letizia moratti letta

LETIZIA MORATTI, CONQUISTANDO LA REGIONE LOMBARDIA, INFILERA' IL PIRELLONE IN QUEL POSTO NON SOLO AL TONITRUANTE SALVINI MA ANCHE A QUEL POCO CHE RESTA DEL PD -  “MORATTI È DI DESTRA”, TUONA LA SINISTRA PD CHE VUOLE ANDARE A LETTO CON GIUSEPPE CONTE (BETTINI, ORLANDO, PROVENZANO, ZINGARETTI), MENTRE FRANCESCHINI E GLI EX RENZIANI DI GUERINI SONO PRONTI AD ALLEARSI CON “MESTIZIA”. MA SIA SOTTI-LETTA CHE I DUE EX MINISTRI DEM NON PRENDONO POSIZIONE PERCHÉ SONO CONSAPEVOLI DI SPACCARE IL PARTITO - DALLA SCONFITTA DI RAGGI ALLA CADUTA DI DRAGHI, L’INCOERENZA DEI PARA-GRILLINI DEL PD – L’APPELLO DI MORATTI AI DEM – ALTRA MINA AMMAZZA-PD: MAU-MAU LANDINI CANDIDATO AL POSTO DI ENRICHETTO…

DAGOREPORT

LETIZIA MORATTI

E’ probabile, altamente probabile, che Letizia Moratti, conquistando il Pirellone con l’appoggio di Azione di Calenda, la lista civica di Beppe Sala e fuorusciti della Lega, riuscirà a seppellire non solo il tonitruante Salvini ma anche quel poco che resta del Pd. 

 

Quel merluzzo lesso di Enrico Letta, piombato nel masochismo politico più profondo, ha lanciato per la Regione Lombardia quel cipresso triste di Cottarelli. Ma rigettando lista civica di Donna Mestizia, ha gettato nel cassonetto anche l’imprevista possibilità di vincere nella regione capitale del Pil d’Italia asfaltando per sempre Salvini e nello stesso tempo dando una micidiale picconata al castello del governo Meloni. 

CARLO CALENDA LETIZIA MORATTI

 

“Moratti è di destra”, tuonano i Majorino meneghini e quelle correnti del Pd che vogliono andare a letto con Conte (Bettini, Orlando, Provenzano, Zingaretti, Boccia), mentre la corrente di Dario Franceschini e gli ex renziani di Base Riformista di Lorenzo Guerini sarebbero pronti ad appoggiare “Mestizia”. Ma sia Sotti-Letta che i due ex ministri dem non prendono posizione perché sono consapevoli di spaccare il partito.

LETIZIA MORATTI CARLO COTTARELLI

 

I sinistrati para-grillini sono infatti contrarissimi ad allearsi con una di destra che è stata direttore generale della Rai e ministro dell’Istruzione con Berlusconi premier. Ma fino a prova contraria la Moratti non è mai stata fiancheggiatrice di una destra estrema ma semmai, pur non avendo mai chiesto la tessera di Forza Italia, si è sempre collocata democristianamente al centro.

tweet lega contro letizia moratti

 

"Il centrodestra non c'è più. Lo si è visto anche con i primi provvedimenti del governo. Questa è una destra che, a furia di alzare muri, ci chiude tutti in un recinto". Così Letizia Moratti parla della scelta di candidarsi in Lombardia con il Terzo Polo in un'intervista a La Repubblica. 

 

"Ci vuole un approccio nuovo, una sintesi innovativa tra riformismo e pragmatismo - prosegue -. Mi rivolgo anche al Partito democratico e a tutte le altre forze politiche che vogliono interpretare questa fase nuova di cambiamento. Ci vuole un approccio nuovo, più laico, una sintesi innovativa tra riformismo e pragmatismo".

  

goffredo bettini enrico letta elly schlein giuseppe conte

D’altra parte, Letta potrebbe ricordare ai Bettini a cinque stelle che il loro partito ha vinto il Campidoglio schierando il piddino Gualtieri contro la grillina Raggi. Non solo: la causa del governo Draghi è partita da Conte (poi proseguita da Salvini-Berlusconi) che si opponeva (pensate un po’) alla realizzazione di un termovalorizzatore a Roma, sommersa dalla monnezza.

giuseppe conte maurizio landini manifestazione pace roma

 

Ora metà partito, dopo averlo sconfitto a Roma, sogna la Pochette con le unghie che ha azzoppato il governo Draghi. Dov’è la coerenza del Pd? Ma quando le cose vanno male, si sa, possono sempre peggiorare. Sui giornaloni di oggi è sbucato il nome del sindacalista Cgil Landini come candidato alla segreteria del Pd al posto dell’Andreatta immaginario, Enrico Letta. 

BEPPE SALA E LETIZIA MORATTI

 

Un nome, quello dell’arcigno sindacalista che spingerebbe subito alla diaspora quella metà riformista ed ex renziana del partito che rigetta il contismo senza limitismo in salsa Travaglio-Casalino-D’Alema-Bettini.

 

Un partito spaccato perfino sulla data del congresso per eleggere il successore dello sconfitto Letta: metà la voleva a dicembre, l’altra a giugno ’23. E’ finita salomonicamente a marzo, dove i dem arriveranno pronti per l’estrema unzione. 

 

enrico letta manifestazione per la pace a romaBASTA CORRENTI - VIGNETTA DI EMILIANO CARLI

 

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