mario draghi gennaro acquaviva giuliano amato quirinale

“STIAMO SCHERZANDO COL FUOCO. SI RISCHIA UN SALTO NEL BUIO’’ - GENNARO ACQUAVIVA, 86 ANNI, CONSIGLIERE POLITICO DI BETTINO CRAXI: “DRAGHI DEVE CONTINUARE NEL SUO RUOLO, PER IL BENE DEL PAESE. SERVE UN SOGGETTO AUTOREVOLE, CHE SUPERI LA CONFUSIONE DEI PARTITI E LI SPINGA A TROVARE UN ACCORDO. VISTA LA MANCANZA DI UN PARTITO CHE FACCIA DA COLLANTE, COME UN TEMPO LA DC – NUOVO CAPO DELLO  STATO? UN UOMO ESPERTO E COMPETENTE, SE VUOLE PROTAGONISTA NELLA PRIMA REPUBBLICA” (LEGGI AMATO)

Angelo Picariello per “Avvenire”

gennaro acquaviva

 

‘’Stiamo scherzando col fuoco. Si rischia un salto nel buio’’, per Gennaro Acquaviva. Ex senatore, 86 anni, proveniva dalle Acli di Livio Labor che scompaginarono l’unità politica dei cattolici, aderì al partito socialista e divenne consigliere politico di Bettino Craxi: «I cattolici si diano da fare per un’intesa sul capo dello Stato», è il suo auspicio.

 

E Acquaviva è uno che di trattative se n’intende: fu fra gli artefici della revisione del Concordato siglata nel 1984 proprio da Craxi, allora presidente del Consiglio, e dal cardinale Agostino Casaroli, segretario di Stato vaticano. Conclusa l’attività parlamentare a metà anni ’90, dopo la traumatica uscita di scena del leader del Psi, senza riciclarsi nei tanti rivoli in cui si è dissolta l’esperienza socialista si è dedicato alla ricerca storica e alla formazione politica:

 

mario draghi sergio mattarella

«Cerco di coltivare la memoria e l’attualità di una grande tradizione politica. In Italia la parola socialista non si può più pronunziare, poi però tutti vogliono aderire al Partito socialista europeo...».

 

bettino craxi giuliano amato

È presidente della Fondazione "Socialismo" che ha dato alla luce ben 12 volumi, senza rinunciare mai alla sua formazione di cattolico, molto legato - da tempo - all’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi («Ha sposato i miei figli e battezzato i miei nipoti»). Il mese scorso, a Verona, ha avuto un pubblico faccia a faccia con lui su "Chiese e politica in Italia".

gennaro acquaviva bettino craxi

 

È corretto definirla artefice della revisione del Concordato?

Diciamo che ho svolto un ruolo abbastanza importante. I socialisti avevano un’impostazione laicista, segnata storicamente anche da legami con la massoneria. Con Livio Labor e Luigi Covatta in polemica con la Dc "dorotea", eravamo usciti nel 1970 tentando un’avventura in proprio con il Movimento politico dei Lavoratori, ma fallimmo, riportando solo 120mila voti, e avevamo aderito al nuovo corso socialista.

 

Il Concordato andava modificato dopo il 1947, era obsoleto che i sacerdoti "dipendessero" dallo Stato attraverso la "congrua", strumento ottocentesco di derivazione napoleonica, d’altro canto si ritenevano da ambo le parti superate alcuni aspetti tra cui l’insegnamento obbligatorio della religione. Occorreva intervenire, e così Craxi - che per indole si fidava poco dei preti - si rivolse a me: in quella situazione ero per lui l’interlocutore naturale.

MATTEO ZUPPI E PAPA BERGOGLIO

 

Ci si mise al lavoro, il professor Margiotta Broglio fu il principale artefice sul piano tecnico, ma anche Giulio Tremonti, allora socialista, fu importante per la "sistemazione" fiscale e finanziaria da trovare, mentre da parte vaticana, soprattutto in fase attuativa, fu preziosissimo l’allora monsignor Attilio Nicora, anche perché era stato avvocato prima di diventare sacerdote e agì con grande competenza. Divenimmo anche grandi amici.

giuliano amato

 

C’entra quella vicenda col momento che vive oggi il Paese, dal quale non si sa come uscire?

C’entra, perché nel riformare il Concordato, all’articolo 1, lo Stato e la Chiesa, pur ribadendo di dover rimanere «ciascuno nel suo ordine indipendenti e sovrani», si impegnarono alla «reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese». Un impegno poi mantenuto.

 

giuliano amato bettino craxi

Il ruolo dei cattolici, in particolare, è sempre stato determinante nell’elezione del capo dello Stato. Fin dai tempi di De Gasperi, che aveva proposto Carlo Sforza, poi, dal momento che era massone, come si sa, e viste le resistenze venute proprio dalla Chiesa, scelse Luigi Einaudi. Senza rinunciare però all’idea di coinvolgere la componente laica e liberale del Paese.

 

Serve anche oggi condivisione. Ma si fatica a trovare la strada.

Non so dare consigli, ho solo un po’ di esperienza a guidarmi. Ma non vedo quel clima di solidarietà, difficile da creare già allora, per la verità. Manca un punto di riferimento stabile per tenere insieme i valori liberali, solidaristici e cristiani che hanno unito il nostro Paese.

 

gennaro acquaviva

Nella Prima repubblica, con tutti i difetti che hanno portato alla sua dissoluzione, i partiti erano delle famiglie, ora manca una solidarietà interna, prima ancora che esterna, e dei principi comuni per assumere un’iniziativa autorevole, adeguata ai tempi difficili che viviamo.

 

Lei quindi ha ipotizzato che possa essere proprio Draghi il regista, il "king maker". Ne è ancora convinto dopo che ha detto a chiare lettere che, se i partiti non si svegliano, lui è pronto a tornare a fare il nonno?

giuseppe conte mario draghi

Sono convinto che Draghi debba continuare nel suo ruolo, per il bene del Paese. Ha compiuto un mezzo miracolo, ma è a metà del lavoro, bisogna porre le condizioni per andare avanti ancora almeno altri 12 mesi, fino alla fine naturale della legislatura.

 

Anche perché, un presidente che non garantisca questo, i parlamentari è difficile che lo votino...

Non so se le parole di Draghi che hanno manifestato una sua disponibilità ad andare al Quirinale abbiano cambiato le cose. Per parte mia resto convinto che serva un messaggio e un soggetto autorevole, che superi la confusione dei partiti e li spinga a trovare un accordo. Un "attore collettivo".

MARIO DRAGHI

 

E visto lo stato in cui sono i partiti, la perdita di autorevolezza del Parlamento, e la mancanza di un partito che faccia da collante, come un tempo la Dc, non vedo altri, se non Draghi, che possa favorire questo processo.

 

Siamo in ritardo.

Ma si fa ancora in tempo. Temo ne abbia poca voglia, tuttavia ritengo necessaria una sua iniziativa.

 

Come giudica la presidenza Mattarella? Si è vista l’impronta della sua formazione cattolica?

gennaro acquaviva 2

È stato un ottimo presidente, garante della continuità in un momento straordinariamente difficile. Ha agito con forza ed equilibrio. Un cattolico della migliore tradizione, che ha saputo rapportarsi con la componente laica liberal-socialista del Paese.

 

Detto della sua preferenza per Draghi a Palazzo Chigi fino al 2023, resta il rebus Quirinale. Che identikit vede?

Un uomo esperto e competente, se vuole protagonista nella Prima Repubblica. Una lunga e positiva fase politica che ha fatto il bene dell’Italia e che potrebbe esser ancora utile. Ma anche una figura più giovane potrebbe andar bene, senza perdere altro tempo.

 

Il Paese è molto mal messo, ed è necessario garantire il prosieguo di questa proficua stagione di condivisione e dialogo guidata da Draghi e Mattarella. Per questo auspico sommessamente che i cattolici si facciano sentire, che agiscano illuminati da quell’impegno assunto nel 1984.

gennaro acquaviva bettino craxigennaro acquaviva giorgio napolitano gennaro acquaviva bettino craxi gennaro acquaviva. bettino craxi giuliano amato gennaro acquaviva bettino craxi CARLO AZEGLIO CIAMPI GENNARO ACQUAVIVA gennaro acquaviva gennaro acquaviva giorgio napolitano

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…