draghi nucleare

“STIAMO LAVORANDO PER RIDURRE LA DIPENDENZA DAL GAS RUSSO IN TEMPI RAPIDI” - DRAGHI APRE AL NUCLEARE (“REATTORE A FUSIONE NEL 2028”) E ANNUNCIA LA DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO (QATAR, ALGERIA, AZERBAIJAN). E POI BOLLETTE, PROFUGHI, REGOLE DI BILANCIO EUROPEE (“SONO INADEGUATE E VANNO CORRETTE”). SULLA REVISIONE DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) CHIESTA DA LEGA E CONFINDUSTRIA: “È PREMATURO IN QUESTA FASE, ANCHE SE CI SONO GLI STRUMENTI PER FARLO”

Alberto Gentili per il Messaggero

 

mario draghi a bruxelles

Esattamente come la pandemia, anzi peggio della pandemia, la guerra in Ucraina per Mario Draghi «è un'emergenza europea e ha bisogno di una risposta europea». Sia sul fronte della accoglienza dei profughi, sia su quello della diversificazione degli approvvigionamenti energetici. Nucleare incluso. Sia per riscrivere le regole del Patto di stabilità.

 

E le sanzioni contro Mosca, «decisive e condivise con i nostri alleati, cui non abbiamo alcuna intenzione di derogare, non dureranno poco e per farle durare devono essere sostenibili per il nostro Paese». Insomma: nessun giro di vite sulle forniture del gas russo. In più, il conflitto ad Est con tutte le conseguenze economiche, energetiche, politiche, non porterà per il momento alla revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), come chiedono Lega e Confindustria: «È prematuro in questa fase, anche se ci sono gli strumenti per farlo».

 

Nel suo intervento, Draghi fa capire di avere grandi aspettative dal Consiglio europeo informale che Emmanuel Macron ha convocato per oggi e domani a Versailles. In primis su energia, rifugiati e monitoraggio delle sanzioni anti-russe. Per il premier la crisi ucraina va affrontata con «enormi, grandissimi investimenti».

 

mario draghi ursula von der leyen

Che «vanno fatti per forza di cose a livello europeo, tutti insieme». In quanto «la sovranità europea deve esprimersi anche in ambito energetico, perché ne va della nostra sicurezza e della nostra libertà». Possibilmente con la creazione di un nuovo Recovery e l'emissione di titoli di debito comuni con cui sostenere anche le spese per la difesa.

 

E con la revisione del Patto di stabilità: «Dico da molto tempo», che le regole di bilancio «europee sono inadeguate e con la crisi in Ucraina lo sono ancora di più. Dunque vanno corrette. Oggi l'Ue ha priorità strategiche di cui queste regole non tengono conto, quali clima, energia, difesa. Questo tema sarà al centro delle discussioni al Consiglio europeo» di Versailles, puntando a rinviare ancora «l'attivazione della clausola generale di salvaguardia» attualmente prevista per il prossimo anno. Ma non basta. Per il premier tutto «l'impianto regolatorio che ci ha accompagnato fin qui, incluso l'agroalimentare, va rivisto almeno in questa fase di emergenza».

 

mario draghi ursula von der leyen

Ciò detto, l'Italia continuerà ad avere «una politica di bilancio prudente». Draghi ha poi affermato che «il governo è consapevole dell'impatto che la crisi ucraina avrà sull'economia italiana e sta facendo e farà di tutto per mitigarne le conseguenze» sia sul fronte energetico, sia su quello agroalimentare, «tutelando il potere di acquisto di famiglie e imprese intervenendo sui prezzi» di gas e derrate alimentari.

 

Come? Riducendo ancora le bollette: «Abbiamo previsto l'azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese, e l'abbassamento dell'Iva al 5% per le utenze del gas. Per questo abbiamo già stanziato 16 miliardi, ma la gente, le imprese, ci dicono che non sono sufficienti. Dunque dobbiamo fare di più». Fissando anche un tetto ai prezzi di gas e petrolio in sede europea.

 

MARIO DRAGHI

IL SÌ AL NUCLEARE Su questo fronte il governo «è a lavoro» per «ridurre la dipendenza dal gas russo in tempi rapidi». Sia diversificando le fonti di approvvigionamento (Qatar, Algeria, Azerbaijan), sia aumentando la produzione nazionale e aprendo la strada al nucleare: «L'impegno tecnico ed economico è concentrato sulla fusione a confinamento magnetico, che attualmente è l'unica via possibile per realizzare reattori commerciali in grado di fornire energia elettrica in modo economico e sostenibile».

 

Quando? «La strategia europea prevede l'entrata in funzione del primo prototipo di reattore a fusione nel 2025-2028». Ma molto c'è da fare sulle fonti rinnovabili: «Dobbiamo superare» i problemi legati «ai procedimenti autorizzativi: se non lo facciamo non andiamo da nessuna parte». Anche perché le rinnovabili restano «l'unica strategia fondamentale nel lungo periodo».

 

centrale nucleare

I PROFUGHI Altrettanto urgente per Draghi è pianificare l'ospitalità per i profughi ucraini. «Accoglienza, fratellanza, solidarietà» sono state dimostrate in queste ore dall'Italia verso la popolazione ucraina in fuga. Ma «molto di più sarà necessario, perché la reazione alla guerra non è una reazione di mesi, forse sarà ben più lunga».

 

E gli uffici della Camera, su indicazione del presidente Fico, sono in contatto con le autorità ucraine per organizzare una videoconferenza con Zelensky. Il premier ha poi snocciolato i dati: «All'8 marzo risultavano giunti nel territorio nazionale 21.095 cittadini ucraini, oggi i dati sono di 23.872. Principalmente la frontiera terrestre attraverso cui passano», ha spiegato, «è al confine italo-sloveno.

 

Oltre il 90% è costituito da donne e bambini: all'8 marzo i dati mostravano 10.500 donne, al 9 marzo 12.000. Gli uomini erano 2 mila, oggi sono 2.200, i minori ieri erano 8.500 oggi sono 9.700. E il flusso è destinato ad aumentare in relazione all'evolversi del conflitto». Sul fronte sanitario «i profughi o fanno il tampone ogni 48 ore o accettano di vaccinarsi. Il dipartimento della Protezione civile provvede alla ricognizione dei posti letto e al trasferimento dei pazienti.

mario draghi

 

Inoltre per gli ucraini nei centri di prima accoglienza è prevista assistenza sanitaria, sociale, psicologica, orientamento legale e corsi di lingua italiana. Nei centri sono previsti servizi anche finalizzati all'integrazione e alla formazione professionale».

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…