armando siri matteo salvini

“SIRI NON SI DEVE DIMETTERE, IO NON HO MAI CHIESTO DI FAR DIMETTERE LA RAGGI” – SALVINI REPLICA A DI MAIO, CHE AVEVA CHIESTO LE DIMISSIONI DEL SOTTOSEGRETARIO INDAGATO PER CORRUZIONE – POI SCOPPIA IL CASO POLITICO CON TONINELLI CHE GLI RITIRA LE DELEGHE – 47 ANNI, GENOVESE, SIRI È UNO DEI PERSONAGGI CHIAVE DELLA SVOLTA SALVINIANA DELLA LEGA: I RAPPORTI CON BANNON DELL’IDEOLOGO DELLA “FLAT TAX”

1 – EHI SIRI – IL SOTTOSEGRETARIO AI TRASPORTI DELLA LEGA ARMANDO SIRI, VICINISSIMO A SALVINI, È INDAGATO PER CORRUZIONE: AVREBBE INTASCATO UNA MAZZETTA DA 30MILA EURO PER INTRODURRE NEL DEF UNA NORMA PER FAVORIRE ALCUNI IMPRENDITORI, CHE PERÒ NON È MAI PASSATA – A DARGLI I SOLDI SAREBBE STATO UN PROFESSORE UNIVERSITARIO CHE SECONDO I PM È IN AFFARI CON UN IMPRENDITORE VICINO A COSA NOSTRA – DI MAIO: “QUI LA QUESTIONE È MORALE, SIRI DOVREBBE DIMETTERSI”

 

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ehi-siri-ndash-sottosegretario-trasporti-lega-armando-siri-201408.htm

 

armando siri

2 – LA LEGA SULL’INDAGINE PER SIRI

Da www.ansa.it

 

(…) Fa quadrato la Lega. Prima in una nota, conferma la "piena fiducia nel sottosegretario Armando Siri, nella sua correttezza. L'auspicio - afferma - è che le indagini siano veloci per non lasciare nessuna ombra". Poi interviene il leader, Matteo Salvini: "L'ho sentito oggi, l'ha letto dai giornali, è assurdo. Lo conosco, lo stimo, non ho dubbio alcuno, peraltro stiamo parlando di qualcosa che non è finito neanche nel Def". "Assolutamente si", risponde ancora Salvini a chi gli chiede se ha piena fiducia in Siri. "Siri non si deve dimettere. C'è solo un'iscrizione nel registro degli indagati e solo se sarà poi condannato dovrà mettersi da parte".  "Non ho mai chiesto - ha aggiunto Salvini - di far dimettere la Raggi o parlamentari dei Cinquestelle quando anch'essi sono stati indagati".

ARMANDO SIRI

 

"Stupisce il giustizialismo a intermittenza con il quale vengono valutate le diverse vicende giudiziarie a seconda dell'appartenenza del soggetto indagato a uno schieramento politico". Così il ministro Giulia Bongiorno sulle richieste di dimissioni del sottosegretario Armando Siri, avanzata dal capo politico M5S Luigi Di Maio. (…)

 

IL SOTTOSEGRETARIO SIRI (LEGA) INDAGATO PER CORRUZIONE. TONINELLI GLI RITIRA LE DELEGHE

adriana volpe armando siri e camilla sjomberg

Fiorenza Sarzanini per www.corriere.it

 

Emendamenti per favorire le leggi in cambio di una promessa di 30mila euro: è questa la contestazione al sottosegretario leghista ai Trasporti Armando Siri, genovese di 47 anni, avanzata dai magistrati di Roma e Palermo. Siri è finito sotto inchiesta per corruzione con altre nove persone, nell’ambito di accertamenti svolti dalla Direzione investigativa antimafia di Trapani, per conto della procura di Palermo.

 

L’elemento delle leggi in cambio di una promessa di soldi è emerso in alcune intercettazioni di colloqui tra gli imprenditori che chiedevano aiuto per i loro affari. Secondo i primi accertamenti svolti per ordine dei magistrati «Siri avrebbe messo in atto alcune attività parlamentari e di governo per favorire le richieste».

 

L’ipotesi accusatoria è che «abbia messo a disposizione la sua funzione politica di senatore e sottosegretario» e di questo dovrà adesso rispondere». «Non so assolutamente niente, non ho idea di cosa siano tutte queste cose, è una follia, mi viene da ridere»: così ha risposto al Corriere il sottosegretario. Il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, ha invece fatto sapere che a prescindere da quale sarà l’esito futuro dell’inchiesta le dimissioni del sottosegretario sarebbero «opportune». Cui pensa poi il ministro toninelli a far esplodere il caso politico: il responsabile delle infrastrutture ha infatti ritirato le deleghe al suo vice indagato.

ARMANDO SIRI GIUSEPPE CONTE

 

Tra gli indagati anche un docente universitario, Paolo Arata, genovese come Siri, 68 anni, ex deputato nazionale di Forza Italia e, nel 1994, presidente del Comitato interparlamentare per lo sviluppo sostenibile: negli anni scorsi è stato uno dei sette professori a cui Matteo Salvini ha affidato la stesura del programma di governo della Lega. Anche Armando Siri fu uno dei professori che, per «Noi con Salvini», si occupò di economia, riforma fiscale e flat tax. Secondo l’ipotesi investigativa, Arata sarebbe stato uno dei personaggi che avrebbero avuto contatti e fatto da tramite con Siri.

 

matteo salvini armando siri

Nel decreto di perquisizione notificato agli indagati viene specificato che «le investigazioni effettuate hanno svelato lo stretto collegamento tra Arata ed esponenti del partito della Lega, in particolare l’attuale sottosegretario alle infrastrutture Armando Siri, stimolato da Arata a promuovere una modifica regolamentare degli incentivi connessi al minieolico». Per quanto riguarda le attività dell’imprenditore «è emerso che Arata ha trovato interlocutori all’interno dell’Assessorato all’Energia, tra tutti l’Assessore Pierobon, grazie all’intervento di Gianfranco Miccichè, a sua volta contattato da Alberto Dell’Utri (fratello di Marcello)».

giuseppe conte armando siri

 

L’indagine, condotta in parallelo anche dai pm di Roma, ipotizza uno scambio di favori, utilità e denaro per agevolare aziende considerate vicine a un imprenditore dell’eolico, Vito Nicastri, di Alcamo (Trapani), da un anno agli arresti domiciliari, ma che anche da casa - e nonostante sia stato raggiunto da una maxiconfisca da un miliardo di euro - avrebbe continuato, tramite un familiare, a manovrare per fare affari.

 

La parte palermitana e trapanese dell’indagine ipotizza anche l’aggravante dell’agevolazione di Cosa nostra, non formulata nei confronti del sottosegretario. Nicastri, per effetto della nuova indagine, si è visto aggravare la misura cautelare che lo teneva ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa e fittizia intestazione di beni, ed è stato riportato in carcere.

 

armando siri

Sono intanto state disposte perquisizioni, che vengono svolte in queste ore simultaneamente a Palermo, negli uffici dell’assessorato regionale all’Energia, e a Roma, oltre che nell’abitazione e nelle pertinenze dello stesso Nicastri, indicato anni fa dal Financial Times come il «signore del vento» e ritenuto un prestanome del superlatitante Matteo Messina Denaro, che sarebbe suo socio occulto.

 

danilo toninelli armando siri

Al centro delle verifiche disposte dai pool coordinati, a Palermo, dal procuratore aggiunto Paolo Guido e, nella Capitale, dall’aggiunto Paolo Ielo, una serie di permessi gestiti dalla Regione Sicilia, con l’assessorato all’Energia. Il fine ultimo di Nicastri sarebbe stato quello di fare approvare una normativa che avrebbe previsto ulteriori incentivi e finanziamenti negli investimenti nel campo delle energie alternative.

 

3 – ARMANDO SIRI INDAGATO, CHI È L’UOMO DELLA FLAT TAX CHE HA PERSO LE DELEGHE AI TRASPORTI

Marco Cremonesi per www.corriere.it

 

Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha tolto le deleghe a Armando Siri, sottosegretario del suo stesso dicastero indagato per corruzione dalla procura di Roma. All’uomo della flat-tax sono state tolte - annuncia in una nota il ministero - le sue competenze, quella sulle infrastrutture e quella sui trasporti.

 

ARMANDO SIRI TONINELLI MINISTRO

Faccia da ragazzino a dispetto dei 47 anni, Armando Siri è tra i personaggi chiave della svolta salviniana della Lega. Non nasce, infatti, leghista e la sua ascesa tra i vicinissimi al leader all’inizio desta malumori appena dissimulati tra i leghisti di più lungo corso per i quali l’anzianita fa grado. E difatti, quando lui organizza, a partire dal 2014, la scuola di formazione politica della Lega si trova sempre qualcuno che spiega che la scuola - a cui parteciperanno personaggi di estrazione assai varia e non necessariamente salviniani - «non è proprio della Lega». Anche se in breve diventerà uno dei simboli del nuovo corso.

armando siri 2

 

Genovese, Armando Siri nasce giornalista, redattore dei Tg Mediaset ma anche autore di diversi programmi televisivi. Ma la sua passione è la politica, non ancora 25enne scrive il suo primo libro in cui iniziano a maturare le convinzioni che lo porteranno, nel 2010, a lanciare un suo Partito Italia Nuova (Pin) che più tardi si alleerà con la Lega, più o meno in coincidenza con la svolta di Salvini.

 

armando siri 3

Siri conosce il futuro leader leghista nel 2012, durante la campagna elettorale che porterà Roberto Maroni alla guida della Lombardia. E Salvini sui temi dell’economia lo ascolta attentamente. Sullo scetticismo nei confronti dell’Unione europea ma soprattutto in tema di politiche fiscali. Siri si è appassionato alle teorie del professore statunitense Alvin Rabushka di cui adatta per l’Italia il modello ad aliquota unica che diventerà uno dei capisaldi della Lega a trazione Salvini: la Flat tax.

 

franklin santana adriana volpe armando siri con la figlia andrea iannuzzi natalia bush franco fasano e keyla espinosa

Se l’anno della svolta è il 2014, quando si salda definitivamente il rapporto con Salvini, nello stesso periodo incorre nella prima disavventura giudiziaria: patteggia una pena per bancarotta fraudolenta riguardo al fallimento della sua società Mediaitalia. Lui ha sempre sostenuto di aver patteggiato soltanto perché non in grado di sostenere le spese del processo. L’anno scorso viene eletto in Senato e, una volta costituito il governo diventa sottosegretario alle Infrastrutture.

 

Un incarico che lo porta a rappresentare il controcanto al ministro Danilo Toninelli. Memorabile la gaffe da stanchezza quando in televisione sostiene che Toninelli non sia ministro. Qualche mese più tardi, Siri proporrà la nomina di un commissario unico per le grandi opere bloccate: quasi un commissariamento del ministro che ora sta per togliergli le deleghe.

 

armando siri 4

Tra le relazioni internazionali di Siri c’è certamente quella con l’ideologo populista Steve Bannon, che l’8 marzo dell’anno scorso, quattro giorni dopo le politiche, incontra Salvini, insieme con l’oggi presidente Rai Marcello Foa e il capo dipartimento al Miur Giuseppe Valditara, proprio nella base operativa milanese di Armando Siri. Da registrare anche una sortita di Siri nel mondo dello spettacolo: interpretando «Perdere l’amore» di Massimo Ranieri vince il recente «Sanremo da pecora».

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO