paolo gentiloni ursula von der leyen

“SONO PREOCCUPATO PER QUELLO CHE POTREBBE SUCCEDERE IN AUTUNNO” - ANCHE QUEL MERLUZZO LESSO DI GENTILONI HA CAPITO CHE LA SITUAZIONE ECONOMICA È DRAMMATICA: “NON SOLO IN ITALIA, MA ANCHE IN ALTRI PAESI. TEMO IL RISCHIO DI INSOLVENZA PER LE IMPRESE E CONSEGUENZE SOCIALI. DURANTE IL LOCKDOWN LA GENTE NON CERCAVA LAVORO E QUESTO HA CONTRIBUITO A TENERE BASSO IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE, CHE PUÒ ESSERE SOTTOSTIMATO..."

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

PAOLO GENTILONI VALDIS DOMBROVSKIS

Se guardiamo soltanto all'andamento del Pil, il peggio sembra essere alle spalle. Ma per Paolo Gentiloni c'è il rischio che in autunno, in Italia, si manifestino «le conseguenze sociali» della crisi, soprattutto sul fronte dell'occupazione. È anche per questo che il commissario Ue all'Economia spera in un accordo rapido sul Recovery Fund. Uno strumento che - in attesa dei soldi veri, in arrivo soltanto a partire dal 2021 - secondo l'ex premier potrebbe aiutare a migliorare il clima di fiducia in Italia, favorendo così la ripresa economica già a partire dai prossimi mesi.

PAOLO GENTILONI

 

L'impatto della crisi sanitaria sulle economie europee è devastante, ma in Italia sarà più forte che altrove: è solo colpa della pandemia oppure anche di una cattiva gestione?

«L'Italia è stata il Paese europeo con il periodo di chiusura più prolungato. E siccome abbiamo visto l'impatto devastante che i lockdown hanno sulle economie, questo ha certamente un effetto».

 

Però l'Italia è anche tra i Paesi che più di tutti faticheranno a tornare ai livelli pre-crisi: cosa frena la ripartenza?

«Le previsioni sulla ripresa nel prossimo anno sono basate su diversi fattori, non ultimo le preoccupazioni legate al fatto che la zona più colpita dalla crisi sanitaria è anche la zona motore dell'economia italiana. Inoltre ci sono timori sul commercio internazionale: l'Italia è un Paese molto orientato all'export e questo ha un impatto. Comunque si prevede un rimbalzo di crescita superiore al 6%».

 

Gualtieri Conte

Nelle previsioni economiche, la Commissione scrive che il momento peggiore è alle spalle. In Italia però c'è il timore di un "autunno caldo", tra crisi occupazionale e aziende in carenza di liquidità: condivide questa preoccupazione?

«Il peggio è passato dal punto di vista della pandemia e delle cifre del Pil che hanno registrato un crollo significativo nei primi due trimestri. Però sì, condivido le preoccupazioni per quello che potrebbe succedere in autunno. Non solo in Italia, ma anche in altri Paesi. Sotto due aspetti: rischio di insolvenza per le imprese e conseguenze sociali».

 

Ci sarà un'ondata di disoccupazione?

paolo gentiloni 2

«Se guardiamo ai dati di disoccupazione attuali, effettivamente questo rischio può essere sottostimato. Quei numeri sono influenzati dagli strumenti messi in campo per il sostegno all'occupazione, come la cassa integrazione. Inoltre, durante il lockdown la gente non cercava lavoro e questo ha contribuito a tenere basso il tasso di disoccupazione».

 

La cassa integrazione potrebbe trovare nuovo ossigeno con lo strumento europeo Sure?

«Servirà a rafforzarla. Abbiamo già ricevuto manifestazioni di interesse da parte di due terzi degli Stati membri, tra cui l'Italia, ma non credo che ci saranno problemi a soddisfare le richieste di tutti. Penso che una portata di 100 miliardi sia realistica. Molti grandi Paesi - come Francia, Germania e Olanda - non faranno domanda perché non hanno interesse».

LAGARDE - MERKEL - VON DER LEYEN

 

Quando arriveranno i fondi?

«Va completato il deposito delle garanzie, dopodiché potremo andare sui mercati. Credo che sarà operativo dal prossimo autunno. Ma Sure non sarà eterno, per questo ci serve il Recovery Fund».

 

I cui fondi, però, nella migliore delle ipotesi arriveranno in primavera. Nell'attesa non si rischia di frenare la ripresa?

«La ripresa sarà spinta dalla fiducia e frenata dalle incertezze. L'incertezza è legata alla situazione epidemiologica, anche a livello globale. Io credo che l'approvazione del Recovery darà un grande contributo alla fiducia e questo potrebbe aiutare la ripresa in Paesi come l'Italia e la Spagna».

 

Il governo ha messo a punto il piano nazionale di riforme, ma senza tempistiche né priorità: è questo che chiede l'Europa?

 «Noi non lo abbiamo ancora ricevuto, ma in base alle anticipazioni che ho letto sulla stampa sembra che il piano affronti i problemi che vanno affrontati. Però non dobbiamo mischiare i diversi strumenti: questo è un documento legato al bilancio, mentre l'elemento cruciale sarà il "Recovery and Resilience Plan"».

charles michel ursula von der leyen david sassoli christine lagarde come le ragazze di porta venezia

 

Come dovrà essere costruito?

«Dovrà contenere proposte specifiche su investimenti e riforme, con tempistiche e tappe molto chiare e dovrà includere le priorità condivise a livello Ue, come il Green Deal e la transizione digitale, oltre alle raccomandazioni che la Commissione pubblica per ogni Paese. Speriamo di riceverlo già a ottobre perché poi ci servirà tempo per il dialogo e per l'approvazione. Dobbiamo avere la certezza che i programmi nazionali siano coerenti con le priorità europee».

 

Lei ha detto che non basterà riavere il segno positivo davanti al Pil per dichiarare la recessione conclusa, ma bisognerà tornare ai livelli pre-crisi: questo vuol dire che la clausola che sospende il Patto di Stabilità resterà attiva almeno per tutto il 2021?

«Oggi non possiamo prevedere quando questa decisione sarà presa. Al momento si discute, non abbiamo precedenti. Io reputo interessante il criterio suggerito dall'European Fiscal Board: per la disattivazione della clausola non dovrebbe bastare il semplice ritorno della crescita dell'Unione, ma servirà un ritorno ai livelli di Pil pre-crisi».

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”