michele santoro giuseppe conte

“SE CONTE DECIDESSE DI FARE POLITICA E LASCIASSE IL GOVERNO DRAGHI, SAREI DISPOSTO A DARE UNA MANO” – BOOM! MICHELE SANTORO È PRONTO A SCENDERE (DI NUOVO) IN POLITICA AL FIANCO DI “GIUSEPPI”, MA SOLO SE SI STACCA DA “MARIOPIO” E DAL PD: “IN ITALIA MANCA LA SINISTRA, E NON È UN MISTERO, MA SI PUÒ RICOSTRUIRE UN'OFFERTA PLITICA INTORNO ALLA QUESTIONE DELLA GUERRA" - "SE LA LOGICA È QUELLA DI CASALINO, UNA ‘CASETTA NUOVA’ PER LA ‘MERCANZIA VECCHIA’, NON CI CASCA NESSUNO. NIENTE STAMPELLE AL PD. IO CI CREDO. CONTE È ARRIVATO IN POLITICA PER GENTILE CONCESSIONE, MA NON CI PUÒ RESTARE A LUNGO. O LA FA, LA POLITICA, O NON ESISTERÀ PIÙ”

michele santoro a laria che tira 4

Salvatore Merlo per “il Foglio”

 

“Da osservatore penso che manchi la sinistra in Italia, e non è un mistero. Ma non ho intenzione di sfruttare la mia popolarità per un blitz elettorale che non va da nessuna parte, ho una storia. E la tutelo”.

 

Però? “Però se Giuseppe Conte decidesse di fare politica, e non tattica, se lasciasse il governo di Mario Draghi per mettersi in gioco a sinistra e rischiare... allora sarei anche disposto a dare una mano”.

 

conte draghi grillo 4

Ha già fatto l’europarlamentare, Michele Santoro. Tanti anni fa. Ma questa forse è un’altra storia. Qui si parla di costruire un partito. Cosa dovrebbe fare adesso Conte? “Per i Cinque stelle il primo passo è riportare Beppe Grillo al fatto che ‘uno vale uno’, e cioè che anche lui vale uno.

 

I grillini dovrebbero passare dalla politica paternalistica, dalla sudditanza nei confronti di un padre padrone, a una forma di politica democratica. Che significa anche contendibile e aperta”.

 

GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI

Contendibile e aperta vuol dire  che potrebbe arrivare qualcuno e soffiargli via la poltrona, a Conte. Non è detto gli faccia piacere. “Eh, vabbè. Allora ciao. È finita. La politica si fa in un solo modo: con la passione. Assumendosi il rischio anche di perdere tutto. Ci devi credere”.

 

Dice così Santoro, mentre osserva il tramestio e i contorcimenti del Movimento cinque stelle e del suo leader che sfoglia la margherita: Draghi sì, Draghi no, Draghi sì... Negli ultimi mesi Santoro ha messo insieme idee e persone, ha organizzato dibattiti, incontri pubblici, preso posizione sulla guerra in Ucraina. Di forte contrarietà.

giuseppe conte e rocco casalino

 

 La stessa posizione di Conte, una piattaforma comune? “Finora sulla guerra lui, come altri, si è dedicato a una serie di ragionamenti dimezzati. Dice una cosa, però poi vota la risoluzione del governo sull’invio delle armi. Come se in realtà su questa enorme faccenda, che riguarda il nostro futuro, i rapporti tra l’Europa e l’America e il ruolo della Nato, lui non avesse un vero pensiero”.

 

Tattica? “Posizionamento. C’è una forte opinione pubblica contraria alla guerra? E allora io recito il ruolo di quello che è contrario alla guerra. Ma la questione è ben più complessa di un piccolo calcolo elettorale. Se pensi che la rotta del governo non sia giusta, devi impegnarti affinché il governo la cambi questa rotta.

 

mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev

Altrimenti non solo non ci credo io Michele Santoro, ma non ci crede nemmeno la gente. Conte non può  decidere di votare a favore dell’invio delle armi in Ucraina senza affrontare tutti i nuovi problemi che sono intervenuti nel frattempo, a partire dalla decisione di Biden sull’invio di missili a media gittata. O la scelta americana di spingere la Lituania a bloccare il passaggio delle merci russe. Non puoi votare a favore dell’invio delle armi senza discutere sul fatto che tutta la strategia, quella cui noi aderiamo pedissequamente, è dettata da Washington”.

 

Insomma Giuseppe Conte dà troppo spesso l’impressione di confondere politica e comunicazione, pensa Michele Santoro. “Diciamo che alimenta con forza  un sospetto, ovvero che il primo a non credere alle cose che dice sia proprio lui. Ma se non ci credi tu per primo, come puoi pretendere che ci credano gli altri?”.

 

conte letta

E’ vittima delle trovate di Rocco Casalino, la politica dell’istante: l’opportunismo comunicativo? “Ma certo. E’ un po’ come durante la pandemia. Conte comunicava su Facebook, come tutti ricordano. Faceva passare attraverso quel social media i messaggi istituzionali. Ovviamente alla fine ha raccolto qualche milione di follower pensando di poterli poi utilizzare successivamente a proprio vantaggio. Ma cosa ha ottenuto in realtà? Ha ottenuto che quando i suoi avversari hanno visto che coltivava un progetto politico, lo hanno fatto cadere subito. Bel risultato. Non si fa così. E’ sbagliato. Non so come dirlo. Fai politica quando agisci, quando incidi, quando accendi l’entusiasmo delle persone. Se fingi, si vede”.

 

michele santoro a laria che tira 6

Lunedì Conte incontrerà Mario Draghi. E l’aria che tira è quella di un altro appeasement leguleio, per così dire. “Probabilmente non succederà nulla. Ma se per caso Conte volesse dimostrare che ci crede a quello che dice, se per caso volesse provare a fare politica, allora, lo ripeto, la prima cosa da fare sarebbe liberarsi dall’incubo della variante Grillo. Mettersela alle spalle.

 

Chiudere con il grande comico inafferrabile, che a volte emerge dall’ombra per poi reimmergersi a seconda dei suoi sbalzi umorali. Questo periodo va chiuso. Altrimenti non si va avanti. La seconda cosa da fare sarebbe poi quella di uscire da questa coalizione di governo, perché è la condizione necessaria per poter svolgere un ruolo politico importante anche sulla questione della guerra.

GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO

 

E intorno alla questione della guerra si può ricostruire un’offerta politica a sinistra. Ma Conte deve dimostrare che ci crede veramente. Non come ha fatto con la risoluzione sull’invio delle armi”.

 

I piccoli partiti che stanno alla sinistra del Pd in effetti parlano molto bene di Conte. Forse sono gli unici a tenerlo in alta considerazione. Alcuni sperano sul serio che il capo del M5s faccia una specie di federazione della sinistra. In qualche modo se lo è augurato anche Pier Luigi Bersani. “Assomiglia anche a quello che dico io. Al netto della parola ‘federazione’, che mi fa inorridire”.

michele santoro a laria che tira 2

 

Perché ti fa inorridire? “Mi fa inorridire perché le federazioni sono accozzaglie di sigle dove tutti poi rimangono quello che sono. Se la logica è quella di Casalino, che s’inventa una ‘casetta nuova’ per vendere la ‘mercanzia vecchia’, tutto questo non serve a niente. Non ci casca nessuno.

 

E’ solo tempo perso. Per questo dico che ora per Conte è arrivato il momento della verità. O continua a confondere la politica con il posizionamento, o si mette a fare sul serio. Può costruire quella ‘cosa nuova’ di cui sempre si parla, ma che ancora nessuno ha mai visto. Però deve mettersi in gioco. Deve rischiare”.

 

bersani conte 1

Che vuol dire rischiare? “Significa che l’operazione non può essere la solita manfrina per mettere in piedi l’ennesima stampella del cosiddetto ‘campo largo’”. Niente stampelle al Pd. Forse niente alleanza. Non è detto che a Conte piaccia rischiare. Anzi. La sua biografia fin qui dice altro. “Lui è arrivato in politica per gentile concessione, ma non ci può restare a lungo, in politica, per gentile concessione. O la fa, la politica, o lui non esisterà più. E’ molto semplice”. 

 

Ma c’è davvero lo spazio elettorale per questa sinistra? “Il Pd alle ultime elezioni ha preso il 19 per cento circa, in una tornata elettorale in cui è andato a votare il 40 per cento degli aventi diritto. Insomma il Pd ha preso il 19 per cento del 40 per cento. Sai quanto fa?”. Fa 7,6. “Esatto. Il Pd ha preso meno dell’8 per cento reale. Allora non dite che non c’è uno spazio, c’è una prateria”. E tu che farai? “Io ci credo, ma mi impegno solo se ci credono anche gli altri”.

michele santoro non e' l'arena 6MICHELE SANTORO SANDRO RUOTOLO RULA JEBREAL michele santoro a laria che tira 3

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…