goffredo bettini massimo dalema matteo renzi antonio panzeri

“D’ALEMA SI È DIMESSO DA OGNI INCARICO PUBBLICO. RENZI È UN CAPO DI PARTITO E SENATORE” – GOFFREDO BETTINI SUL QATARGATE CASCA DAL PERO E DICE DI ESSERE “AMAREGGIATO”: “IL PD È ANCORA SANO NEL SUO COMPLESSO, MA DEVE RIMUOVERE OGNI APOLOGIA DELL'ESISTENTE, CHE PREMIA IL DENARO CHE DÀ LA FORZA E LA FORZA CHE DISPREZZA E SCHIACCIA LA DEBOLEZZA" – LA STRENUA DIFESA DEL SUO IDOLO, GIUSEPPE CONTE, E IL CONGRESSO DEL PD: “ELLY SCHLEIN LA AVVERTO PIÙ VICINA. BONACCINI È UN OTTIMO AMMINISTRATORE. IL PROBLEMA DEL PD È POLITICO. SUL GRUPPO DIRIGENTE NON SI PUÒ FARE DI TUTTA UN'ERBA UN FASCIO. SAREBBE PURA DEMAGOGIA ‘ROTTAMATRICE’…”

goffredo bettini foto di bacco

Estratto dell’articolo di Stefano Cappellini per “la Repubblica”

 

Goffredo Bettini, molti elettori di sinistra sono sotto shock. Esponenti progressisti con sacchi di banconote in casa.

"Sono molto amareggiato. La sinistra è permeabile all'incursione dell'affarismo perché se si affievolisce una critica rispetto ai valori dominanti, al mito della ricchezza, del lusso, del successo a tutti i costi, e ci si stacca da chi fatica a vivere, le difese si possono allentare".

 

giuseppe conte goffredo bettini foto di bacco

Il timore di molti è che sia solo l'inizio: è difficile pensare che Panzeri sia un caso isolato.

"Le responsabilità penali sono sempre individuali e vanno giudicate nella loro specificità, non gettate in un calderone che travolge tutto. Alcuni indagati sono stati colti in flagrante, con un mucchio di contanti in casa. Altri, come Cozzolino, allo stato attuale non sono neppure indagati, eppure sono finiti nei titoli dei giornali come malfattori. Aspettiamo il lavoro degli inquirenti".

 

Il Pd può dirsi estraneo?

GOFFREDO BETTINI MASSIMO DALEMA

"Il Pd è ancora sano nel suo complesso, ma deve rimuovere ogni apologia dell'esistente, che premia il denaro che dà la forza e la forza che disprezza e schiaccia la debolezza".

 

Giusto parlare di questione morale? O rischia di essere fuorviante? Forse si ruba e si fanno affari opachi anche perché non c'è più alcuna bussola politica.

"C'è un intreccio tra questione morale e questione democratica, come pensava Berlinguer. Se la rappresentanza si fa incerta, il Parlamento decide e controlla sempre di meno, i poteri sono sbilanciati, le lobby economiche debordano, le decisioni si assumono in cerchie ristrette, opache, nascoste, i partiti sono delegittimati e ridotti a scheletri di potere, è del tutto chiaro che hanno buon gioco gli interessi economici. Finisce il comando della politica e inizia la "festa" del puro profitto".

ANTONIO PANZERI

 

[…] Politica, affari e lobbismo. Due ex leader dem ed ex presidenti del Consiglio, Renzi e D'Alema, sono oggi anche consulenti e uomini d'affari. Tutto legale, eppure discutibile.

"Sono casi diversi, anche se entrambi permessi dalla legge. D'Alema si è da tempo dimesso da ogni incarico pubblico e svolge ruoli di consulenza con contratti regolari che finanziano anche le sue attività editoriali e di studio. Renzi è un capo di partito e senatore".

 

[…] A proposito di alleanze, che senso ha alle regionali l'intesa Pd-5S in Lombardia, dove peraltro rischia di servire a poco, e non nel Lazio dove c'era già un accordo di governo?

