donald trump mike pompeo qassem soleimani ursula von der leyen giuseppe conte

“L’AMERICA HA SALVATO DELLE VITE ANCHE IN EUROPA” - IL SEGRETARIO DI STATO MIKE POMPEO NON È MOLTO CONTENTO DELLO SCARSO ENTUSIASMO DEI LEADER DEL VECCHIO CONTINENTE RISPETTO AL BLITZ CHE HA UCCISO SOLEIMANI - L’EUROPA TANTO PER CAMBIARE È DIVISA E INFATTI È STATA PRATICAMENTE SILENTE SUL RAID. È UN REMAKE DI UN FILM GIÀ NOTO DALL’INVASIONE DELL’IRAQ DEL 2003 – VIDEO

 

 

 

mike pompeo

Federico Rampini per “la Repubblica”

 

La tensione Usa-Iran apre una nuova crisi nell' Alleanza atlantica. Il segretario di Stato, Mike Pompeo, lo dice esplicitamente: nel momento del pericolo l' America non si sente abbastanza appoggiata dagli alleati. «Gli europei - dice Pompeo in un' intervista alla tv Fox News, nella quale elogia invece i partner in Medio Oriente - non sono stati d' aiuto come speravo potessero essere. I britannici, i francesi, i tedeschi devono capire che ciò che gli americani hanno fatto, ha salvato delle vite anche in Europa.

 

mike pompeo e giuseppe conte 1

Qassem Soleimani e i Guardiani della rivoluzione hanno condotto campagne d' omicidi in Europa. Chiediamo a tutti nel mondo di appoggiare ciò che gli Stati Uniti stanno tentando di fare, per far sì che l' Iran si comporti come una nazione normale».

 

il corpo di qassem soleimani

L' uccisione del generale Soleimani si aggiunge così al lungo contenzioso che avvelena i rapporti nella Nato. Da quando è alla Casa Bianca, Donald Trump martella gli alleati accusandoli di essere dei parassiti della sicurezza, perché spendono troppo poco per la difesa e scaricano l' onere sul contribuente americano.

 

qassem soleimani

Trump non ha esitato a colpire gli europei con i dazi, alla stregua di quel che ha fatto con i cinesi. Lo stesso dossier iraniano era già causa di divergenze serie: Trump ha stracciato in modo unilaterale quell' accordo nucleare voluto da Barack Obama e di cui erano co-firmatari anche Germania Francia Regno Unito (oltre a Russia e Cina).

 

mike pompeo e ursula von der leyen

Dopodiché gli Usa hanno varato sanzioni contro Teheran che, come di consueto, hanno valenza extra-territoriale. Benché illegali dal punto di vista dell' Unione europea, quelle sanzioni possono colpire aziende italiane o tedesche o francesi che conducano affari con l' Iran (perfettamente legittimi per l' Europa, ma vietati da Washington).

hafiz al assad con jacques chirac

 

Le ultime accuse di Pompeo colpiscono un' Europa divisa su quasi tutto: anche sulla linea da tenere riguardo all' uccisione del generale Soleimani. Parigi e Londra avrebbero frenato su una condanna esplicita che stava per partire da Bruxelles. Visto dagli Stati Uniti, questo è l' ennesimo remake di un film stranoto. L' Europa che si dissocia dagli Stati Uniti sul Medio Oriente, e al tempo stesso si spacca al proprio interno: è esattamente quel che accadde 17 anni fa. Anno 2003, invasione dell' Iraq voluta da George W. Bush.

COLIN POWELL E GEORGE W BUSH

 

MIKE POMPEO E LUIGI DI MAIO

Anche allora scoppia una seria crisi dentro l' Alleanza atlantica perché l' asse franco-tedesco si dissocia dalla guerra americana. Jacques Chirac e Gerhard Schroeder rompono la solidarietà e la loro defezione è una sfida aperta a Bush. Però altri europei scelgono la strada opposta. Anzitutto c' è il premier laburista britannico Tony Blair che abbraccia la linea Bush e ne diventa un fautore zelante. Scelgono una linea filo-americana anche il governo Berlusconi e quello di Aznar in Spagna.

tony blair george bush

 

donald rumsfeld

Più in generale il segretario Usa alla Difesa nell' Amministrazione Bush, Donald Rumsfeld, parla allora di un contrasto tra «vecchia e nuova Europa», infilando un cuneo nelle divisioni tra alcuni soci fondatori dell' Ue pacifisti a oltranza, e paesi dell' Est come la Polonia e i Baltici molto più vicini alle posizioni americane. Un saggio del politologo Robert Kagan lancia la metafora per cui «gli americani vengono da Marte e gli europei da Venere». Gli americani vivono nel mondo della dura storia, della realpolitik, una giungla popolata di belve feroci, mentre gli europei sognano di essere in un giardino dell' Eden dove la loro «superpotenza erbivora" » può esercitare un soft power tutto basato su regole e valori.

DONALD TRUMP MIKE POMPEO

 

jacques chirac

Il 2003 è una delle crisi più gravi nel rapporto tra le due sponde dell' Atlantico, ma non è l' unica né la prima. All' origine ci fu il 1956, il disastro di Suez, quando Inghilterra e Francia si lanciarono in una guerra contro l' Egitto di Nasser e vennero stoppate dal presidente repubblicano Dwight Eisenhower. È dunque la regola, non un' eccezione: sul Medio Oriente non è mai esistito un vero allineamento d' interessi fra l' America e l' Europa (quest' ultima a sua volta divisa soprattutto per gli opposti obiettivi di potenze ex coloniali come Francia e Regno Unito).

 

mike pompeo benjamin netanyahumohammed bin salman

Le divergenze sono geopolitiche e geoeconomiche, anche se si preferisce ammantarle di grandi principi. L' uccisione del generale Soleimani non sfugge alla regola. Alcuni progressisti americani, come Bret Stephens sul New York Times , ricordano agli europei che quel capo militare era un criminale plurimo, noto per le sue convergenze con Al Qaeda, responsabile di stragi terroristiche in cui persero la vita anche cittadini occidentali, e dell' eliminazione di almeno uno statista straniero, il premier libanese Hariri.

gli iracheni festeggiano per l'uccisione di soleimani 1qassem soleimaniali khamenei bacia qassem soleimaniali khamenei muqtada al sadr e qassem soleimaniuna delle auto del convoglio di qassem soleimani 1proteste in iran contro l'uccisione di soleimaniuna delle auto del convoglio di qassem soleimani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA