alessandro zan natalia aspesi

“SI SPERA CHE LA PROSSIMA ZAN SARÀ PIÙ REALISTICA, PIÙ POSITIVA, PIÙ APPROVABILE” – ANCHE NATALIA ASPESI SI È ACCORTA CHE IL DDL CONTRO L’OMOTRANSFOBIA ERA UN ACCROCCO INDIGERIBILE: “IO ME NE STAVO ZITTA ZITTA PERCHÉ AVENDO LA SFORTUNA DI ESSERE DI SINISTRA SIN DALLA NASCITA TEMEVO CHE SUSSURRANDO IL MINIMO DUBBIO SAREI STATA BOLLATA OLTRE CHE DI ALZHEIMER, DI FASCISMO, OMOFOBIA, TRANSFOBIA CON TUTTE LE VARIABILI” – “IO HO ALTRI PENSIERI CERTAMENTE PREPOLITICI E ANTICHI, PER ESEMPIO CHE SIA UNA…”

Natalia Aspesi per “la Repubblica”

 

attivista della comunita lgbtqi+ foto di bacco (7)

Commuove vedere le folle di giovani che riempiono le piazze contro l'affossamento della legge Zan; ci si schifa nel rivedere una parte dei parlamentari applaudire per il triste evento; si plaude ai tanti opinionisti che ovunque hanno attaccato l'orrido risultato; poi però ci si può anche chiedere: ma quante di queste persone progressiste e non hanno avuto voglia di leggere per intero sia gli articoli di legge che le modifiche che il decreto Zan voleva, vuole apportare e prima o poi apporterà?

 

alessandro zan foto di bacco (2)

Io ci ho provato e se non sei del ramo è una faticaccia, temo quindi che non tutti quelli che hanno protestato, o esultato, e forse persino qualcuno che ha votato o sì o no, possano addirittura immaginare che, senza la Zan, qualunque ragazzo o ragazza o altro che abbia un suo orientamento sessuale non conforme alla Bibbia, può essere impunemente randellato da chiunque ne abbia il ghiribizzo al grido di "frocio frocio" o chissà, per i fluttuanti non mi viene in mente l'insulto giusto trattandosi di cosa nuova non ancora metabolizzata dalla fantasia popolare.

 

natalia aspesi

In apparenza la Zan non chiedeva l'impossibile, cioè aggiungere all'art. 604 bis e ter, che puniscono "chi istiga a commettere o commette atti di violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi", anche quelli sul sesso, però precisando "sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere", e anche, e credo non c'entri col sesso, "la disabilità".

 

Domanda sciocca: non bastava "sul sesso", o "sull'orientamento sessuale", sapendo che la parola gender, di cui io con molti altri non ho ancora capito il significato, fa imbestialire le autorità cattoliche, i profamilia e i "ci vogliono mamma e papà"?

attivista della comunita lgbtqi+ foto di bacco (6)

 

Io me ne stavo zitta zitta perché avendo la sfortuna di essere di sinistra sin dalla nascita temevo che sussurrando il minimo dubbio sull'efficacia del balsamo Zan e sulla probabilità di ottenerne l'approvazione sarei stata bollata oltre che di Alzheimer, di fascismo, omofobia, transfobia con tutte le variabili.

 

RENZI UNIONI CIVILI

Variabili di cui gli antiquati binari, e pure i gay non militanti, conoscono l'esistenza ma non (non so come dirlo) il funzionamento pratico, cioè cosa, come, con chi? Insomma si vorrebbe essere più informati oltre che dalle immagini dei celeberrimi Maneskin, dalla voce di Madame, le confessioni un po' confuse di adolescenti su Instagram, la meravigliosa serie Pose e quella illuminante che viene dal Messico, La casa dei fiori , 33 puntate di massima, simpatica confusione sessuale; oltre i nostri nipoti, che raccontano contenti delle compagne bisessuali e degli amici che alle feste arrivano con la gonna. E non solo ad Halloween.

 

vladimir luxuria foto di bacco

Poi ho letto su Repubblica un articolo del professor Carlo Galli, di suprema difficile luminosa scalata, che parlando di tattica politica e di scontro ideologico, mi ha incoraggiato ad assolvermi dando nobiltà ai miei rustici dubbi.

 

maneskin 5

Sempre Repubblica , che ogni tanto ci azzecca, ha ospitato un articolo del più odiato e forse più intelligente dei nostri attuali politici (pardon!) Matteo Renzi, cui è stata data la responsabilità del fallimento della legge Zan e mai nessuno che si ricordi che all'antipatico senatore quando era premier si deve la sola legge positiva per gli omosessuali, cioè le unioni civili.

 

Altro sostegno l'ho trovato in Tommaso Cerno, da me votato a suo tempo, senatore gay del Pd che non ha votato la legge, «perché scritta male e perché ne andavano discusse modifiche che l'avrebbero fatta approvare».

 

tommaso cerno alessandro zan foto di bacco

Io ho altri pensieri certamente prepolitici e antichi, per esempio che sia una legge soprattutto punitiva, e va bene, che però configura omo e trans solo come vittime, non in grado di difendersi, e non tiene conto che se io pestassi una non binaria direi che non sapevo che lo fosse e l'ho fatto perché aveva una maglietta con su scritto Dior e non è colpa mia se lo è.

 

Anche l'idea della giornata contro l'omolesbobitransfobia è plumbea, perché non trovarne una positiva? Quanto alla scuola in cui Zan vorrebbe fosse introdotta una cultura del rispetto e della inclusione anche dell'orientamento sessuale (e che tra i ragazzi dovrebbe esserci già), non so, non mi fiderei; non è che tutti gli insegnanti in quanto tali la pensino così, non è che se gli viene in classe una bimba che vuole diventare bimbo e ne parla continuamente, sa come comportarsi.

la bandiera arcobaleno

 

Del resto in questi fatti della vita i giovani oggi sono più avanti dei genitori e dei politici e hanno le loro fonti di informazione e svago (ignorate dagli adulti) forse pericolose, forse liberatorie. Insomma si spera che la prossima Zan sarà più realistica, più positiva, più approvabile.

attivista della comunita lgbtqi+ foto di bacco (9)corteo di protesta contro la bocciatura del ddl zan foto di baccomanifestazione di protesta contro la bocciatura del ddl zan foto di bacco (2)alessandro zan

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”