emmanuel macron giorgia meloni eric zemmour

“VOLETE CHE LA FRANCIA E L'EUROPA DIVENTINO AFRICA? SE È COSÌ ALMENO ABBIATE IL CORAGGIO DI DICHIARARLO” – AD ACCOGLIERE LA OCEAN VIKING NEL PORTO DI TOLONE, IN FRANCIA, C’ERA IL SOVRANISTA D’OLTRALPE ERIC ZEMMOUR CHE AZZANNA MACRON PER AVER FATTO SBARCARE (DOPO IL RIFIUTO ITALIANO) LE 230 PERSONE – SE PALAZZO CHIGI QUALCUNO AVESSE ANCORA DEI DUBBI, ECCO SPIEGATA LA REAZIONE "ESAGERATA" SUL CASO MIGRANTI DI MACRON CHE IN FRANCIA NAVIGA IN ACQUE MOLTO AGITATE TRA MELENCHON, LE PEN E ZEMMOUR...

Stefano Montefiori per “il Corriere della Sera”

 

ocean viking

«E se arrivassero?», si chiese una mattina lo scrittore Jean Raspail mentre guardava il mare dalla sua villa di Vallauris. Si mise allora a immaginare la storia apocalittica di milioni di disperati che partono dal Sud del mondo per sbarcare sulle coste della Francia, senza trovare resistenza da parte di un Occidente decadente e inetto. Il campo dei santi, pubblicato nel 1973, è diventato nei decenni uno dei testi di riferimento per l'estrema destra di tutto il mondo, più volte citato dall'ex trumpista Steve Bannon e raccomandato da Marine Le Pen. Ieri, cinquant' anni dopo, sono arrivati

 

ocean viking al largo di catania

Non erano milioni ma 230 (tre migranti e un accompagnatore in gravi condizioni erano stati già evacuati in elicottero), salvati 21 giorni prima nel mare tra la Libia e la Sicilia dalla ong Sos Mediterranée. Dopo il braccio di ferro e una nuova profonda crisi diplomatica tra Francia e Italia, la nave Ocean Viking alla fine ha avuto il permesso di approdare nel porto di Tolone, poco lontano dalla Vallauris dove Jean Raspail concepì il suo incubo.

ocean viking 3

 

A metà strada tra Marsiglia e Saint-Tropez, Tolone ieri è diventata il terreno di scontro fra due visioni del mondo. In un sole caldo d'agosto, un po' surreale a novembre, in piazza ci sono i volontari di Sos Mediterranée e i militanti di sinistra, certi di essere nel giusto e di «fare quel che spetterebbe agli Stati», come dice il presidente Alessandro Porro, ovvero salvare innocenti dalla morte certa in mare.

 

ocean viking migranti

Ma davanti all'ingresso della base navale, dove alle 8 e 50 ha attraccato la Ocean Viking, accorrono anche gli apocalittici alla Jean Raspail, come Eric Zemmour e Marion Maréchal, che si sono precipitati a Tolone per denunciare «il momento epocale»: «Per la prima volta la Francia fa attraccare sul suo territorio una nave piena di clandestini, non era mai successo - dice Zemmour tra i merci dei suoi sostenitori e gli insulti dei contestatori -. È un nuovo passo verso il disastro. Ora il governo deve rispondere a questa domanda: volete che la Francia e l'Europa diventino Africa? Se è così almeno abbiate il coraggio di dichiararlo».

 

MARION MARECHAL LE PEN ERIC ZEMMOUR

Dalla Ocean Viking scendono persone salpate in gommone dalla Libia dopo essere partite da Mali, Libia, Nigeria, Ciad, Sudan, e c'è pure una famiglia siriana al terzo tentativo - finalmente riuscito - di raggiungere l'Europa. Tra i passeggeri, 56 minori non accompagnati, e quattro bambini di meno di cinque anni.

 

Scene di gioia e di sollievo, anche se molti sono troppo deboli per esultare. Alcuni hanno le tipiche ustioni da benzina, quella uscita dalle taniche e mescolata all'acqua salata nei gommoni, altri i segni delle torture patite nei campi libici, qualcuno ferite da arma da fuoco.

 

eric zemmour

Vengono subito portati in un «centro amministrativo» poco lontano, nella penisola di Giens, che secondo il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, «tecnicamente non è neanche territorio francese ma solo una base temporanea per esaminare velocemente le domande di asilo».

 

Che il ministro si avventuri nel dichiarare quelle palazzine scrostate «non territorio francese», come se fossero un'ambasciata che gode di extra-territorialità o una base militare all'estero tipo Guantanamo, fa capire quanto costi alla Francia avere accolto la Ocean Viking.

ERIC ZEMMOUR MARION MARECHAL LE PEN

 

I ministri francesi ripetono «che cosa avremmo dovuto fare, lasciare che quei bambini morissero sulla nave in mare aperto?», ma sono furibondi, non riescono a rivendicare come propria una decisione più che altro subìta, imposta dal rifiuto dell'Italia. Tanto più che le voci critiche non sono confinate all'estrema destra: l'ex ministro dell'Interno Gérard Collomb, socialista e poi macronista della prima ora, dice che lui non avrebbe mai lasciato che la Ocean Viking attraccasse, come nel 2018 non lasciò che la Aquarius approdasse a Marsiglia.

 

Poi c'è la questione del centro di Giens: extraterritoriale o meno, a un certo punto si sparge la voce che si tratti del «Club Riviera Beach» della catena Belambra, tra piscine, palme, lettini e tavole da surf.

eric zemmour

 

L'esponente dei Républicains Eric Ciotti si indigna, l'eurodeputato del Rassemblement national Thierry Mariani si scandalizza, Eric Zemmour protesta perché «mettono i clandestini in un villaggio vacanze di lusso». Non è vero, si tratta del ben più mesto complesso popolare della Ccas (Cassa centrale di attività sociali), niente piscina, niente spiaggia, niente palme. 

eric zemmour a parigi 2

 

Ma ormai sale la rabbia «contro i clandestini che vogliono il wi-fi», secondo l'adagio diffuso anche in Italia. Marine Le Pen a Tolone non è venuta, dice che ha avuto ragione Giorgia Meloni a negare lo sbarco ma preferisce lasciare la scena al rivale Eric Zemmour e alla nipote Marion. «Siamo tutti antifascisti!», gridano in italiano i militanti di sinistra venuti ad affrontare i nazionalisti, che allora intonano la Marsigliese. 

 

GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON MEME

È l'11 novembre, giorno di festa, anniversario della vittoria nella Prima guerra. Lo sbarco dei disperati, secondo i volontari, è il miglior modo di onorarlo. Per gli autoproclamati patrioti invece è la profezia di Raspail che si avvera, e il più grave dei tradimenti.

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”