giovanni toti vaccinato

“SE L’ITALIA DEVE DIVENTARE UN TAMPONIFICIO È MEGLIO PASSARE ALL’OBBLIGO VACCINALE” - IL PRESIDENTE DELLA LIGURIA GIOVANNI TOTI SUL GREEN PASS: “LE PROTESTE SONO LEGITTIME, MA LA MAGGIORANZA DEL PAESE SI È ESPRESSA CHIARAMENTE A FAVORE DI UN'ITALIA CHE RIPARTE, L’85% DEGLI OVER 12 È VACCINATO. NON SI PUÒ BLOCCARE IL PORTO DI GENOVA. C'È UN NOSTRO DISEGNO DI LEGGE PRONTO, PERÒ LASCIAMO AL GOVERNO LA DECISIONE. E QUANDO CI SARÀ IL 90% DI IMMUNIZZATI…”

Emanuele Rossi per “La Stampa

 

 

GIOVANNI TOTI VACCINATO

Lo scorso venerdì il «G day», il primo giorno di obbligo di Green Pass sul lavoro, non ha bloccato l'Italia. Secondo Giovanni Toti, che del certificato verde è stato dal primo momento un fervente supporter, è merito della «forza tranquilla» della maggioranza degli italiani. Ma la tensione resta alta, soprattutto sul fronte dei porti.

 

E se la misura del governo dovesse trasformare l'Italia in un «tamponificio», senza fare crescere la percentuale di vaccinati, allora per il presidente della Liguria «è meglio passare all'obbligo vaccinale. Abbiamo anche una proposta di legge pronta in Parlamento. Ma aspettiamo qualche settimana. E lasciamo al governo la decisione».

 

GIOVANNI TOTI

Presidente Toti, l'Italia ha «digerito» il Green Pass obbligatorio sul lavoro? I porti sembrano essere il fronte più caldo. E Genova è il più grande d'Italia.

«Ho parlato con il ministro dell'Interno, con il prefetto e il questore di Genova. Il punto è che le proteste sono assolutamente legittime, ma la maggioranza del Paese si è espressa chiaramente a favore di un'Italia che riparte.

 

GIOVANNI TOTI FESTEGGIA LA VITTORIA CON UN PIATTO DI PANSOTI

E non sarebbe tollerabile allora che i porti diventassero la frontiera ostaggio di una frangia estrema. Ancora di più di fronte all'atteggiamento responsabile dei sindacati e della maggior parte dei lavoratori. Un conto è far sentire la propria voce, manifestare. Un altro è bloccare chi vuol lavorare».

 

giovanni toti con gli occhiali arancioni

Lei ha parlato di «forza tranquilla», citando Mitterrand. Potremmo dire la maggioranza silenziosa?

«Il grande Mitterrand... Diciamo che l'85% degli over 12 è vaccinato. Altre migliaia di persone che non sono d'accordo comunque vanno a farsi il tampone. Poi ci sono poche centinaia di persone che pensano di tenere in scacco il Paese. Milioni di persone hanno fatto il loro dovere per scacciare la pandemia, per fare ripartire un Paese che fa il più 6% di Pil.

 

Tamponi Covid

E poi c'è chi vorrebbe tornare all'epoca delle chiusure di tutto o chi vuole gli scontri di piazza. Io sono d'accordo sull'evitare la tensione, ma non se si blocca il porto di Genova o si blocca la Liguria».

 

È sostenibile sul lungo periodo fare mezzo milione di tamponi rapidi al giorno?

«Sicuramente è sostenibile, nel senso che siamo riusciti a garantirli. Ma non mi pare utile né sensato. Il Green Pass ha un obiettivo principe che è far aumentare i vaccinati, non alimentare le code davanti alle farmacie. Anche per questo in Liguria abbiamo deciso di dare i tamponi gratuiti a chi si vaccina con la prima dose».

 

GIOVANNI TOTI MATTEO BASSETTI

Per il professor Bassetti, suo consulente, già ora la misura è diventata un «tamponificio» e andrebbe rivista.

«In realtà anche le prime dosi di vaccino sono aumentate. E io credo che la fatica e il costo di fare due o tre tamponi a settimana spingerà molti a una riflessione. Ma se davvero dovesse trasformarsi in un tamponificio allora l'obbligo diventa la via più logica».

 

Il vaccino obbligatorio?

«Guardi, lo hanno chiesto i sindacati e anche noi come Coraggio Italia lo abbiamo chiesto più volte in Parlamento. C'è pure un nostro disegno di legge. Ma non lo abbiamo ancora presentato per rispetto al governo.

 

tamponi

La «quieta fermezza» di Draghi, dimostrata anche negli ultimi giorni quando in tanti tiravano per la giacchetta il premier chiedendogli di annacquare la legge sul Green Pass, ci dà fiducia e ci spinge ad aspettare.

 

Vediamo che cosa succede nelle prossime settimane. Ma se chi deve garantire l'ordine pubblico non è in grado di permettere le proteste senza intralciare il diritto a lavorare, una riflessione va fatta».

 

massimiliano fedriga

Il suo collega Fedriga dice che con il 90% di vaccinati si potrebbe anche togliere l'obbligo di certificato.

«Intanto arriviamoci, sarebbe già un grande risultato. Dal punto di vista della salute pubblica è chiaro che con il 90% di vaccinati il rischio di ripresa dell'epidemia è minimo. Ma dal punto di vista del cittadino vaccinato mi chiedo perché dobbiamo farlo convivere nello stesso ufficio chi non ha voluto immunizzarsi? Come si è fatto con i bambini a scuola, la salute è prevalente. E la democrazia non è il governo delle minoranze a dispetto della maggioranza».

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?