matteo salvini e luca morisi

“E’ UN PROCESSO POLITICO A 5 GIORNI DAL VOTO" – SALVINI PARLA DI GIUSTIZIA A OROLOGERIA (IN EFFETTI, LA PERQUISIZIONE E’ AVVENUTA A META’ AGOSTO, IL CASO E’ SCOPPIATO NELLA SETTIMANA CHE PRECEDE IL VOTO) – “È UN ATTACCO A ME E ALLA LEGA BASATO SULL'EVENTUALE ERRORE PRIVATO DI UNA PERSONA” – NELL’INNER CIRCLE DI SALVINI SI TEME LA TENAGLIA GIUDIZIARIA E POLITICA, E PER GIORGETTI CIRCOLA GIÀ IL SOPRANNOME DI “GIANFRANCO FINI”…

Alberto Mattioli e Chiara Baldi per "la Stampa"

 

matteo salvini e luca morisi 5

Altro che «di Lega ce n'è una sola». Ormai è evidente che non soltanto sono due, ma anche che polemizzano fra loro. In tournée elettorale a Milano, fra la moschea abusiva e il quartiere degradato, Matteo Salvini, molto nervoso, passa al contrattacco. Sul caso Morisi, parla di «mostro sbattuto in prima pagina. È un attacco gratuito, e a cinque giorni dal voto. Si sta imbastendo un processo politico a me e alla Lega basato sull'eventuale errore privato di una persona».

 

E poi, senza nominarlo ma a muso duro, risponde a Giancarlo Giorgetti che nell'intervista alla Stampa aveva fatto un endorsement per Carlo Calenda a Roma: «Io penso che a Roma Michetti abbia la competenza e la preparazione giusta per ripartire dalle periferie, non dal salotto di Calenda». No anche all'idea di Giorgetti di mandare Draghi al Quirinale: «A differenza di altri, io non tiro per la giacchetta né Draghi né Mattarella. È una mancanza di rispetto nei loro confronti».

 

matteo salvini e luca morisi 4

E poi naturalmente fa dell'ottimismo obbligato in vista delle amministrative, sulle quali invece le previsioni sono pessime: «Finirà cinque a zero, se va bene quattro a uno», prevedono nel partito. Già, la Lega. È sotto choc, perché l'ultimo partito leninista non è abituato al pubblico deflagrare delle sue risse interne. L'ordine di scuderia è di non parlare con i giornalisti.

 

Ma fra loro i salviniani temono l'«accerchiamento», la tenaglia giudiziaria e politica, e per Giorgetti circola già il soprannome di «Gianfranco Fini». Anzi, c'è proprio chi il paragone l'attribuisce allo stesso Salvini: «Giorgetti si è messo a fare il Fini della Lega», insomma sarebbe pronto a sacrificare il segretario populista ai poteri forti.

 

matteo salvini e luca morisi 2

All'epoca, fra Fini e Berlsconi finì malissimo, con il «Che fai, mi cacci?» del primo al secondo e poi sì, Fini fu cacciato davvero. Nella Lega, nessuno pensa a un finale così drammatico, anche se descrivono Salvini ferito, anche personalmente, dalle prese di posizione del ministro. Insomma, potrebbe essere lui a passare al contrattacco e a isolare chi gli fa la fronda. «Più mi attaccano e più mi danno forza. Io non mollo e non mollerò mai», ripete Salvini, ed è chiaro che non si riferisce soltanto agli avversari esterni.

matteo salvini e luca morisi 1

 

«Scusate, ma quelli dell'"avete tradito, siete parte del sistema" si stanno rendendo conto di cosa stanno facendo a Salvini o no? Altro che parte del sistema», tuona su Twitter Claudio Borghi. Dall'altra parte, persone vicine a Giorgetti spiegano che il ministro non aveva idea che stesse per esplodere la vicenda di Morisi e che, se l'avesse saputo, mai avrebbe rilasciato un'intervista così incendiaria. In realtà, e questo nella Lega lo sanno tutti, al momento un leader di ricambio non c'è.

matteo salvini e luca morisi 3

 

«Benissimo i contatti con il mondo del potere, le banche, l'imprenditoria - spiega un deputato salviniano con chiaro riferimento a Giorgetti - ma alla fine chi prende i voti è Matteo». «La Lega? Per novantanove militanti su cento ha il volto di Salvini», diceva ieri l'altro il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. E se il segretario torna a escludere un congresso, una strada per garantire maggiore collegialità potrebbe essere quella di una segreteria politica ristretta, non più di cinque o sei persone, ma di peso, che condividano la responsabilità delle scelte, invece di quella pletorica di una trentina di membri che c'è adesso. In attesa di sviluppi, si apre però un nuovo fronte interno, stavolta fra Salvini e i governatori, in questi giorni molto attenti a non dire una parola di troppo, anzi a non dire nulla.

giancarlo giorgetti e matteo salvini 2

 

Oggetto del distinguo, macroscopico, l'aumento delle capienze, con percentuali diverse, deciso dal governo per musei, cinema, teatri e impianti sportivi. Per il leghista Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli e presidente della conferenza Stato-Regioni, «è una decisione equilibrata, che ridà ossigeno al mondo dello spettacolo e della cultura, coniugando le esigenze della ripresa con le regole basilari della prevenzione». Per il suo segretario, invece, non è affatto così.

 

«Cosa impedisce una riapertura al cento per cento con Green Pass e mascherine per cinema e teatri - sbotta Salvini -? Chiedetelo a chi dice di no, chiedetelo o a Draghi o a Speranza», e poi propone di «riaprire tutto per tutti», comprese le discoteche da sempre care al suo cuore. Insomma, anche sulla pista da ballo la Lega raddoppia.

MATTEO SALVINI E LUCA MORISIgiancarlo giorgetti e matteo salvini 1salvini morisi garibaldiLUCA MORISI E MATTEO SALVINI

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT