matteo salvini contestato in polonia con la maglietta di putin

“SALVINI IN RUSSIA? CON PUTIN CI PARLA DRAGHI” - DI MAIO RIMETTE IN RIGA IL LEGHISTA CHE SOGNAVA DI VOLARE A MOSCA E LO SFOTTE, RIEVOCANDO LA SPERNACCHIATA RICEVUTA AL CONFINE CON L'UCRAINA QUANDO SI LANCIO’ IN UN’INIZIATIVA “PACIFISTA”: “IL VIAGGIO A MOSCA NON È UN TEMA DA TOUR ESTIVO. E DOPO LA PERFORMANCE DELLA TRASFERTA IN POLONIA, FORSE ANDARE ANCHE IN RUSSIA…”

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

SALVINI PUTIN CONTE DI MAIO

«Salvini? Io non ho detto proprio niente...». Luigi Di Maio scende dal palco, sfoggia sorrisi per i selfie e poi, davanti alle telecamere, finge di ridimensionare l'attacco appena sferrato al leader della Lega: «Con Putin ci parla Draghi». Cinque parole che sono un muro alto così e rendono pubblica l'irritazione della Farnesina riguardo al progetto del leader della Lega di recarsi a Mosca. Adesso Matteo Salvini frena e forse il piano è già fallito, ma al ministero degli Esteri tutti sanno che emissari leghisti si sono rivolti all'ambasciata russa a Roma, per chiedere i visti necessari al viaggio.

LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI

 

Al Forum in Masseria l'ex leader del M5S è stato invitato per parlare di Pnrr ed energia, ma il caso politico del giorno è il viaggio a Mosca di Salvini e Vespa chiede al ministro se il leader della Lega avesse informato il governo. Di Maio è secco: «No, nessuno sapeva nulla, né alla Farnesina, né a Palazzo Chigi». Lui lo ha saputo venerdì pomeriggio, quando la notizia ha iniziato a rimbalzare sui siti. «Non voglio fare la morale a nessuno», premette Di Maio. Poi però bacchetta: «Consiglio molta prudenza».

 

la figura di merda di Matteo Salvini in Polonia

E quasi sfotte, rievocando l'infelice iniziativa «pacifista» di Salvini al confine con l'Ucraina: «Il viaggio a Mosca non è un tema da tour estivo. E dopo la performance della trasferta in Polonia, forse andare anche in Russia». Dietro le battute e la presa di distanza plateale di Di Maio c'è la condanna politica e diplomatica dell'iniziativa del segretario leghista.

 

Mosca ha aggredito Kiev e se il leader di un partito di governo mette in agenda una visita all'aggressore non può dimenticare che non parte a titolo personale, ma «rappresenta le istituzioni e tutto il Paese». In un momento «così delicato» insomma bisogna pensare «alla postura generale dell'Italia» rispetto allo scenario di guerra e non è proprio il caso di assumere iniziative individuali: «La vicenda ucraina richiede a ciascuno di noi un senso di responsabilità ulteriore».

guerini

 

La lezione è servita e la scelta di Palazzo Chigi è il no comment. Scavalcare il capo del governo impegnato in un delicato tentativo di mediazione con Putin sarebbe un problema grave e serio, eppure Draghi ha ritenuto di non ufficializzare la sua sorpresa, da molti descritta come «irritazione e sconcerto». La missione era stata programmata come segreta per cui il capo del governo non era stato informato, né i suoi collaboratori confermano telefonate tra i due dopo che il progetto di Salvini è trapelato.

 

Di certo però anche la presidenza del Consiglio si è mossa per farlo ragionare e convincerlo a rinunciare, come anche qualche leghista che conta gli ha suggerito di fare.

letta salvini

Nemmeno l'ambasciata italiana a Mosca era stata avvertita e alla Farnesina ancora si respirano freddezza e stupore.

 

L'impressione è che la missione sia naufragata, tanto che il ministro della Difesa Lorenzo Guerini evita di commentare «ipotesi di viaggi anche abbastanza improbabili». Fosse vero, per i vertici della diplomazia sarebbe un pericolo sventato. «Se Salvini dovesse recarsi a Mosca senza coordinarsi con il governo - è la valutazione di un alto funzionario - si rischierebbe un caso internazionale».

 

MATTEO SALVINI CONTESTATO IN POLONIA CON LA MAGLIETTA DI PUTIN

Per Enrico Letta è solo «una boutade», perché «in momenti drammatici le soluzioni si trovano con la serietà, non con il folclore». Salvini si dispiace, giura che lui sulla pace non molla ed ecco lo sberleffo di Carlo Calenda: «Piantala di dire ca...te, la guerra è una cosa seria e drammatica. Vai a baciare il caciocavallo, saluta le mucche sulla spiaggia e lascia lavorare gli adulti». A Manduria, Di Maio ha parlato anche del rischio crisi di governo: «Un Papeete 2, la vendetta, ci costerebbe 200 miliardi di euro». Un altro schiaffo a Salvini e un avvertimento a Conte.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA