roberto vannacci matteo salvini

“L’OBIETTIVO DELLA LEGA ALLE EUROPEE? UN VOTO IN PIÙ DELLE POLITICHE E VANNACCI SARÀ SUL PODIO DEI PIU’ VOTATI” - SALVINI: “TRUMP? CONFIDO CHE POSSA TORNARE ALLA CASA BIANCA, RIPORTANDO PACE A PARTIRE DAL MEDIO ORIENTE.  LE DISTANZE CON TAJANI? DICIAMO CHE SONO SORPRESO DA ALCUNE POSIZIONI DI FORZA ITALIA, CHE PURTROPPO IN EUROPA HA SPESSO VOTATO COI SOCIALISTI E CON GLI ECO-ESTREMISTI PIUTTOSTO CHE CON LA LEGA O IL CENTRODESTRA - SE QUALCHE PARTITO DI CENTRODESTRA PREFERISCE IL BELLICISTA MACRON ALLA RAGIONEVOLE LE PEN È UN GROSSO PROBLEMA”

Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI

«La grande e bella sorpresa di queste elezioni sarà la Lega». Matteo Salvini è sul palco di piazza Santi Apostoli a Roma con Roberto Vannacci e sente «una buona aria». Poco prima, parla con il Corriere con cui fissa l’obiettivo: «Un voto più che alle politiche».

 

La premier Meloni ha detto che se «oggi si parla di diplomazia è perché prima abbiamo aiutato l’Ucraina, altrimenti ora avremmo una nazione invasa e una guerra più vicina». È d’accordo?

roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

«Certo. E infatti la Lega ha sempre sostenuto tutti i provvedimenti per consentire all’Ucraina di difendersi. Però attenzione: oggi troppi leader europei, a partire da Macron e Scholz, parlano con leggerezza di attacchi in Russia. Così si rischia di spalancare le porte alla Terza guerra mondiale.

 

Abbiamo il dovere di rispettare la Costituzione e il buonsenso, evitando aggressioni militari contro Mosca. Ieri anche il presidente Biden ha espresso questo orientamento e ne sono confortato, perché è quello che la Lega ha detto da tempo. Peccato che io sia stato vittima di insulti e accuse di ogni tipo, ma il tempo è galantuomo».

trump salvini

 

La presidente del Consiglio ha anche ribadito la necessità di sostenere Kiev soprattutto nella difesa aerea.

«Confermo. Un conto è consentire all’Ucraina di difendersi, […] un altro è attaccare la Russia, avvicinando una guerra mondiale nucleare che sarebbe la fine del mondo».

 

Lei mercoledì ha parlato con Donald Trump. Non è un’interlocuzione delicata visto che giovedì prossimo si apre il G7 da noi in Puglia con il presidente Biden?

«Direi di no, si tratta dell’ex presidente degli Stati Uniti, nonché ricandidato e probabile vincitore: confido che possa tornare alla Casa Bianca, riportando pace a partire dal Medio Oriente. Mi ha ringraziato per la solidarietà dopo le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto. Il ricordo della persecuzione che ha subito Silvio Berlusconi per trent’anni è ancora drammaticamente vivo, in me e in tanti italiani».

 

matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

La sua alleata Marine Le Pen ha appena annunciato ricorso alla Corte di Giustizia contro il patto sull’immigrazione che il governo italiano e il ministro Piantedosi rivendicano come un successo. Nulla di strano?

«Di strano c’è solo questa Europa incapace di fermare l’immigrazione a monte, trattando coi paesi africani, e incerta perfino nella redistribuzione dei clandestini che arrivano troppo spesso solo in Italia. Ribadisco il concetto: gli sbarchi vanno fermati […]».

 

Ma le dissonanze che emergono la mantengono fiducioso sulle possibilità di successo del suo progetto, il centrodestra italiano unito in Europa?

silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

«Certamente sì, è una occasione storica e non mi rassegno: se qualche partito di centrodestra preferisce il bellicista Macron alla ragionevole Le Pen è un grosso problema.

Berlusconi ci ha insegnato che il centrodestra vince se unito e determinato».

 

Visto che ci siamo: fissi lei l’asticella del successo della Lega alle elezioni europee…

salvini le pen

«Un voto in più rispetto alle ultime Politiche. Tanta gente che non ci aveva votato nel 2022 rimproverandoci il governo Draghi con Pd e 5Stelle, sabato e domenica mi dice che ci voterà perché sull’idea di Europa che sarà abbiamo le idee più chiare di altri».

 

Fissi l’asticella anche per il generale Vannacci...

«Sarà sul podio dei più votati in tutta Italia».

 

Lei ha appena presentato il piano «salva-casa». Le opposizioni parlano di condono, ma anche Forza Italia ha detto che vigilerà perché non siano premiati i furbi.

«Tranquillizzo tutti: non si tratta di un condono che sanerà le ville con piscine abusive in riva al mare. Puntiamo a sistemare […] piccole irregolarità interne alle case […] le lievi difformità, che magari sono ereditate dagli attuali proprietari. […]».

 

MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI

Le distanze con Forza Italia però paiono sempre più frequenti. È una sensazione?

«Diciamo che sono sorpreso da alcune posizioni di Forza Italia, che purtroppo in Europa ha spesso votato coi socialisti e con gli eco-estremisti piuttosto che con la Lega o il centrodestra».

 

Dica la verità: le sortite di Claudio Borghi sulle dimissioni di Mattarella nella Festa della Repubblica erano concordate per fare un po’ di show?

«Nessuno show. Abbiamo sottolineato che il 2 giugno è la Festa della Repubblica italiana e quindi della nostra sovranità nazionale, dei nostri imprenditori e lavoratori che alla “sovranità europea” hanno già ceduto anche troppo. […]». […]

giorgia meloni silvio berlusconi matteo salvini antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

 

salvini le pen

roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?