crosetto meloni scholz

“NEI RAPPORTI CON PUTIN FA PIU’ DANNI LA GERMANIA CHE L’UNGHERIA. BERLINO SUL GAS È PEGGIO DI ORBAN" – IL "RICHELIEU DELLA MELONI" GUIDO CROSETTO PENSA BENE DI ATTACCARE LA GERMANIA E “L’EUROPA A DUE FACCE” IN UN MOMENTO IN CUI L’ITALIA E’ SORVEGLIATA SPECIALE DALLE CANCELLERIE INTERNAZIONALI – CON GLI ALLEATI E’ SPREZZANTE: "BERLUSCONI? HA UN FUTURO SU TIK TOK - SALVINI AGLI INTERNI? VEDIAMO I RISULTATI ELETTORALI" – E TUMULA LA FLAT TAX: “SI FARÀ QUELLO CHE LE RISORSE CONSENTIRANNO” – VIDEO

https://www.lastampa.it/speciale/politica/elezioni-politiche-2022/2022/09/21/video/guido_crosetto_a_la_stampa_fa_piu_danni_la_germania_nei_rapporti_con_putin_che_lungheria-9082110/

 

 

Francesco Rigatelli per “la Stampa”

 

GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI

Guido Crosetto, 59 anni, presidente della Federazione aziende italiane per l'aerospazio, la difesa e la sicurezza, cofondatore di Fratelli d'Italia ed ex sottosegretario alla Difesa, intervistato ieri a La Stampa dal vicedirettore Federico Monga, ha affrontato tutti i temi di una campagna elettorale in cui ha deciso di dare una mano alla sua amica Giorgia Meloni «per poi tornare al mio lavoro dopo il 25 settembre».

 

Lei nasce democristiano. Bei tempi quelli della Dc?

«Erano bei tempi per il Paese, rispetto a questi».

 

Viene considerato il Richelieu di Meloni, è così?

CROSETTO MELONI

«Assolutamente no, sono stato uno dei fondatori di Fdi 9 anni fa e ho seguito a lungo quel progetto. Poi 4 anni fa mi sono dimesso da parlamentare e non mi sono ricandidato. Ora do una mano perché mi fa imbestialire venga negato a Giorgia il diritto di partecipare alla competizione politica».

 

E chi glielo impedisce?

«Sono mesi che le danno della fascista e dicono "chissà cosa succede se vince", mentre penso sia una delle migliori risorse del Paese. Per questo mi espongo temporaneamente».

 

Non andrà al governo?

«Non aspiro a niente e non ne ho bisogno. Potrei dare qualche consiglio, anche perché penso che questo Paese vada rivoltato come un calzino e mi auguro che lo sappiano fare e lo possano fare. Ma io vivo tranquillamente nel privato».

 

Draghi ha detto che l'Ue dovrebbe essere unita contro Mosca, ce la farà?

ACQUAROLI CROSETTO

«Dovrebbe provarci, così come lavorare a un'uscita da questa situazione. Invece da una parte c'è chi fa la faccia dura ai russi e dall'altra chi tratta il prezzo del gas a un terzo del nostro».

 

Si riferisce alla Germania, ma non fa più danni l'atteggiamento filo-Putin di Orban?

«No, la Germania è il perno fondamentale dell'Ue, mentre l'Ungheria conta relativamente. Se la trattativa sul gas fosse vera significherebbe la rottura dello spirito europeo e un'idea scorretta della competizione trai vari Paesi».

OLAF SCHOLZ

 

La crisi energetica necessita di una nuova unità nazionale?

«Nei Paesi seri ci sono maggioranza e opposizione, che nell'interesse dello Stato a volte collaborano. È quello che ha fatto Meloni col governo Draghi sull'Ucraina. Non a caso il premier glielo ha riconosciuto, anche rispetto ad altri partiti di maggioranza».

 

Il loro rapporto può portarli a sentirsi per scambiare idee in vista di un eventuale passaggio di consegne?

