giuseppe conte giorgia meloni

“IL REDDITO DI CITTADINANZA VA CANCELLATO” – FRATELLI D’ITALIA PROMETTE DI RIMUOVERE LA MISURA VOLUTA FORTEMENTE DAL MOVIMENTO 5 STELLE - MA ANCHE L'USCITA "PRESIDENZIALISTA" DI BERLUSCONI CONTINUA AD ALIMENTARE POLEMICHE. IL CAV HA SMENTITO "L'ATTO DI SFIDUCIA NEI CONFRONTI DI MATTARELLA” – LA MELONI: “ANNI E ANNI AL GOVERNO SENZA VINCERE UN'ELEZIONE: PER QUESTO ALLA SINISTRA FA COSÌ PAURA IL PRESIDENZIALISMO”. MA IL PRESIDENTE DELLA LIGURIA GIOVANNI TOTI FRENA:”CREDO NON SERVA SOLO IL PRESIDENZIALISMO...”

C. Zap. Per il Corriere della Sera

 

 

MELONI CONTE 2

Esaurita la fase del deposito dei simboli e con la progressiva presentazione dei programmi da parte di partiti e coalizioni, si entra in una settimana calda per la definizione delle candidature che vanno depositate tra domenica e lunedì prossimi. Ma per un attimo nella campagna elettorale è spuntato il nome di Draghi: ieri sulla bacheca del Viminale è comparso il simbolo «Italiani con Draghi.

 

Rinascimento». Palazzo Chigi ha fatto sapere che non c'è alcun avallo da parte del premier e il simbolo potrebbe essere annullato.

 

MELONI CONTE

Si parte subito con due appuntamenti di rilievo. Per questa mattina, incurante della festa di Ferragosto, il segretario del Pd Enrico Letta ha convocato la direzione per il vaglio definitivo dei nomi che sono arrivati a Roma dalle federazioni regionali e dai territori. I nodi da sciogliere sono parecchi. Prima bisogna scremare le candidature (i posti sono molti meno rispetto al 2018 e ci sono equilibri di coalizione da rispettare che richiedono ai dem considerevoli sacrifici) e poi individuare le collocazioni giuste per ciascuno. Letta deve tenere conto dei desiderata dei big del partito ma allo stesso tempo deve trovare il modo di far eleggere anche volti nuovi e personalità della società civile. Nella certezza che, anche per la complessità dei meccanismi del Rosatellum, i collegi davvero blindati non sono tantissimi. Ed è praticamente sicuro che sarà una direzione che lascerà sulla strada qualche deluso.

 

giuseppe conte giorgia meloni atreju 1

Domani un passaggio altrettanto delicato attende il Movimento 5 Stelle che chiama al votato per le Parlamentarie i suoi attivisti. Qui si tratta di capire come sarà presa la novità dell'ultima ora introdotta dal presidente Giuseppe ContE con la sua richiesta di esprimersi anche su un suo listino composto da 18 nomi di aspiranti a un posto «sicuro».

 

Tra questi c'è lo stesso premier che sarà in corsa per il collegio Camera Lazio 1. Si vota dalle 10 alle 22. Dall'esito ci si attendono nuove polemiche nel già agitato mondo a 5 Stelle.

 

Ma la frenesia è anche di tutti gli altri partiti che si schiereranno al via a partire dalla prossima settimana. Per tutti i giorni della definizione delle liste (tu dentro, tu fuori) sono i più complicati e spesso i più laceranti. Stavolta lo è ancora di più perché il taglio dei parlamentari (ci saranno solo 400 deputati e 200 senatori) ha ristretto il collo dell'imbuto da cui devono passare gli aspiranti parlamentari.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME

In attesa di conoscere i nomi, si discute di programmi e di progetti da mettere all'ordine del giorno del nuovo Parlamento. Uno dei temi che più ha diviso in passato e continuerà ad alimentare una forte contrapposizione è il reddito di cittadinanza. E se il Movimento 5 Stelle, che ne è il padre, conferma nel suo programma che vuole difendere l'assegno per i più deboli, dall'altra parte dello schieramento il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato Luca Ciriani dice che «va cancellato». Tra i due estremi ci sono le posizioni degli altri partiti che chiedono correzioni e limiti.

 

Ma anche l'uscita «presidenzialista» di Silvio Berlusconi continua ad alimentare interventi. Il fondatore di Forza Italia ancora ieri ha smentito che il suo desiderio di introdurre l'elezione diretta del presidente della Repubblica fosse «un atto di sfiducia nei confronti di Mattarella» e che quel ruolo non rientra nelle sue aspirazioni: «È assolutamente fuori dalla mia testa. Le mie parole sono state fraintese e questo mi ha indignato».

 

SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI

In soccorso dell'alleato si schiera il segretario della Lega Matteo Salvini: «Una Repubblica presidenziale e federale secondo me è indice di modernità e serietà». E non è da meno la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: «Anni e anni al governo senza vincere un'elezione: per questo alla sinistra fa così paura il presidenzialismo. Noi, invece, non temiamo il giudizio degli italiani e vogliamo restituire forza alla volontà popolare».

 

A metà si ferma il presidente della Liguria Giovanni Toti: «Credo non serva solo il presidenzialismo. Molte sono le cose che dovremmo cambiare in questo Paese. L'elezione del presidente è la più simbolica». Contrario il deputato M5S Mario Perantoni: «Il presidenzialismo è assolutamente improponibile per l`Italia».

BERLUSCONI SALVINI MELONI

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”