xi jinping

“XI USA IL COVID PER IL CONTROLLO SOCIALE E LA REPRESSIONE POLITICA” – LA CINA HA RIMESSO IN LOCKDOWN UN MILIONE DI ABITANTI DI WUHAN PER SOLI 4 CASI DI CONTAGIO. E L'ATTIVISTA LAURA HARTH SPIEGA LA LINEA “COVID ZERO” IMPOSTA DAL PRESIDENTE CINESE: “A CITTADINI SOSPETTATI DI ESSERE DISSIDENTI O MAGARI OPPOSITORI DELLA LINEA DI XI, CAPITA SI PROPININO TAMPONI POSITIVI FALSI PER IMPEDIRE LORO DI USCIRE DI CASA E SPOSTARSI NEL PAESE. LA VERITÀ È CHE..."

Mirko Molteni per “Libero quotidiano”

 

xi jinping

La Cina ha riconfermato ieri la sua dottrina di "zero tolleranza" verso il Covid rimettendo in lockdown un milione di abitanti di Wuhan (circa il 10% della megalopoli) per soli 4 casi di contagio rilevati in un distretto.

 

Misura esagerata anche dal punto di vista medico, ma che è la spia di una recrudescenza del controllo della popolazione da parte del regime comunista, prendendo a pretesto la pandemia.

 

Il tutto nel bel mezzo delle crescenti tensioni internazionali, specie per Taiwan, alla cui conquista futura i cinesi non vogliono rinunciare, come ha ricordato, sempre ieri, il presidente cinese Xi Jinping in una telefonata al presidente USA Joe Biden.

 

Per capire meglio cosa sta succedendo nell'immenso impero comunista, abbiamo intervistato Laura Harth, attivista di Safeguard Defenders e dell'Alleanza interparlamentare sulla Cina (IPAC).

 

Un milione di cinesi in lockdown per soli 4 casi di Covid. Un eccesso di prudenza o c'è dietro la politica?

WUHAN

«In Cina, quando accadono queste cose c'è sempre un aspetto politico, soprattutto in questo periodo. C'è grandissima tensione interna nel Paese e anche nelle alte sfere del regime, poiché il Partito Comunista Cinese andrà in autunno, probabilmente in novembre, al suo 20° Congresso.

 

Non sarà un congresso come gli altri perché Xi è il primo presidente cinese a cercare una terza riconferma al vertice del Paese. Già sappiamo come si atteggi a erede di Mao, facendo pubblicare il suo pensiero e proponendosi con l'appellativo di "leader del popolo".

 

Xi ha puntato molto sulla politica dello "zero Covid" per dimostrare al mondo, e anche all'interno della Cina, che il PCC è il più bravo nel contenere e stroncare la pandemia. Ma non solo! Il Covid viene palesemente utilizzato come pretesto per il controllo sociale e la repressione politica.

 

LAURA HARTH 2

A cittadini sospettati di essere dissidenti o magari oppositori della linea di Xi, capita si propinino tamponi positivi falsi per impedir loro di uscire di casa e spostarsi nel Paese, magari per partecipare a raduni o eventi.

 

C'è una paura sistemica diffusa a tutti i livelli del regime, tale per cui anche senza attendere gli ordini da Pechino, molti funzionari locali decretano dei lockdown in una sorta di "gara" a mostrare a Xi chi è più ligio allo "zero Covid", anche perché in Cina ogni funzionario può essere destituito e "sparire" dalla mattina alla sera».

 

È vero che in certi casi i cittadini cinesi si ribellano ai camici bianchi?

«Certo, è successo in varie città, inoltre molti si sono apertamente lamentati su internet, prima che la censura del PCC facesse sparire i post. Hanno anche inventato un gergo in cui prendono in giro la propaganda di regime e dicono apertamente che "l'epidemia è colpa dell'America", intendendo per "America" il partito comunista cinese! La verità è che la crescita economica cinese si sta sgonfiando, è una bolla che sta mettendo in difficoltà anche la classe media».

 

E come si lega la tensione interna alla Cina con quella internazionale?

proteste wuhan 1

«Il regime ha bisogno di distrarre la popolazione con nemici esterni. È vero però che la reazione compatta dell'Occidente all'attacco russo in Ucraina ha spiazzato Pechino e nel Pacifico si stanno formando alleanze per arginare l'aggressività cinese. Nel mondo globalizzato di oggi, comunque, la Cina sta diventando minacciosa anche verso i dissidenti e gli attivisti presenti nei paesi occidentali

 

 Accade spesso che chi come noi si occupa di questi problemi riceva e-mail false o piene di minacce. A tal proposito, proprio ora che in Italia è tempo di elezioni, i partiti dovrebbero parlarne».

 

Dunque lanci un appello perché anche nell'Italia della campagna elettorale non si sottovaluti l'ombra lunga del regime di Pechino?

mercato di wuhan

«Sì, se ne parla troppo poco. Anche a me e ad altri attivisti è capitato di ricevere minacce e ho denunciato il fatto alla polizia postale. Per capire meglio, voglio ricordare il caso dell'attivista australiano Drew Pavlou, che nei giorni scorsi ha guidato una manifestazione di protesta davanti all'ambasciata cinese a Londra contro le persecuzioni ai danni delle popolazioni uigure e tibetane.

 

 I cinesi hanno denunciato che Pavlou avrebbe minacciato di far saltare l'ambasciata con una bomba, tramite una e-mail falsa. Stadi fatto che è stato arrestato dalla polizia britannica e non può ancora lasciare la Gran Bretagna. Anche in Italia si deve parlare di questi rischi. Esuli e attivisti all'estero non sono al sicuro. Negli Stati Uniti se ne stanno accorgendo e hanno appena formato una task force che indaga».

LAURA HARTHLAURA HARTH 3LAURA HARTH 1xi jinping xi jinpingXi Jinping e Vladimir PutinIl libro di Xi JinpingLABORATORIO WUHAN

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO