carla romana raineri carmine gallo nunzio samuele calamucci

“QUESTA CI PARLAVA DI NEGRI, PUTTANE, CAZZO, SE LA REGISTRAVO ERA UNA PUNTATA DI ‘REPORT’” – TRA I CLIENTI DELLA BANDA DEI DOSSIER CHE RUOTAVA INTORNO ALLA SOCIETÀ “EQUALIZE” C’ERA ANCHE LA GIUDICE CARLA ROMANA RAINERI, PRESIDENTE DELLA PRIMA SEZIONE CIVILE DELLA CORTE D’APPELLO DI MILANO ED EX CAPA DI GABINETTO DI VIRGINIA RAGGI – RAINERI SI È INCONTRATA TRE VOLTE CON CARMINE GALLO E SAMUELE CALAMUCCI: CHIEDEVA INFORMAZIONI SUL MARITO E SU UN PARENTE – LE INTERCETTAZIONI: “MA PAGA? SÌ. PER ALLONTANARE IL MARITO GLI STA DEPREDANDO TUTTO…” - LA PRECISAZIONE DEI LEGALI: "LA DOTTORESSA RAINERI INTENDE MANIFESTARE LA SUA ESTRANEITÀ AGLI ILLECITI..."

LA PRECISAZIONE DI CARLA ROMANA RAINERI

Riceviamo e pubblichiamo:

 

“Con riferimento alle notizie di stampa sull’indagine avente ad oggetto l’attività della Equalize s.r.l., la dottoressa Carla Romana Raineri intende manifestare la sua estraneità agli illeciti ai quali è stata accostata - non avendo mai sollecitato né avallato la commissione di reati da parte di professionisti di chiara fama a cui si era rivolta per questioni attinenti alla propria sfera privata - e, riponendo la più totale fiducia nell’operato della Procura della Repubblica di Brescia, confida di poter chiarire la propria posizione con la sollecitudine imposta dalle esigenze di tutela della sua dignità personale e istituzionale”.

 

Avvocato Nicola Menardo

Grande Stevens Studio Legale

 

Tra i ‘clienti’ della banda dei dossier la giudice Raineri (ex capa di gabinetto di Raggi): “Ne volle uno sul marito. Si è esposta a ricatto”

Estratto dell’articolo di Andrea Tundo per www.ilfattoquotidiano.it

 

enrico pazzali

I servizi illegali della banda dei dossier interessavano anche a una giudice che aveva chiesto e ottenuto dossier da Equalize, la società del presidente di Fiera Milano Enrico Pazzali e dell’ex superpoliziotto Carmine Gallo, per vicende personali.

 

Ricerche sul marito, su una donna e sul coniuge di quest’ultima erano state commissionate da Carla Romana Raineri, presidente della prima sezione Civile della Corte d’Appello di Milano e componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, nonché capa di gabinetto dell’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, dalla quale si separò in maniera burrascosa dopo una breve esperienza in Campidoglio.

 

carla romana raineri con virginia raggi

La giudice non è indagata nel procedimento della procura di Milano che ha sopposto la sua posizione ai colleghi di Brescia, competenti sulle vicende riguardanti i magistrati del capoluogo lombardo.

 

[…] Proprio l’ex superpoliziotto e l’hacker Nunzio Samuele Calamucci, entrambi ai domiciliari da venerdì, si sono occupati delle richieste di Raineri e l’hanno incontrata almeno tre volte, stando alla ricostruzione degli investigatori, nel suo ufficio dentro il Palazzo di Giustizia.

 

carmine gallo samuele calamucci

La vicenda si sviluppa tra il luglio del 2022 e lo stesso mese dell’anno successivo in un susseguirsi di ricerche nelle banche dati del ministero dell’Interno. Il mirino di Equalize è puntato sul marito della giudice, Raffaele Galato, e su altre due persone, una cittadina italiana e un marocchino. Le richieste di “Report” sul coniuge da parte di Raineri […] sono molteplici e riguardano accertamenti in ambito “bancario/finanziario”.

 

Gallo e Calamucci […] “mettono in luce che si tratta di richieste illecite”. E, secondo l’ex poliziotto, non sarebbero le uniche. Sosteneva infatti: “Ha chiesto ai carabinieri di fargli le informazioni e quelli gli hanno fatto lo Sdi, ha chiesto alla Finanza e gli hanno fatto lo Sdi, poi ha chiamato… l’ha fatto pedinare senza autorizzazione, ha fatto cinque, sei reati uno appresso a un altro”.

 

carla romana raineri

Vicende sulle quali – è bene sottolinearlo – non è riportato nelle carte un riscontro da parte degli investigatori. Pazzali è interessato alla parte economica: “Ma paga?”. E Calamucci: “Sì, sì”. Così i due si attivano e a gennaio 2023 incontrano Raineri una prima volta nel suo ufficio, dove tornano a distanza di venti giorni per un secondo rendez-vous che gli investigatori cristallizzano in diversi scatti che ritraggono i due entrare e uscire da Palazzo di Giustizia. All’ingresso, annotano gli inquirenti, Gallo aveva in mano una busta che “non aveva più con sé” all’uscita dal tribunale. Il sospetto, implicito, è che contenesse il report commissionato.

 

Le richieste di Raineri non si esauriscono con l’inverno. A giugno 2023 “contatta nuovamente Gallo e gli chiede nuovi accertamenti sui conti correnti” del marito. Il mese successivo i due sono nell’ufficio di Raineri per la terza volta.

 

sede della Equalize a milano

All’uscita Calamucci, parlando con una persona, riferisce di una “riunione surreale” perché – questa la sua ricostruzione – “per allontanare” il marito “gli sta depredando tutte le imprese, tutti gli immobili e poi lo farà mettere con l’amministratore di sostegno… perché ha il potere di fare questo, questa ci parlava di negri, puttane, cazzo… se la registravo era una puntata di Report che dava un milione a Calamucci”.

 

Premettendo che la valutazione dei comportamenti di Raineri spetterà alla procura di Brescia, il pubblico ministero sottolinea comunque come la magistrata si “sia esposta al ricatto del gruppo” rivolgendosi a Gallo e Calamucci per “ottenere informazioni che loro acquisiscono illegalmente”, appoggiandosi – come quasi sempre – al maresciallo Giuliano Schiano, finanziere in servizio alla Dia di Lecce, e al poliziotto Marco Malerba del commissariato di Rho-Pero.

carla romana raineri.

 

È Calamucci a spiegare quali siano le “ulteriori finalità” nell’aver accettato l’incarico della giudice: “Perché lo fai?… Perché ci servirà prima o poi!”, dice intercettato alludendo […] al “poter chiedere in futuro un qualche aiuto, evidentemente in relazione a qualche possibile grana giudiziaria”.

 

Un’idea prospettata anche da Gallo a un suo amico che aveva un problema con una società di recupero crediti: “Spiega che lui e Calamucci – sintetizza il pm – stanno facendo un favore grossissimo a Raineri e quindi potrà chiederle d’intervenire sul giudice incaricato del procedimento per il recupero del credito”. Almeno questo immaginava la banda.

Enrico PazzaliCARLA RAINERI VIRGINIA RAGGICARLA RAINERI carla romana raineri.

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?