alessio butti vittorio colao fibra ottica internet

“LA SITUAZIONE LASCIATA DA COLAO È IMBARAZZANTE” – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’INNOVAZIONE, ALESSIO BUTTI, MENA DURO SULL’EX MINISTRO DEL GOVERNO DRAGHI E IL SUO PIANO SUL 5G: “RISPETTARE GLI OBIETTIVI DEL PNRR SARÀ COMPLICATO E MOLTO IMPEGNATIVO” – LE COSE NON VANNO MEGLIA PER LA BANDA ULTRA LARGA: “CI SONO RITARDI MACROSCOPICI E LA COMMISSIONE EUROPEA HA GIÀ MANIFESTATO  PREOCCUPAZIONI…”

Flaminia Camilletti per “La Verità”

 

ALESSIO BUTTI GIORGIA MELONI

Per la realizzazione del 5G la situazione ereditata dal precedente governo «è molto più critica rispetto a quanto emerso». Destano allarme le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione, Alessio Butti, che intervenendo al Forum nazionale sulle telecomunicazioni di Asstel, ha avvertito che rispettare gli obiettivi del Pnrr nell'ambito delle tlc «sarà complicato e molto impegnativo».

 

Non si tratta di una denuncia campata per aria la sua. Con dati alla mano infatti mostra come sia «imbarazzante» la situazione per il Piano 5G ereditata dall'ex ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao.

 

cavi fibra ottica

La situazione sarebbe critica anche per ciò che riguarda il piano Bul (strategia nazionale per la banda ultra-larga) e il Piano Italia a 1 Giga (la copertura delle aree grigie e nere in cui non è prevista a breve la presenza di reti ad alta velocità.) Si parla di «ritardi macroscopici» insiste Butti che aggiunge: «La Commissione europea ha già manifestato preoccupazioni al governo uscente», ha spiegato il sottosegretario, ricordando i numeri e i ritardi rischiano di «aprire un ampio fronte di inadempienze».

 

open fiber 3

Secondo i dati riportati da Butti, che cita un report appena pubblicato dal Mise, dalla fine del mese di settembre 2022 alla fine di ottobre 2022 il numero complessivo di unità immobiliari, dove è attivabile il servizio di Open Fiber (controllata al 60% da Cdp e al 40% da Macquarie), è cresciuto di sole 50.520 unità, raggiungendo in totale 2.088.156 unità con una performance realizzativa tra le più basse di sempre.

 

L'obiettivo di Open Fiber richiesto quindi per l'attivazione del Pnrr è quello di rendere attivabili altre 4.322.994 unità immobiliari da qui a giugno 2023. Obiettivo, questo, quantomeno ambizioso considerato che significherebbe mettere in piedi circa 540.000 realizzazioni al mese contro una media di 46.000 realizzazioni mensili nell'ultimo semestre. Insomma, non basterebbe neanche aggiungere uno zero a questi numeri per rispettare gli obiettivi previsti.

 

open fiber 1

Il sottosegretario ha poi commentato che è «desolante, leggendo il Report del Mise disponibile, quello del 31 ottobre 2022, apprendere che sono stati attivati i servizi nelle aree bianche solo a 104.651 unità immobiliari», ha proseguito il sottosegretario. Le aree bianche sono tutte quelle aree in cui nessun operatore investe o investirà in connettività a banda ultra larga, e in cui quindi è richiesto l'intervento economico dello Stato.

 

ALESSIO BUTTI GIORGIA MELONI

Le aree grigie invece sono quelle zone coperte invece da un operatore che fornisce servizi di connettività mentre nelle aree nere sono presenti almeno due operatori, ognuno con una propria rete. Open Fiber ha replicato: «Stiamo lavorando pancia a terra per recuperare i ritardi». Spiegando, per voce dell'ad Mario Rossetti, che nelle aree bianche ha già completato i lavori civili in oltre 4 milioni di unità immobiliari su un totale di circa 6,4 milioni, in linea con il piano di completamento degli interventi condiviso a giugno con Mise e Infratel che permette la salvaguardia dei fondi europei».

 

ALESSIO BUTTI

Tutto questo avviene nel quadro del progetto della rete unica, atteso da mesi, che prevede l'integrazione della rete fissa in rame e fibra di Tim (controllata da Vivendi al 24% e da Cassa depositi e prestiti al 10%) con l'infrastruttura in sola fibra di Open Fiber (60% di Cdp e al 40% del fondo Macquarie).

 

Il contratto firmato lo scorso 30 maggio da Cdp tramite Open Fiber, Macquarie sempre tramite Open Fiber e il fondo Usa Kkr (azionista di riferimento di Tim e socio di Fibercop) si impegnano a fare la loro miglior offerta a Tim (il cui maggior azionista appunto è il francese Vincent Bolloré) entro il 30 novembre.

 

Offerta non vincolante, il 28 febbraio invece dovrà arrivare quella vincolante. Con il cambio di governo però cambiano sia la linea politica che le prospettive di questa maxioperazione. Come già scritto da La Verità, infatti, il nuovo governo, nella figura di Alessio Butti, sottosegretario delegato, ha sollevato perplessità sull'idea di portare avanti il vecchio progetto.

 

open fiber fibra ottica

La risposta di Tim è stata: nessuno ci ha avvisati. Cdp, dal canto suo, sembra intenzionata ad andare avanti con il vecchio schema. Il rischio è che Tim chieda una doppia due diligence di Open Fiber che ne evidenzi l'eccessivo debito e la scarsa capacità di generare ricavi. Sulla rete unica è intervenuto anche il ministro delle Imprese, Adolfo Urso: «La strategia nostra è quella di realizzare una rete che poi sia effettivamente a controllo pubblico e raggiunga tutti i villaggi del nostro straordinario Paese». Per Butti, l'industria delle tlc italiane è «in una situazione molto difficile», ma l'attuale governo «vuole che l'Italia torni ad essere protagonista, in prospettiva anche nel Mediterraneo». Ho intenzione di convocare, quanto prima, un tavolo con gli amministratori delegati dei principali operatori italiani», ha detto ancora Butti.

alessio buttifibra otticaFibra Otticacavi sottomarini in fibra otticareport servizio su open fiber3 ALESSIO BUTTI GIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…