adriano sofri marcello de angelis

IL “REVISIONISMO” È SBAGLIATO SOLO SE DI DESTRA - GUZZANTI: “CONTRO DE ANGELIS È SCATTATO UN AUTOMATISMO DA VECCHIA SINISTRA PERSECUTORIA E CHE SA SOLO LANCIARE ANATEMI E INVOCARE RAPPRESAGLIE. IL DISSENSO ERA CONSIDERATO PIÙ CHE LEGITTIMO SUL CASO SOFRI MENTRE ORA VIENE CRIMINALIZZATA” - TRAVAGLIO: “SE BASTASSE CONTESTARE UNA SENTENZA PER ANDARE A CASA, SI SAREBBERO DOVUTE CHIEDERE LE DIMISSIONI DI CHI TUTTOGGI PREDICA L’INNOCENZA DI SOFRI, BOMPRESSI, PIETROSTEFANI (E PERSINO DEL REO CONFESSO MARINO) SUL DELITTO CALABRESI, MALGRADO DUE SENTENZE DELLA CASSAZIONE”

1 - FUORI LE PROVE

Estratto dell’articolo di Paolo Guzzanti per “il Giornale”

 

paolo guzzanti

Salta gli occhi l'incredibile accanimento politico e mediatico contro il capo della Comunicazione della Regione Lazio, Marcello De Angelis, che ha un suo background neofascista, per aver dichiarato di non credere alla colpevolezza delle primule nere dell'eversione di destra Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini, perché questa è la sua opinione. È lecito avere una opinione diversa da quella scritta su una sentenza? Sì, e vale per De Angelis come per chiunque.

marcello de angelis 1

 

Nel caso di De Angelis […] provi a fare un passo in più e documenti la sua convinzione.

Chi scrive, lo dico a mo' d'esempio, non crede alle sentenze su Ustica, sul caso Moro e sulle morti di Falcone e Borsellino. Quando Adriano Sofri, ex leader di Lotta Continua, fu arrestato e condannato per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi il 17 maggio del 1972 molti intellettuali di destra e di sinistra si schierarono contro quella sentenza ritenendola inadeguata a rappresentare il contesto storico dei fatti.

 

De Angelis è stato sempre un uomo di «parte nera» e ha avuto anche un fratello morto in circostanze non del tutto chiare nel 1980. […] ci aspettiamo da lui uno sforzo ulteriore. È certamente vero che Mambro, Fioravanti e Ciavardini avrebbero ricevuto cospicui premi giudiziari se avessero accettato di accollarsi la strage di Bologna, essendo già ergastolani per feroci delitti che avevano confessato con sfrontato orgoglio.

 

adriano sofri

Sarebbe stato nel loro interesse e invece hanno detto: «Abbiamo sempre rivendicato la nostra responsabilità, ma con questo crimine non c'entriamo, neghiamo le accuse e rinunciamo ai vantaggi». Contro Marcello De Angelis è scattato un automatismo da vecchissima sinistra ottusamente persecutoria e che sa soltanto lanciare anatemi e invocare rappresaglie. Un comportamento […] indigeribile in un Paese che tuteli il diritto di dissentire specialmente quando il dissenso riguarda l'operato di alcuni magistrati. Il dissenso era considerato doveroso, più che legittimo durante il caso Sofri mentre nel caso De Angelis la libertà di dissentire viene criminalizzata. Proprio per questo chiediamo a De Angelis di aiutare la verità fornendo elementi di prova.

MARCO TRAVAGLIO

 

2 - I RIVOLTA-SENTENZE

Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

Marcello De Angelis, ex militante del movimento neofascista Terza Posizione, condannato per associazione sovversiva, ex parlamentare An e PdL, ora capo-comunicazione della giunta regionale del Lazio, ha scritto: “So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini”. E sai che novità: cos’altro ci si può aspettare dal cognato di Ciavardini, condannato per quella strage?

 

adriano sofri lotta continua

[…] Le sentenze non sono dogmi di Stato e ciascun privato cittadino può condividerle o contestarle (possibilmente con argomenti). Perciò chiedere le dimissioni di De Angelis è un atto illiberale: in democrazia tutti hanno diritto di esprimere le proprie idee, anche le più aberranti. Ma chi rappresenta le istituzioni ha un onere in più: non deve usarle per riscrivere sentenze, cioè per interferire in un altro potere dello Stato. Perciò il governo nazionale e regionale dovrebbero isolare De Angelis con dichiarazioni inequivocabili, pur senza torcergli un capello o levargli il lavoro.

 

marcello de angelis 4

Anche perché, se bastasse contestare una sentenza sacrosanta per andare a casa, si sarebbero dovute chiedere le dimissioni di fior di parlamentari che da anni sposano la linea revisionista-negazionista sui neri a Bologna: non solo di destra, ma anche radicali e di centrosinistra. Per non parlare di chi tuttoggi predica l’innocenza di Sofri, Bompressi, Pietrostefani (e persino del reo confesso Marino) sul delitto Calabresi, malgrado ben due sentenze della Cassazione. […]

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”