roberto speranza

“SIAMO FURIOSI, È UNA PRESA IN GIRO” - I GESTORI DEGLI IMPIANTI SCIISTICI SI INCAZZANO PER LA DECISIONE DI SPERANZA DI RINVIARE LA RIAPERTURA: “È UNA VERGOGNA, CI DICONO ALLE 8 DI SERA CHE TRA 12 ORE NON APRIREMO” - “RISPETTO AI PRIMI DUE RINVII LA DECISIONE È UN DANNO DOPPIO. CON LA CERTEZZA DELLA RIAPERTURA AVEVAMO GIÀ AFFRONTATO TUTTE LE SPESE NECESSARIE, TRA CUI 900 EURO DI TAMPONI RAPIDI ANTIGENICI…”

1 – «È UNA VERGOGNA NOI UMILIATI PER LA TERZA VOLTA»

Massimo Spampani per il “Corriere della Sera”

 

I gestori degli impianti e gli operatori turistici della montagna sono arrabbiati. Il modo e i tempi di questo ennesimo rinvio dello sci amatoriale non lo digeriscono: «È una vergogna - sbotta a caldo Valeria Ghezzi, presidente dell'Associazione nazionale degli esercenti funiviari (Anef) -, ci dicono alle otto di sera che tra 12 ore non apriremo e il ministro della Salute è sempre lo stesso».

 

La montagna italiana, abbondantemente innevata, è sotto i riflettori per via dei Campionati del mondo di sci in corso a Cortina. Poter sciare però, per tutti gli altri, resta un miraggio. Ora tutto è spostato al 5 marzo, ma c'è chi teme che quest' inverno molti impianti non apriranno più. «Abbiamo lavorato per una settimana e speso un sacco di soldi - continua Ghezzi -, abbiamo assunto persone e adesso la faccia con loro ce la mettiamo noi.

 

Siamo furiosi, sembra una presa in giro. L'unica nota positiva è che il settore verrà adeguatamente ristorato. Ce lo aspettiamo. Il governo lo ha scritto nel suo comunicato. Speriamo abbia applicazione immediata».

 

Ma il punto è anche un altro: «Il rinvio è al 5 marzo - continua -, che senso ha spostare la data di giorno in giorno? A me sembra dura, a questo punto, che si possa sciare quest' inverno». Non è più tenero il sindaco di Sestriere Gianni Poncet. Nella località piemontese si era pronti a ripartire dal 20 febbraio sulle piste della «Via Lattea».

 

«Resto allibito - dice -, per l'ennesima volta la montagna è penalizzata in modo assurdo rispetto a zone di affollamento quali supermercati, grandi magazzini, metrò». E aggiunge: «Il problema vero è l'inattendibilità di queste persone. Non possono prendere in giro per la terza volta gli albergatori che hanno già acquistato le derrate alimentari e la sera prima vedono andare tutto all'aria. Non è ammissibile, ci vuole correttezza nei confronti di queste persone che sono già in difficoltà, molti di loro non apriranno più».

 

Anche a Cortina, che pure si è animata per le gare mondiali, ci sono comprensori che soffrono: «Abbiamo speso un sacco di soldi per mettere tutto a posto - sbotta Enrico Ghezze, responsabi-le degli impianti del Faloria -: abbiamo assunto operai per affrontare la stagione, siamo preoccupati. Non si può rinviare di continuo. Il 5 marzo la gente comincia a pensare di andare al mare e lì sono sicuro che sarà tutto a posto». Anche l'Associazio-ne e il Collegio dei maestri di sci si sono detti «esterefatti»: «È un evidente segno di scarsissima attenzione verso 15 mila famiglie che vivono di questa attività».

 

2 – «SKIPASS VENDUTI E LEZIONI PRENOTATE ORA CHI CI RESTITUISCE I SOLDI PERSI?»

Giacomo Cavoli per “il Messaggero”

 

La tangibile fame di sci che stava vivendo il Terminillo in questi giorni, in una delle annate più copiose dell' ultimo decennio sotto il profilo delle precipitazioni, si tastava già da quando, a partire da giovedì scorso e fino al tardo pomeriggio di ieri, telefoni e casella di posta elettronica della Scuola Sci Terminillo sono stati inondanti da decine e decine di telefonate ed e-mail per prenotare lezioni di sci e snowboard, confidando nella riapertura degli impianti prevista per oggi.

 

IL DIETROFRONT

E invece, nel tardo pomeriggio di ieri, è arrivata la doccia fredda del provvedimento firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza dopo che, già dal mattino, prima il parere fortemente negativo del Cts e poi del consigliere Walter Ricciardi stavano facendo tremare gli operatori del Terminillo.

 

Con il Lazio che corre il rischio di finire nuovamente in zona arancione, per gli operatori della montagna l' auspicio fino a ieri sera era quello di riuscire a recuperare almeno poche giornate di lavoro fino al successivo cambio di colore, mentre ora al Terminillo bisognerà attendere fino al 5 marzo per provare ad inforcare di nuovo gli sci. Sempre che la neve ci sia ancora, considerato l' avvicinarsi della primavera.

 

LA COLLERA

Alla notizia della firma del provvedimento, Terminillo prende letteralmente fuoco: «Non riesco a capire il comportamento del governo sbotta il gestore degli impianti da sci della società Funivie del Terminillo, Flavio Formichetti Fino a ieri ci avevano garantito che si sarebbe riaperto e infatti nel frattempo avevamo venduto molti skipass giornalieri.

 

Credono che mandare avanti la gestione degli impianti sia un gioco come attivare un interruttore, acceso o spento. Stiamo tutti sostenendo delle spese nella speranza di poter riprendere almeno quello che esce dal portafoglio, ma niente: credo che ci manderanno falliti, considerando i soli duemila euro di ristoro che ho ricevuto da quando è iniziata l' emergenza sanitaria. Cosa farò adesso? Posso soltanto provare ad aspettare il 5 marzo e, se ci sarà la possibilità, tentare di recuperare quel minimo di spese che sarà possibile, rispetto a tutti i costi che siamo costretti a sostenere».

 

In fumo, vanno anche le decine di lezioni di sci prenotate in pochissimi giorni.

«Rispetto ai primi due rinvii (quelli del 7 e del 18 gennaio, ndr), adesso la decisione assunta dal ministro Speranza rappresenta un danno doppio per i maestri di sci, perché con la certezza della riapertura avevamo già affrontato tutte le spese necessarie, tra cui 900 euro di tamponi rapidi antigenici ai nostri maestri spiega il direttore della Scuola sci Terminillo, Simone Munalli Non si rendono conto del danno che creano alle categorie: qui al Terminillo gli alberghi erano già pieni e ora la scuola sarà costretta a dover restituire i soldi a coloro che avevano già prenotato le lezioni di sci, fra i quali tantissimi romani che non erano mai venuti al Terminillo o che non tornavano da anni.

 

Sappiamo già che da domani mattina (oggi, ndr) sarà un via vai di rimborsi e che, attraverso le transazioni online, perderemo anche parte dei soldi. Dal nuovo governo speravamo in un cambio di passo: non meritiamo di essere gestiti da una tale classe politica. Qui si manda in fumo un' intera stazione sciistica».

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)