"Nel Lazio rompere l'alleanza che governava è stato un atto di irresponsabilità. Si trattava semplicemente di continuare l'esperienza virtuosa di Zingaretti".

goffredo bettini andrea orlando foto di bacco

 

L'alleanza l'ha rotta Conte, di cui lei è un noto estimatore. Molti lo considerano l'esempio del più vieto trasformismo. E a sinistra l'avete sdoganato voi.

"Conte è stato contestato, disprezzato e insultato. Ha le sue debolezze, ma ha governato bene l'Italia per un anno e mezzo insieme al Pd. Ha commesso un errore nel far cadere Draghi, noi abbiamo fatto l'errore di rompere subito dopo ogni possibilità di dialogo. Ora il M5S fa una corsa solitaria. Può guadagnare qualche voto, ma indebolisce ogni possibile alternativa alla destra".

 

MATTEO RENZI GOFFREDO BETTINI

Vede il rischio che il Pd, per riconquistare gli elettori passati a votare per forze populiste di destra o di sinistra, insegua quel modello?

"Toccare e attraversare il popolo sono il contrario del populismo. Sono le condizioni per una politica umana, non sopraelevata rispetto alle persone. I leader populisti, al contrario, si sostituiscono al popolo. Pretendono di esserne la sola voce e lo privano di sovranità".

 

Che cosa le piace e cosa no dei due candidati principali al congresso Pd, cioè Elly Schlein e Stefano Bonaccini?

"Elly Schlein l'avverto più vicina nella lettura critica del modello di sviluppo. Bonaccini è un ottimo amministratore e rivendica una radice storico-popolare che certamente non mi è estranea".

 

ELLY SCHLEIN

Può essere Gianni Cuperlo il candidato della sinistra dem?

"Cuperlo è un dirigente e un intellettuale di prim'ordine. La sinistra del Pd, che da anni svolge una battaglia concreta e coraggiosa, poteva esprimere una propria candidatura. Temo sia troppo tardi".

 

C'è chi dice che nel Pd il problema, prima che ancora che di linea politica, è la credibilità di tutto il gruppo dirigente storico. Quindi anche la sua.

"Il problema del Pd è politico. Sul gruppo dirigente non si può fare di tutta un'erba un fascio. Sarebbe pura demagogia "rottamatrice". Ciascuno ha la sua storia e le sue responsabilità. Per quanto riguarda me, ho influenzato alcune fasi della sinistra, come la nascita del Conte II, in altre sono rimasto appartato. Non cerco nulla se non continuare con passione a trasmettere qualcosa alle nuove generazioni".

ABDERRAHIM ATMOUN - FRANCESCO GIORGI - ANTONIO PANZERI

 

[…] Nel suo libro lei deplora appunto il fatto che la sinistra abbia lasciato sotto le macerie del muro di Berlino anche parte della sua identità e dei suoi valori. Ha nostalgia del comunismo?

"Al contrario. La consapevolezza degli errori ed orrori del socialismo realizzato poteva essere l'occasione di rilanciare i valori di liberazione umana, di giustizia, di ascesa dei diseredati. Questo non è accaduto. Hanno vinto le ideologie neoliberiste e a noi è rimasta solo la possibilità di andare talvolta al governo.

 

goffredo bettini a mezzora in piu 1

Abbiamo salvato l'Italia, la democrazia e l'economia, ma abbiamo perso di vista i processi "terragni" e la vita concreta delle persone. Superare questa condizione non è nostalgia del comunismo, ma il ritorno ad un necessario conflitto riformatore e democratico. Per quanto riguarda la nostalgia, la considero un sentimento potente che spinge ad agire. Non riguarda quasi mai ciò che hai vissuto, ma ciò che avresti voluto vivere e non ti è stato concesso. È il rovello che induce a tentare, e ancora tentare, una vita migliore".

GOFFREDO BETTINI

giuseppe conte alle agora di bettini

giuseppe conte claudio mancini roberto gualtieri antonella melito andrea orlando andrea riccardi norma rangeri goffredo bettini agnese pini giuseppe conte foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...