christine lagarde vitor constancio giorgia meloni

“L’ITALIA È SOTTO SORVEGLIANZA DA PARTE DEI MERCATI, DEVE MANTENERE UNA POLITICA DI BILANCIO PRUDENTE” – L’EX VICEPRESIDENTE DELLA BCE, VITOR CONSTANCIO, FA CAPIRE CHE, SE IL FUTURO GOVERNO SI SMARCA TROPPO DALL’AGENDA DRAGHI, LA BCE CHIUDERÀ I RUBINETTI DELLO SCUDO ANTI-SPREAD: “IL RISCHIO DI UNA CRISI DEL DEBITO? TUTTO DIPENDE DALLE POLITICHE DEL GOVERNO. SE RISPETTERANNO LE CONDIZIONI DEL NEXT GENERATION EU, LO STRUMENTO ANTI-FRAMMENTAZIONE SARÀ SUFFICIENTE” (ECCO SPIEGATE LE DICHIARAZIONI RASSICURANTI DELLA MELONI A “REUTERS”)

Marco Bresolin per “La Stampa”

 

VITOR CONSTANCIO

L'ombrello della Bce proteggerà l'Italia dalla speculazione dei mercati, ma solo se il prossimo governo attuerà politiche di bilancio prudenti e rispetterà gli impegni presi con Bruxelles nel quadro del Recovery Plan.

 

Diversamente la fine anticipata del governo Draghi potrebbe trasformarsi in un «suicidio» per l'economia italiana. La pensa così Vítor Constâncio, l'economista portoghese che è stato vicepresidente della Bce proprio durante la presidenza Draghi.

 

CHRISTINE LAGARDE JEROME POWELL

Per Constâncio è «alta» la probabilità di una recessione nell'Eurozona a partire dall'ultimo trimestre del 2022, soprattutto per la crisi energetica che rischia di lasciare Italia e Germania senza gas e che al momento già grava su famiglie e imprese. Proprio per questo, secondo l'economista, sarebbe rischioso alzare i tassi d'interesse dello 0,75% nella prossima riunione dell'Eurotower, come vorrebbero i «falchi» sulla scia delle decisioni prese dalla Federal Reserve.

 

A luglio la Bce ha alzato i tassi d'interesse dello 0,5%: si aspetta un intervento simile a settembre? Crede che sia giustificato?

«Si inserisce nella logica dell'attuale ciclo di rialzi dei tassi, che a mio avviso dovrebbero risalire al livello finale dell'1,5%. Venerdì, dopo il discorso da falco del presidente della Fed, le voci di mercato hanno accennato alla possibilità di un aumento dello 0,75: sarebbe un errore rischioso.

 

fabio panetta e christine lagarde

L'inflazione in Europa è diversa da quella statunitense in quanto è molto meno guidata dal lato della domanda, l'unica causa che la politica monetaria può influenzare. Tuttavia, la politica monetaria deve contribuire a limitare i fattori interni dell'inflazione, in particolare la diffusione della psicologia dell'inflazione che consente alle imprese di esagerare gli aumenti di prezzo. In alcuni settori si possono anche sospettare abusi legati a sovrapprezzi».

 

Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, ha detto che la Banca centrale europea nel prendere le prossime decisioni dovrà tenere in considerazione anche l'ipotesi di una recessione: si tratta di un rischio reale?

VITOR CONSTANCIO

«C'è l'elevata possibilità di una recessione in Europa, a partire dal quarto trimestre. I prezzi dell'energia continuano a provocare una riduzione della domanda, e la minaccia di un razionamento in Germania sarebbe un fattore importante nella più grande economia dell'Eurozona.

 

L'inflazione indotta dal lato dell'offerta induce di per sé tali effetti della domanda, che aiutano a contenere le cause interne dell'inflazione. La politica monetaria deve tenerne conto ed è per questo che limiterei il valore finale del tasso di riferimento all'1,5% entro il primo trimestre dell'anno prossimo. Tutte le previsioni internazionali indicano una forte decelerazione dell'inflazione, che entro la fine del prossimo anno non dovrebbe essere molto lontana dall'obiettivo del 2 per cento».

CHRISTINE LAGARDE

 

Cosa dovremmo temere di più: una crisi nelle forniture di gas o l'attuale crisi legata al prezzo dell'energia?

«Entrambe sono pericolose, ma la cosa peggiore sarebbe una combinazione delle due qualora la Russia tagliasse completamente la fornitura di gas e la Germania e l'Italia non fossero in grado di trovare alternative in tempo».

 

Con quali strumenti dovrebbero intervenire le autorità europee?

«Sono già stati utilizzati diversi strumenti, dagli sgravi fiscali sull'energia ai trasferimenti di reddito verso segmenti più deboli della popolazione.

 

Anche la politica solidale di condivisione dei risparmi nei consumi di energia è stata una buona iniziativa. In questo momento, l'attenzione dovrebbe concentrarsi sull'accelerazione della costruzione di impianti per consentire le importazioni di gas liquido. La realizzazione del gasdotto dalla penisola iberica all'Europa centrale ora è una priorità».

 

christine lagarde con mario draghi

La Bce ha annunciato uno strumento anti-frammentazione, il cosiddetto "scudo anti-spread", ma con alcune chiare condizioni da rispettare per poterne usufruire: è un messaggio per il prossimo governo italiano?

«Le condizioni sono del tutto comprensibili e meno impegnative rispetto ai programmi precedenti.

 

Inoltre le vecchie possibilità di intervento a sostegno dei Paesi membri continuano ad essere presenti, in caso di necessità. I mercati hanno compreso il messaggio della determinazione europea a difendere la stabilità dell'Unione monetaria, e infatti gli spread sono stati contenuti.

 

christine lagarde 1

Naturalmente, tutti gli Stati membri devono fare la loro parte per stabilizzare le proprie economie. L'Italia non fa eccezione: essendo sotto sorveglianza da parte dei mercati, deve mantenere una politica di bilancio prudente».

 

Come riportato dal Financial Times, gli hedge fund stanno scommettendo contro l'Italia: quanto è reale il rischio di una crisi legata al debito?

«Tutto dipende dalle politiche del governo italiano, se rispetteranno le regole europee di bilancio e le condizioni per utilizzare la notevole quantità di denaro fornita dal programma europeo Next Generation Eu, che rappresenta un contributo cruciale alla crescita economica.

comizio di giorgia meloni dopo il voto al senato su draghi 3

 

In tal caso, lo strumento anti-frammentazione della Bce sarà sufficiente a contenere i tentativi di destabilizzare il mercato obbligazionario italiano».

 

Porre fine al governo Draghi prima di questo "autunno caldo" rischia di trasformarsi in un "suicidio" per l'economia italiana?

«Il rischio c'è, ma spetta al prossimo governo evitare che si materializzi».

christine lagarde 1

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…