«Ci può stare, ma qualunque leader deve dialogare con maggioranza e opposizione. Le grandi scelte vanno condivise con tutto il Paese. Anche perché davanti a una situazione drammatica come questa c'è chi potrebbe gettare benzina sul fuoco».

 

Come va affrontata la crisi energetica?

«Non serve fare nuovo debito anche perché ogni emissione di titoli di stato andrebbe concordata con la Bce. Si potrebbero richiedere i fondi strutturali Ue, di cui su 94 miliardi da spendere oltre 45 non sono stati usati».

GUIDO CROSETTO

 

Affossare la delega fiscale del governo non è stato un torto al Paese?

«Sì, sarebbe stata utile anche al nuovo governo. Ma il Parlamento potrà riprendere da dove si è interrotto».

 

Marcello Pera, candidato da Fdi, suggerisce di dare più peso alle leggi nazionali rispetto alle europee. Concorda?

«Sì, ma lui stesso propone il principio valido in Germania per cui le leggi europee passino dall'approvazione della Corte Costituzionale».

 

Lei parla di dialogo con l'opposizione. Anche su un'eventuale riforma presidenzialista e fino a che punto?

olaf scholz

«Portare avanti una riforma costituzionale con l'opposizione significa fare una bicamerale, che alla fine voterà e il Parlamento anche. Segnalo però che ogni modifica costituzionale non condivisa poi è stata bocciata al referendum».

 

Draghi avrà ancora un ruolo nella politica italiana?

«Non penso che voglia, perché si è sentito bruciato personalmente dalla vicenda del Quirinale. Potrebbe avere un ruolo per l'Italia, al di fuori della politica».

 

Chi sono i pupazzi prezzolati da Mosca citati da Draghi?

«Per la considerazione che ho per lui gli ho chiesto di fare i nomi, anche perché se ci fossero andrebbero espulsi».

GUIDO CROSETTO - LA FEBBRE DEL SABATO SERA – MEME

 

E Berlusconi che ruolo avrà?

«Intanto ha un futuro su TikTok, dove dimostra di essere immortale. Qualunque altra previsione su di lui è impossibile».

 

Qual è la vera Meloni: quella moderata di Cernobbio o quella estremista di Vox?

«Lei ha una personalità sola e seria, ma un conto è parlare agli imprenditori e un altro a un comizio. Forse cambia tono, non i contenuti. Al Sud, dove certo non le conviene, si dichiara contro il reddito di cittadinanza. E ha il coraggio di opporsi allo scostamento di bilancio».

Ma non è un errore accostarsi ai postfranchisti di Vox?

«Intanto Vox nasce da una scissione del Partito popolare spagnolo. Poi Meloni guida il Partito conservatore europeo, non quello Identità e democrazia dove c'è Le Pen, e cerca di avvicinarlo al Partito popolare per creare un centrodestra da contrapporre ai socialisti. E quando Orban è uscito dai Popolari Meloni e i conservatori polacchi non lo hanno voluto».

 

Agli Interni tornerà Salvini?

«Vediamo i risultati elettorali poi penso che i nomi non arriveranno prima di un mese». L'Italia della destra sarà più autarchica e meno globale?

CROSETTO MELONI 2

«La maggioranza sarà di centrodestra e cercherà di lenire i danni dell'eccesso di globalizzazione. Parte della manifattura va riportata in Europa. Non è ideologica, ma pragmatismo».

 

È favorevole alla flat tax?

«Sono favorevole ad una tassazione che incentivi gli investimenti in Italia. La flat tax ha senso solo nella parte incrementale dei redditi, come nel programma di Fdi. Poi si farà quello che le risorse consentiranno. E la mia priorità è il taglio del cuneo fiscale unito ad un intervento sull'Iva dei beni di prima necessità».

 

È d'accordo con l'autonomia regionale chiesta dalla Lega?

«Se significa la gestione dei servizi a livello locale sì, soprattutto se coniugata col presidenzialismo».

GUIDO CROSETTO - VIGNETTA FRANCESCO FEDERIGHI GUIDO CROSETTO - ATREJU

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…