“LA VEDO IN MANIERA DIVERSA DA DRAGHI E MELONI: SERVE UNO SCOSTAMENTO DA 30 MILIARDI ADESSO” – SALVINI CONTINUA A VOLER DIMOSTRARE CHE LUI E LA MELONI SONO DIVISI SU TUTTO. NEL SUO TOUR DE FORCE NEL NORD-EST, IL “CAPITONE” RICICCIA I SOLITI TEMI E ATTACCA DI NUOVO L’EUROPA SULLE SANZIONI: “L’UE LE HA IMPOSTE, FACCIA UNO SCUDO” – POI ASSESTA DUE FENDENTI A “DONNA GIORGIA”: SULL’IMMIGRAZIONE (“NON È TEMPO DI GIOCARE A BATTAGLIA NAVALE”) E SULL’IPOTESI, BY NORDIO, DI RIPRISTINARE L’IMMUNITÀ PARLAMENTARE (“NON SE NE PARLA”)

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Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”

 

MARIO CONTE MATTEO SALVINI LUCA ZAIA MARIO CONTE MATTEO SALVINI LUCA ZAIA

«Su un intervento immediato la vedo in maniera diversa da Draghi e Meloni: da buon padre di famiglia o da presidente del Consiglio il 26 settembre, se il presidente Mattarella dovesse darmi l'incarico, preferisco mettere 30 miliardi a debito adesso, piuttosto che perdere 3 mesi, perdere 1 milione di posti di lavoro e doverne mettere 100 di miliardi».

 

Se c'erano dubbi sulle espressioni facciali indice di possibile dissenso colte a Cernobbio, Matteo Salvini li toglie del tutto e certifica in maniera solare che su una questione dirimente come la gestione del bilancio dello Stato la sua opinione è opposta rispetto a quella dell'alleata di centrodestra (e già pronta a vestire i panni del premier).

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI BY VUKIC MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI BY VUKIC

L'affondo, destinato ad aprire un vivace confronto dentro la sua coalizione, arriva alla fine di una giornata che ha visto il segretario leghista fare rotta a nord est, con il pensiero rivolto all'atteso ritorno sul pratone di Pontida domenica 18 e con la volontà di rilanciare tutti i temi cari al leghismo primigenio.

 

Da Bolzano a Treviso fino a Marano Lagunare (e oggi sarà a San Daniele e a Venezia), durante la sua ennesima frenetica giornata il leader mette sul piatto argomenti adatti alla platea. Un ministero a Milano (ma anche uno del Mare in Sicilia, pur se l'esperienza di Monza non fu felice), l'autonomia, e poi le tasse, i costi dell'energia, le bollette.

 

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

Parla di «schei» (soldi), termine e sostanza che a queste latitudini fanno sempre gran presa in uno dei tessuti produttivi più ricchi del Paese. E poco importa se a Treviso sotto la Loggia dei Cavalieri c'è molta meno gente che in passato e anche una piccola contestazione. A sostegno Salvini si porta sul palco i due «dioscuri» trevigiani, il sindaco Mario Conte e soprattutto il presidente della Regione Luca Zaia (apparso tiepido).

 

Il leader si rivolge ai «produttori» e dà la priorità alla questione bollette: «L'Europa ha imposto le sanzioni, l'Europa fa il piacere di permettere agli italiani di pagare le bollette di luce e gas. O lo fa il governo italiano o lo fa l'Europa.

salvini meloni salvini meloni

 

Noi chiediamo questo ma non perché ce lo chiede la Russia, chi se ne frega, ma ce lo chiedono gli italiani: uno scudo europeo, un ombrello». Ma il segretario del Pd Enrico Letta attacca: «Trovo gravissimo che in contemporanea il Cremlino e Putin da una parte e Salvini in Italia dall'altra siano contro le sanzioni europee alla Russia, io vedo una consonanza di tempistica e di contenuti assolutamente inquietante».

 

luca zaia disinfetta il microfono usato da matteo salvini luca zaia disinfetta il microfono usato da matteo salvini

L'ex ministro dell'Interno va dritto per la sua strada e richiama una vecchia battaglia: «La Lega è l'unica garanzia che l'autonomia sarà legge entro pochi mesi. Non ci sono scorciatoie o vie di mezzo». Bisogna accelerare perché la concorrenza si fa sentire. Da un recente sondaggio è emerso che in Veneto Fratelli d'Italia potrebbe conquistare il 30% contro il 20% della Lega. E non è certo un caso che domani sera, proprio a Treviso, Guido Crosetto, tra i fondatori del partito meloniano, sarà protagonista di una grande cena con imprenditori locali. «Competition is competition» diceva Romano Prodi. E Salvini per far capire che non è disposto a subire, proprio a Treviso tira due stoccate a destra: sull'immigrazione dice che non è il tempo di «giocare a battaglia navale» e sull'ipotesi di ripristinare l'immunità parlamentare taglia corto: «Non se ne parla».

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni cernobbio antonio tajani matteo salvini giorgia meloni cernobbio

 

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