stime, fino al 70% dell’investimento pubblico legato al Superbonus rientra nella casse dello Stato solo considerando il gettito fiscale, la misura ha contribuito per il 22% alla crescita del Pil e ha contribuito a creare quasi 1 milione di posti di lavoro, tagliando di 1 milione di tonnellate le emissioni di Co2. Prima di prendere decisioni e causare danni al Paese sarebbe bene studiare».

 

Il M5S in Ue si è astenuto su una risoluzione anti-Russia. Come mai?

«La condotta di Putin e della Russia l’abbiamo condannata senza se e senza ma. Oggi i nostri sforzi sono protesi a costruire, a partire dal protagonismo dell’Unione europea, un vero percorso diplomatico. Definire la Russia uno Stato terrorista allontana le parti in causa e non aiuta a ricomporre il dialogo».

giuseppe conte giorgia meloni

 

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....