nunzio sarpietro

“IL RINVIO A GIUDIZIO DEL SENATORE SALVINI AVREBBE COMPORTATO L'INCRIMINAZIONE DELL'EX PREMIER CONTE E DEI MINISTRI DI MAIO E TONINELLI” - NUNZIO SARPIETRO, IL GIUDICE DELL’UDIENZA PRELIMINARE CHE ELOGIAVA CONTE (“CREDO RAPPRESENTI BENE IL PAESE”) E ALLA FINE HA DECISO PER IL NON LUOGO A PROCEDERE NEI CONFRONTI DI MATTEO SALVINI, SI RIALLINEA: “ERANO TUTTI D'ACCORDO SULLA REDISTRIBUZIONE DEI MIGRANTI, INVOCATA ALLORA COME ADESSO…”

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

matteo salvini

Seconda accusa, secondo verdetto, ma stavolta niente processo. Dopo il rinvio a giudizio di un mese fa a Palermo per il sequestro di 147 migranti a bordo della Open Arms, dall'altra parte della Sicilia Matteo Salvini incassa il proscioglimento per aver trattenuto 131 profughi sulla nave Gregoretti, tra il 27 e il 31 luglio 2019. L'ex ministro dell'Interno è stato prosciolto dal giudice Nunzio Sarpietro «perché il fatto non sussiste», e lui - presente in aula in mascherina tricolore - esulta su Twitter salutando i suoi fans: «Grazie Amici per avermi sostenuto, vi voglio bene», più cuoricino.

 

matteo salvini

Nell'aula-bunker del carcere di Bicocca, ai piedi dell'Etna, un magistrato ha stabilito che non ci fu alcun sequestro di persona mentre l'ex inquilino del Viminale e gli altri rappresentanti del governo Conte 1 (quello a maggioranza Lega-Cinque Stelle), tentavano il ricollocamento in Europa dei migranti arrivati dalla Libia. Non fu un'iniziativa personale di Salvini, ma dell'intero esecutivo, in virtù della linea sancita dal famoso «contratto di governo» e una fitta corrispondenza tra ministri.

 

CONTE SALVINI

La decisione del giudice è arrivata al termine di una lunga istruttoria, durata molte udienze, compresa la trasferta romana a palazzo Chigi per ascoltare l'ex premier Giuseppe Conte. Dalle testimonianze e dalla documentazione raccolta, Sarpietro s' è convinto che il comportamento dell'ex ministro dell'Interno non fosse altro che l'applicazione di una politica governativa, senza violazioni di legge; politica sancita dai Decreti sicurezza-bis e da un regolamento varato nel febbraio 2019 da un «tavolo tecnico» con tutte le istituzioni competenti, che stabilì la linea di condotta verso le navi italiane (come la Gregoretti) e delle organizzazioni non governative.

 

MATTEO SALVINI

Una sorta di «assicurazione» che in questo caso - diverso per molti aspetti da quello della Open Arms sotto giudizio a Palermo - ha evitato a Salvini un altro processo. Le deposizioni di Conte e degli ex ministri del suo governo (Di Maio, Toninelli e Trenta) nonché dell'attuale ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e degli ambasciato Pietro Benassi e Maurizio Massari, hanno convinto il giudice che la redistribuzione dei migranti fosse un obiettivo di tutto il governo; ma anche che la scelta di non farli scendere dalle navi prima che gli altri Paesi accettassero di accoglierli era legitima perché altrimenti, in base agli accordi di Dublino, quegli stessi profughi sarebbero rimasti in carico all'Italia. Inoltre, nel caso specifico, fino al permesso di sbarco la Gregoretti era nella rada del porto di Augusta, assistita per ogni necessità. In sostanza, secondo Sarpietro, quella sistemazione era già un Place of safety (luogo di approdo sicuro) che l'Italia aveva il dovere di accordare alle persone soccorse in mare.

 

salvini conte

Un'interpretazione che coincide non solo con la difesa di Salvini, sostenuta con vigore dall'avvocata Giulia Bongiorno (senatrice leghista e ministra del governo allora in carica), ma anche della Procura di Catania che per ben due volte aveva chiesto l'archiazione del procedimento per insussistenza del reato. E lo stesso ha fatto in aula. Il giudice ha ritenuto che questa vicenda fosse simile e sovrapponibile al caso Diciotti, dell'estate 2018, per il quale il tribunale dei ministri catanese aveva ugualmente chiesto il rinvio a giudizio di Salvini. Ma in quell'occasione la maggioranza Lega-Cinque stelle, ancora ben salda, aveva negato l'autorizzazione a procedere. Quando s' è trattato di decidere sulla Gregoretti invece (e dopo sulla Open Arms) la coalizione s' era sfaldata e i grillini hanno votato a favore del processo.

