massimo cacciari

“STIAMO PREPARANDOCI A UN REGIME” – MASSIMO CACCIARI METTE IN DISCUSSIONE I DECRETI D’EMERGENZA PER LA PANDEMIA, SALVO AMMETTERE DI AVERE UNA “MODESTA COMPETENZA IN MATERIA” – “LO STATO DI EMERGENZA STA DIVENTANDO LA NORMA. CHE QUESTO NON INTERESSI I VIROLOGI PUÒ STARCI. CHE NON INTERESSI POLITICI E GIURISTI FORSE MENO. STIAMO PREPARANDOCI A UNA "INTESA MONDIALE PER LA SICUREZZA PER LA GESTIONE DI UNA ‘PACE’ FONDATA SULLE PAURE, LE ANGOSCE, LE FRUSTRAZIONI DI TUTTI NOI, INDIVIDUI ANSIOSI DI SOFFOCARE OGNI DUBBIO, OGNI INTERROGAZIONE, OGNI PENSIERO CRITICO?"

Massimo Cacciari per "la Stampa"

 

massimo cacciari

Sotto la pressione della pandemia e l'ansia comprensibile per superarla al più presto viviamo un periodo di profonde trasformazioni giuridiche, istituzionali e politiche senza chiara consapevolezza, in modo informe e casuale.

 

Qui sta il vero pericolo. Tendenze in atto da tempo, almeno dalla grande crisi che inaugurò il millennio con le Torri Gemelle, che sono andate via via "volatilizzando" i poteri delle assemblee elettive, trasformando da noi l'attività legislativa sostanzialmente in convalida della decretazione d'urgenza, e ciò sempre, si dice, per rispondere con tempestività ed efficacia a un bisogno di sicurezza e protezione invocato dall'opinione pubblica, vanno ormai stabilizzandosi: lo stato di emergenza sta diventando la norma, ormai con la benedizione anche di ex-garantisti e ex-giustizialisti.

mario draghi in conferenza stampa

 

Che questo non interessi i virologi può starci. Che non interessi politici e giuristi forse meno. Una volta si parlava della "forma" delle leggi. Qual è la "forma" del Decreto Legge che proroga lo stato di emergenza, per la quinta volta(se non conto male) dal 31 gennaio 2020? Esiste nel nostro ordinamento qualche norma che consenta in via generale di proclamare lo stato di emergenza? L'art.7 del Codice di Protezione Civile?

 

MARTA CARTABIA MARIO DRAGHI

Non sembra - poiché lì è fatto esplicito riferimento soltanto a calamità naturali, quali sismi, eventi metereologici eccezionali, ecc. Esiste comunque la possibilità di incardinare nella nostra Costituzione l'idea di "stato di emergenza"? Meno che meno. Come spiegava la professoressa Cartabia, nella sua veste "scientifica, i nostri Padri non vollero che si ripetessero le condizioni che portarono nella Repubblica di Weimar al continuo ricorso all'istituto (previsto in quella Costituzione) dello "stato di eccezione", con le ben note conseguenze.

 

massimo cacciari accordi e disaccordi 1

Il ricorso alla formula dello "stato di emergenza" sembra perciò, ben più che frutto di totale improvvisazione, l'autofondazione di una nuova norma, e cioè una, per quanto informe, innovazione di sistema. Anche per la fondamentale ragione che nulla si dice nel DL del 23 luglio sulla possibilità di ulteriori proroghe.

 

L'art.24 del Codice di Protezione Civile recita che lo stato di emergenza nazionale non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12. Questo art. non è richiamato nel Decreto, e pour cause, poiché in generale il Codice non poteva esserlo, non prevedendo, come si è detto, altro che calamità naturali (che è espressione tecnica, e non può venir manipolata ad libitum). Né vengono in alcun modo indicati i criteri in base ai quali lo stato di emergenza potrebbe finire.

 

Tutti vaccinati dagli 0 ai 100 anni? Nessun contagio più? Su quali indici, su quali dati si intenderà procedere? Si pensa esista un termine ultimo decorso il quale ogni ulteriore proroga diviene impossibile? Semplici, socratiche domande È palese che nella nostra Costituzione non può trovare radicamento l'idea di "stato di emergenza".

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

Forse però qualcosa di analogo. La mia modesta competenza in materia mi suggerisce che il "caso" può risolversi soltanto attraverso la lettura combinata degli artt. 13, 16 e 32. "La libertà personale è inviolabile"(art.13) e solo in casi «indicati tassativamente dalla legge» l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori da comunicarsi entro 48 ore all'autorità giudiziaria, ecc.

 

È del tutto evidente che qui si tratta di reati che nulla hanno a che fare col nostro caso. L'art.16, invece, prevede la possibilità di limitazioni in via generale «per motivi di sanità e di sicurezza» al diritto di libera circolazione e soggiorno in qualsiasi parte del territorio nazionale, e l'art.32 stabilisce che «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».

 

massimo cacciari accordi e disaccordi 4

Ora è chiaro che qui dovrebbe intervenire una legge che stabilisca in modo formale quali siano questi motivi che consentono di derogare alla solenne dichiarazione d'apertura dell'art.13. E altrettanto chiaro, mi pare, che comunque tutte le restrizioni coattive dovrebbero seguire la via giurisdizionale che in esso si indica. In assenza di simili garanzie, un domani per «motivi di sicurezza» si potrà procedere a limitare la libertà della persona invocando la tutela di qualsiasi altro "valore".

 

Difficile da immaginare? Niente affatto. Credo già viviamo all'interno di questa deriva: dal terrorismo alla immigrazione, oggi la pandemia, domani probabilmente sarà la "difesa dell'ambiente". Tutte emergenze realissime, nulla di inventato. Il problema è come le si affronta, occasionalmente, senza memoria storica, incapaci di dar forma di legge agli interventi magari necessari, privi di qualsiasi strategia di riforma del sistema democratico. Alcune Autorità sovra-nazionali hanno tuttavia ben compreso, e da anni, il formidabile pericolo che questa tendenza comporta. Ma la loro voce neppure è citata dal Governo.

 

Giorgio Agamben

L'art.4 del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (New York 1966), il quale, in base all'art.10 della Costituzione, prevale sulla normativa ordinaria (come ha ritenuto la stessa Corte costituzionale) così detta: «In caso di pericolo pubblico eccezionale che minacci l'esistenza della Nazione e venga proclamato con atto ufficiale, gli Stati possono prendere misure le quali deroghino,ecc.ecc.».

 

Sussistono forse oggi, luglio-agosto 2021, i presupposti minimi per dichiarare che l'esistenza della nostra Nazione è minacciata? Infine, lo ricordo per l'ennesima volta, la Risoluzione 2361 del Consiglio d'Europa dice: «I governi devono assicurare che i cittadini siano informati that vaccination is not mandatory e che nessuno sia politicamente, socialmente o con altri mezzi costretto ad assumere il vaccino if they do not wish to do so themselves».

 

massimo cacciari accordi e disaccordi

Aggiungiamo la disposizione del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno: «È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medicio perché non hanno ancora avuto la possibilità di farlo o perché hanno scelto di non essere vaccinate». Parole di qualche scemo no-vax? Parole che incitano al suicidio? No, parole al vento, così pare. Stiamo preparandoci a un regime, a una "intesa mondiale per la sicurezza"(diceva un grande filosofo, Deleuze, anni fa), per la gestione di una "pace" fondata sulle paure, le angosce, le frustrazioni di tutti noi, individui ansiosi di soffocare ogni dubbio, ogni interrogazione, ogni pensiero critico?-

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)