 

DI MAIO SALVINI CONTE

Un cambiamento di equilibri politici che non ha influito sulla decisione di Sarpietro, il quale ha ritenuto che Salvini abbia continuato a muoversi nella stessa logica di applicazione di un programma politico. E che dunque, dal punto di vista penale e giuridico, «il fatto non sussiste». Per le parti civili che rappresentavano alcuni migranti e le associazioni non governative, uniche a sostenere l'accusa, dopo la vittoria di Palermo è arrivata una secca sconfitta. «È un vulnus per la giustizia di questo Paese - protesta l'avvocato Corrado Giuliano -. Quale affidamento avrà per l'opinionepubblica una magistratura che da una parte rinvia a giudizio e dall'altra proscioglie? E Salvini, su questo, farà la sua propaganda».

 

 

2. «IL RINVIO A GIUDIZIO AVREBBE DETERMINATO L'INCRIMINAZIONE DI CONTE E DI MAIO»

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

Nunzio Sarpietro

 «Il rinvio a giudizio del senatore Salvini avrebbe comportato l'incriminazione dell'ex premier Conte e dei ministri dell'epoca Di Maio e Toninelli, perché erano tutti d'accordo sulla redistribuzione dei migranti, invocata allora come adesso», spiega il giudice Nunzio Sarpietro. Dopo la pronuncia della sentenza di non luogo a procedere per l'ex ministro dell'Interno, davanti al fascicolo che raccoglie gli atti di un'istruttoria durata sette mesi, il presidente dell'Ufficio gip-gup illustra a grandi linee i criteri che l'hanno portato a quella decisione: «La politica del ricollocamento in Europa è stata un obiettivo di tutti i governi, come ha testimoniato anche la ministra Lamorgese, e com' è dimostrato dall'attività della nostra diplomazia di cui abbiano acquisito ampia documentazione».

 

VIGNETTA DI OSHO SU SARPIETRO

Quindi Salvini non ha commesso alcun reato?

«Io ho ritenuto non sussistente alcuna violazione della normativa internazionale e nazionale. Salvini s' è attenuto alle convenzioni disponendo che venissero salvati i migranti in difficoltà e ritardando lo sbarco di due o tre giorni, facoltà concessagli da un provvedimento amministrativo del febbraio 2019».

 

 Perché dice che dispose il salvataggio dei migranti?

«Dagli atti risulta che fu il ministero dell'Interno a disporre il soccorso in acque internazionali dal momento che Malta non poteva o non voleva farlo. E sarebbe abbastanza strano che avesse preso questa iniziativa con l'intento di sequestrare quei migranti. Dopodiché il regolamento approvato nel febbraio 2019 gli consentì di trattenere le persone a bordo in attesa di definire il loro ricollocamento».

conte salvini

 

È quello che lei definisce il lavoro della diplomazia?

«Esattamente. Gli ambasciatori Massari e Benassi si sono subito messi al lavoro chiedendo collaborazione degli altri paesi dell'Unione, anche durante il fine settimana che per gli europei è sacro. Del resto lo stesso Conte l'ha detto chiaramente: appena c'era una nave in arrivo la diplomazia si attivava immediatamente per ottenere questo risultato».

 

Perché ha deciso di fare un'istruttoria così ampia e approfondita, nonostante la sua fosse soltanto un'udienza preliminare?

il giudice sarpietro beccato

 «Perché avevo sul mio tavolo la relazione del tribunale dei ministri che portava degli elementi di accusa contro Salvini, ma anche una memoria difensiva molto curata che contraddiceva quella ricostruzione. Lì io ho intravisto delle tracce di non colpevolezza dell'imputato che ho ritenuto necessario approfondire, e così ho fatto. Fino ad arrivare alla mia determinazione».

 

Ma in questo modo ha quasi celebrato un processo, andando oltre i confini dell'udienza preliminare...

«No, perché l'articolo 422 del codice di procedura penale prevede espressamente la possibilità di integrare l'attività istruttoria quando questa può dimostrare l'estraneità dell'imputato al reato contestato. Ed è esattamente ciò che è accaduto. Gli approfondimenti svolti mi hanno convinto che in un eventuale dibattimento non potesse uscire nulla di più di ciò che è emerso, e dunque ho pronunciato la sentenza di proscioglimento».

salvini conte di maio

 

 L'ha fatto anche perché era consapevole delle ricadute politiche della sua decisione?

«Quando è arrivato il fascicolo ci siamo riuniti con i giudici della Sezione e abbiamo stabilito che fossi io a condurre l'udienza. Serviva un magistrato di esperienza, con l'autorevolezza derivante dalla carica di presidente della Sezione e con le spalle abbastanza larghe per reggere l'impatto che ci sarebbe stato sull'opinione pubblica e sul sistema politico. È stata una decisione di opportunità condivisa da tutti».

 

il giudice sarpietro infange le restrizioni

Nel frattempo a Palermo, per il caso Open Arms, Salvini è stato rinviato a giudizio.

«Non entro nel merito delle decisioni altrui, ma mi pare ci siano differenze fattuali che pongono i due episodi su piani diversi».

il giudice sarpietro pro conteDANILO TONINELLIsalvini toninellimatteo salvini, giuseppe conte e i nutella biscuit

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...